mercoledì 30 marzo 2016

Sua maestà il tortellino

Giovedì 24 marzo si è tenuto il terzo incontro del corso di sfoglia promosso da Pro Loco Sasso Marconi e coordinato da Mirca Risi, tenuto dalle sfogline del laboratorio di pasta fresca "Uova, Farina e Mattarello".
La lezione aveva come scopo quello d'imparare a preparare i tortellini. Sono uno dei piatti tipici della gastronomia Emiliana e, tra le paste all’uovo ripiene, i più conosciuti al mondo. Etimologicamente parlando, il nome “tortellino” è un diminutivo di tortello che deriva a sua volta dalla parola “torta”, proprio ad indicare che come una piccola torta, anche i tortellini possono essere ripieni.

Per prima è stata preparata la sfoglia, identica negli ingredienti a quella delle tagliatelle: uova (sia tuorlo che albume) e farina. Poi tanto olio di gomito. 
Dopo avere impastato bene - con vigore e costanza utilizzando per lo più il palmo della mano - e aver ottenuto una palla liscia e omogenea di pasta, si è lasciato riposare il prodotto per alcuni minuti.

Nel mentre le sfogline hanno fornito alcune informazioni riguardanti il ripieno* e mostrato come preparare i tortellini: taglio della sfoglia, inserimento del ripieno nei quadratini di sfoglia, chiusura della pasta per realizzare la tradizionale forma della pasta ripiena bolognese.
Dopo aver visto come operano le sfogline, ed essere rimasti stupiti dalla precisione e della velocità con cui realizzano i tortellini, i discenti sono tornati alle loro postazioni e hanno iniziato a tirare la sfoglia con il mattarello.
Per i tortellini, rispetto le tagliatelle e i tortelloni, la sfoglia deve essere la più sottile possibile, praticamente un velo poichè il tortellino deve cuocersi nel brodo bollente in pochissimo tempo. Così via di mattarello a spingere e girare l'impasto affinchè diventi sottilissimo, quasi trasparante, ma senza increspature e senza seccarsi troppo.

Completata quest'operazione, è venuto il momento del taglio della sfoglia, realizzato con una rotella tagliapasta liscia. Subito dopo sopra ogni quadratino bisognava adagiate un paio di grammi di ripieno quindi piegare la pasta a triangolo, punta su punta, premendo bene i bordi per farli attaccare (in caso la pasta si fosse leggermente seccata, le sfogline hanno consigliato di bagnarsi le mani).
Al momento della chiusura dei tortellini il silenzio è regnato dentro la sala e tutti i corsisti - come si nota dalle foto - hanno lavorato alacremente per preparare i tortellini e metterli nei vassoi.
Dopo circa 1 ora e mezza di duro lavoro mezzo kg di tortellini cadauno erano pronti. Una bella fatica, soprattutto per coloro che avevano poca dimestichezza, ma un significativa soddisfazione per aver portato a termine il compito. Ancor più soddisfazione, però, s'è provata nel mangiarli a casa coi propri cari.

*: il ripieno dei tortellini prevede prosciutto crudo, mortadella, lombo di maiale, parmigiano reggiano stagionato 30 mesi, noce moscata. Tutto amalgamato insieme e NON cotto.

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