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venerdì 14 luglio 2017

Festa Campagnola Tignano (Sasso Marconi): un ritrovo unico per fresche serate estive

Ogni anno nei fine settimana di luglio si tiene una festa speciale, un pò particolare, organizzata dai volontari e dalle volontarie del PD di Sasso Marconi: è la festa campagnola di Tignano.
In una location unica in mezzo agli appennini bolognesi, una kermesse che sa d'antico, di quando si festeggiava sull'aia, in mezzo ai filari di viti e frutta.

Tre fine settimana
Da giovedì 13 a domenica 16
Da giovedì 20 a domenica 23
Da giovedì 27 a domenica 30 luglio

Cucina locale e di pesce
Ballo liscio
Tanto fresco






mercoledì 30 marzo 2016

Sua maestà il tortellino

Giovedì 24 marzo si è tenuto il terzo incontro del corso di sfoglia promosso da Pro Loco Sasso Marconi e coordinato da Mirca Risi, tenuto dalle sfogline del laboratorio di pasta fresca "Uova, Farina e Mattarello".
La lezione aveva come scopo quello d'imparare a preparare i tortellini. Sono uno dei piatti tipici della gastronomia Emiliana e, tra le paste all’uovo ripiene, i più conosciuti al mondo. Etimologicamente parlando, il nome “tortellino” è un diminutivo di tortello che deriva a sua volta dalla parola “torta”, proprio ad indicare che come una piccola torta, anche i tortellini possono essere ripieni.

Per prima è stata preparata la sfoglia, identica negli ingredienti a quella delle tagliatelle: uova (sia tuorlo che albume) e farina. Poi tanto olio di gomito. 
Dopo avere impastato bene - con vigore e costanza utilizzando per lo più il palmo della mano - e aver ottenuto una palla liscia e omogenea di pasta, si è lasciato riposare il prodotto per alcuni minuti.

Nel mentre le sfogline hanno fornito alcune informazioni riguardanti il ripieno* e mostrato come preparare i tortellini: taglio della sfoglia, inserimento del ripieno nei quadratini di sfoglia, chiusura della pasta per realizzare la tradizionale forma della pasta ripiena bolognese.
Dopo aver visto come operano le sfogline, ed essere rimasti stupiti dalla precisione e della velocità con cui realizzano i tortellini, i discenti sono tornati alle loro postazioni e hanno iniziato a tirare la sfoglia con il mattarello.
Per i tortellini, rispetto le tagliatelle e i tortelloni, la sfoglia deve essere la più sottile possibile, praticamente un velo poichè il tortellino deve cuocersi nel brodo bollente in pochissimo tempo. Così via di mattarello a spingere e girare l'impasto affinchè diventi sottilissimo, quasi trasparante, ma senza increspature e senza seccarsi troppo.

Completata quest'operazione, è venuto il momento del taglio della sfoglia, realizzato con una rotella tagliapasta liscia. Subito dopo sopra ogni quadratino bisognava adagiate un paio di grammi di ripieno quindi piegare la pasta a triangolo, punta su punta, premendo bene i bordi per farli attaccare (in caso la pasta si fosse leggermente seccata, le sfogline hanno consigliato di bagnarsi le mani).
Al momento della chiusura dei tortellini il silenzio è regnato dentro la sala e tutti i corsisti - come si nota dalle foto - hanno lavorato alacremente per preparare i tortellini e metterli nei vassoi.
Dopo circa 1 ora e mezza di duro lavoro mezzo kg di tortellini cadauno erano pronti. Una bella fatica, soprattutto per coloro che avevano poca dimestichezza, ma un significativa soddisfazione per aver portato a termine il compito. Ancor più soddisfazione, però, s'è provata nel mangiarli a casa coi propri cari.

*: il ripieno dei tortellini prevede prosciutto crudo, mortadella, lombo di maiale, parmigiano reggiano stagionato 30 mesi, noce moscata. Tutto amalgamato insieme e NON cotto.

mercoledì 16 marzo 2016

E' iniziato il corso per imparare a fare la sfoglia

Lo scorso gennaio da più cittadini era emersa  la richiesta - a seguito di un post nel gruppo di Facebook "Sei di Sasso Marconi se..." - affinchè qualcuno organizzasse un corso per imparare a tirare la sfoglia.
Mirca Risi, una delle anime della Pro Loco di Sasso Marconi, ha colto al balzo l'idea e, nel giro di neppure due mesi, ha dato vita ad un percorso in 4 tappe per imparare a preparare i primi della tradizione locale.


Grazie alla tenacia di Mirca e alla collaborazione delle bravissime sfogline del laboratorio di pasta fresca "uova, farina e mattarello", lo scorso 10 marzo è partito il primo corso per imparare a fare la sfoglia. L'aspettativa era tale che appena uscita la notizia su Facebook, circa un mese fa, i 20 posti disponibili sono andati subito bruciati, tant'è che è già previsto un nuovo corso, pare nel mese di maggio.
A mio parere, questo interesse è la riprova della riscossa del cibo, della buona cucina e della volontà di recuperare le tradizioni locali. Complice di questa rinnovata passione sono i mass media e in particolare la televisione che propina numerosi reality e canali tematici (sia sul digitale terrestre che sulla TV via cavo) che trasmettono programmi in cui si mostra come si preparano le più svariate pietanze: da Master Chef al Boss delle torte, fino a corsi come quelli del piemontese Luca Montersino o del ferrarese Igles Corelli.
Ma il ruolo fondamentale nella riscoperta della preparazione del cibo è la voglia di fare le cose come una volta, magari in casa insieme ai propri cari. Aspetti che, da sempre, sottendono la cultura locale e più in generale emiliano-romagnola.


L'iniziativa partita la settimana scorsa è stata bella anche per la variegata tipologia di partecipanti: 3 coppie di coniugi di diverse età, una paio di uomini (tra cui il sottoscritto) e una dozzina di donne di tutte le età. Ciò a riprova dell'interesse trasversale che suscitano questo tipo d'attività.


Come accennato sopra, il corso è stato tenuto dalle bravissime titolari (insieme alla loro collaboratrice) del laboratorio di pasta fresca "uova, farina e mattarello", che si trova in zona Cervetta nel capoluogo di Sasso Marconi. Le tre donne hanno innanzitutto spiegato e successivamente mostrato - passo passo - come impastare e realizzare la sfoglia, quindi hanno aiutato i partecipanti a preparare le tagliatelle, obiettivo finale del primo incontro. 

                               


               

Nei prossimi 3 giovedì di marzo si terranno lezioni per imparare a preparare tortelloni con ripieno di di ricotta e spinaci, i tortellini e infine gli gnocchi di patate.


lunedì 18 gennaio 2016

Organizzare un corso per tirare la sfoglia per contribuire a salvaguardare le tradizioni locali

Da alcuni anni vanno molto di moda i corsi per imparare a cucinare, complici i mass media che c'inondano d'immagini e trasmissioni sull'arte culinaria.
Ormai, intorno a questi corsi è fiorito un business. E' altresì possibile - scrivo per esperienza personale, sia in qualità di utente (vedasi l'articolo a pagina 6 de Il Resto di Sasso) che promotore - realizzare questo tipo d'attività a costi irrisori, nel caso non lo si faccia a scopo di lucro (ad esempio se a organizzarli sono associazioni di promozione sociale) e con il sostegno delle istituzioni (ad esempi enti locali, associazioni di commercianti) che mettono a disposizione spazi e attrezzature.
Scrivo questo perchè l'identità d'un popolo e d'un territorio nascono anche dalla memoria enogastronomica locale. Per questo motivo bisognerebbe offrire la possibilità di partecipare a corsi in cui si preparano piatti locali, magari anche confrontandoli con piatti simili di altri territori. Tale operazione è tanto più utile in un contesto come quello bolognese in cui una parte della popolazione proviene da fuori provincia o fuori regione. Va inoltre ricordato che non tutti hanno a disposizione qualcuno/a che tramandi loro gli insegnamenti sulle tradizioni gastronomiche locali.

Nella foto sopra tortelloni realizzati da una zdaura e un umarell di Sasso Marconi

Di seguito mi permetto di suggerire alcune indicazioni su tempi, modi e costi, per organizzare un mini-corso rivolto a cittadine e cittadini che si vogliano cimentare nell'arte culinaria locale.

Dati sul corso
Numero incontri: 4
1) Nozioni di base e storia; tirare la sfoglia col mattarello
2) Le tagliatelle
3) I tortellini
4) I tortelloni

Durata incontri: 2 ore l’uno
Numero corsisti : max 20
Costo del corso: 50 euro ogni iscritto
Docenti:
-          un coordinatore
-          3 tutor (sfogline)

Materiale a cura degli organizzatori
-          taglieri
-          vassoi di cartone
-          uova (per la sfoglia): ogni incontro 2 uova per corsista 
-          farina (per la sfoglia): ogni incontro 2 etti di farina per corsista 
-          ripieno per tortelloni: ricotta, formaggio grana, prezzemolo, spinaci
-          ripieno per tortellini: carne di maiale, grana, uova, sale, noce moscata
-          schede e ricette sulla storia delle pietanze

Materiale a cura dei corsisti
-          mattarello
-          grembiule

lunedì 11 gennaio 2016

Sasso Marconi è/e il cibo

I primi mesi a Sasso Marconi sono stati durissimi: la nascita del primo figlio, il trasferimento in un posto a me sconosciuto, l’inverno, il pendolarismo lavorativo. Tutto questo non ha certo aiutato la mia integrazione. L’unico conforto, oltre alla famiglia, proveniva dai tortellini che mi venivano gentilmente forniti dalla bisnonna (quasi novantenne) dei miei figli che abita sul nostro pianerottolo.
Per fortuna, con la primavera e la fine delle coliche gassose del primogenito, ho avuto l’opportunità di guardarmi intorno e ho trovato un’attività che mi consentisse d’uscire di casa, socializzare e soddisfare la mia propensione al buon cibo. Tramite Facebook scoprii che presso la sede del PD di Sasso Marconi organizzavano un corso, promosso da quella che in seguito diverrà la referente regionale di Slow Food, con quattro vere sfogline locali che insegnavano a preparare tagliatelle e tortellini: tirare la sfoglia col mattarello, preparare il ripieno, chiudere i quadretti di pasta, conservarli nel modo più adeguato.
Ho così iniziato a scoprire Sasso Marconi e farmi un'opinione su questa cittadina, dove quasi tutto si muove sottotraccia e in cui, dietro la (apparente) calma serafica tipica dei bolognesi, si cela un brulicante mondo fatto di sport, civismo e cultura del cibo declinata nei modi più variegati.
Ho quindi compreso, ben prima dei giornali anglosassoni e dei reality sulla cucina, che a Bologna e provincia il vero dio è il tortellino e la patrona di Sasso Marconi è la crescentina. La santa viene onorata almeno una domenica al mese sulla piazza del mercato (guarda caso di fronte casa mia), dove viene eseguita la liturgia della preparazione e della frittura a cura dell’associazione Antico mondo contadino: i volontari – umarells e zdaure locali – vendono crescentine farcite o vuote per finanziare attività rivolte alla comunità, come ad esempio l’acquisto di pulmini per la Pubblica Assistenza o altre associazioni del territorio.
Il cibo a Sasso lo si può trovare un po’ ovunque, ma spesso va cercato poiché non v’è enfasi di palesarsi, per cui bisogna indagare e chiedere, dato che difficilmente i locals ti raccontano le cose di loro spontanea volontà. Quindi, novello Diogene, ho provato, cercato e sovente trovato persone e luoghi che mi hanno permesso d’apprezzare la vera cucina bolognese (nel capoluogo di provincia se le sognano le pietanze che si trovano in provincia).
Ovviamente a Sasso Marconi ci sono anche eventi legali al cibo: la Tartufesta (tra fine ottobre ed inizio novembre) e la Fira di sdaz sono i due momenti clou, ma ogni occasione è buona per mangiare. Questo l’hanno ben compreso alla parrocchia di Pontecchio Marconi, dove tutti i venerdì organizzano tornei di carte e nel mentre alcune volontarie preparano crescenta, crescentine, pizza e pesce fritto. Un modo laico ma efficace per coinvolgere i parrocchiani.
Ma a Sasso Marconi non si mangia solo bolognese (sebbene siano numerosi ristoranti e agriturismi) e proprio sulla Porrettana, strada che parte da Ferrara e arriva a Porretta terme, si trova il “Marconi” gestito dai fratelli Mazzuchelli che, a detta di tutte le guide specializzate, è il migliore ristorante della provincia felsinea, rinomato per la sua nouvelle cousine.

Ovviamente il primo nemico dei sassesi è il colesterolo, che viene combattuto con un’intensa attività fisica. Ma quest’ultima sarà oggetto di un post futuro. 


Foto: le crescentine dell'immagine che correda questo post sono state scattate presso la casa di due zdaure di Batedizzo, frazione di Sasso Marconi.