lunedì 30 maggio 2016

Conclusa con successo la Festa Unità al Parco del Chiù a Pontecchio Marconi

Il 29 maggio, dopo oltre un mese d'attività, si è conclusa la Festa dell'Unità al Parco del Chiù a Pontecchio Marconi.
L'ingresso del ristorante con i grandi pannelli su cui è esposto il menù
Questa storica kermesse è iniziata con il pranzo (a base di pesce) del 25 aprile ed è terminata domenica scorsa. In questo lungo lasso di tempo essa ha coinvolto oltre 100 volontari e alcune migliaia di cittadini che, nel corso di 5 fine settimana, si sono recati a pranzo e cena alla Festa. 
Sebbene la stagione non sia stata clemente (quasi tutti i fine settimana è piovuto), l'incasso e la partecipazione di pubblico sono stati più che buoni: sia il ristorante, sia le iniziative collaterali politiche e ludico-ricreative, che hanno punteggiato le circa 20 giornate d'apertura, sono state seguite e hanno lasciato soddisfatti i partecipanti.
Sulla sinistra il segretario comunale del PD di Sasso Marconi: Carlo Sinigaglia
Ora i volontari e le volontarie (a cui va un grandissimo ringraziamento) si spostano alla Festa campagnola a Tignano, che si terrà per tre fine settimana di luglio e, successivamente, alla rassegna "il parco sotto le stelle" che si terrà presso l'area del Chiù dal 10 al 15 agosto prossimi. Ma molti di loro saranno impegnati ad aiutare altre associazioni che, nel corso dell'estate, promuovono eventi in giro per il paese: dalla neonata sagra della ciliegia (che si terrà sempre al parco del Chiù nel weekend del 4 e 5 giugno) fino alle feste che si tengono nelle frazioni di Sasso Marconi per vivacizzare la comunità e le sue borgate.
Di seguito alcune immagini esemplificative della Festa Unità di quest'anno.
L'ingresso della balera
Il piatto principe della Festa: i tortellini fatti dalle zdaure di Sasso Marconi
La cassa del ristorante (con le volontarie Mirca e Teresa) e uno scorcio del medesimo
Le volontarie della cucina che preparano gli antipasti e i primi di pesce
I volontari della cucina che si occupano della preparazioni dei primi piatti
Pippo (responsabile della cucina) ringrazia i volontari e saluti gli ospiti nel corso della serata di chiusura della Festa
La volontaria Manila (consigliere comunale) che si occupa di gestire le prenotazioni dei secondi
Il volontario Alessandro, nonchè consigliere comunale, che si premura di servire in tavola la polenta con salsiccia
Polenta con salsiccia e ragù: un must della Festa
Il famoso carrello dei dolci di Oriana


venerdì 27 maggio 2016

Le migliori 5 gelaterie in centro a Bologna (secondo me)

Particolare della gelateria Galliera 49

"I gelati sono buoni ma costano milioni!"* cantavano gli Skiantos a cavallo tra gli anni 70 e 80 del secolo scorso. Anche oggi i gelati non sono certo a buon mercato a Bologna, ma i soldi spesi li valgono tutti se si scelgono le  gelaterie artigianali del centro città. Ed anche in periferia e nei paesi limitrofi ci sono botteghe gelataie di elevatissima qualità. 
Banco dei gelati Gelateria Gianni (via Montegrappa)
Bologna e la sua provincia sono note per il cibo: dai ristoranti ai negozi di pasta fresca, passando per aziende che producono alimenti e attrezzature per la preparazione dei medesimi. Riguardo i gelati nel comune di Anzola Emilia.
hanno sede, presso lo stabilimento dell'azienda Carpigiani, il museo del Gelato e la Gelato University: corsi base, intermedi e specialistici per imparare a conoscere il gelato in tutti i suoi stati: dalla preparazione alla degustazione. La Carpigiani, leader mondiale nella produzione di macchine per il gelato, tiene corsi non solo presso la sua sede bolognese ma anche in vari paesi del mondo: Gran Bretagna, Dubai e Stati Uniti per citare i più noti.
Tornando alle gelaterie in centro a Bologna, ve ne sono alcune che - se siete amanti del gelato - meritano una visita al pari di certi siti storici. della città.
A mio parere le più buone - tutte caratterizzate dall'elevata qualità degli ingredienti - sono le seguenti:

1) GALLIERA 49, in via Galliera al civico 49
Una gelateria che si potrebbe definire sui generis poichè non vi si può entrare e anche fuori, sotto il portico, ci sono ben pochi posti per sedersi. Praticamente c'è solo il laboratorio e davanti il bancone. Ma a parte questo, è il meglio che c'è sulla piazza bolognese: la qualità dei prodotti è notevole, così come la tipologia d'offerta che - nella sua semplicità - è assai ricercata.
Oltre ai gelati sono ottime, sicuramente le migliori di Bologna le granatine siciliane. Sono quindi presenti sorbetti vegani e la panna montata (non zuccherata, come è giusto che sia) viene sempre offerta, sia sul gelato che con le granatine. Assolutamente da non perdere se si dà un giro in centro a Bologna. 
La gelateria fa consegna a domicilio.

2) STEFINO BIO, via San Vitale al civico 37 
Già dal nome si capisce che nella preparazione dei gelati vi è ricercatezza nei proditti: biologici, a Km 0, presidi Slowfood e prodotti provenienti dal commercio equo. Vi sono alcuni gusti di gelato gluten free (senza glutine), utilizzando farina di riso ed altri gusti vegan.
Interno della gelateria Stefino Bio (via S. Vitale)
Il gelato, a differenza delle tre gelateria citate sotto e similarmente a quanto avviene nella gelateria Galliera 49 viene conservato nel banco a pozzettidove la temperatura si mantiene sempre costante e il contatto con l’aria e gli agenti esterni è ridotto al minimo, regola indispensabile per un gelato che non contiene emulsionanti, stabilizzanti ed altri additivi chimici di mantenimento. 
Similarmente ai gelati di via Galleria anche questi sono leggeri poichè sono usati prodotti di alta qualità e zucchero di canna, inoltre non è usato il burro ma la panna. 
Molto bello l'ambiente, tutto in legno con i mantecatori a vista. E' infine possibile farsi consegnare i gelati a domicilio: ve lo portano in bicicletta!

3) SORBETTERIA CASTIGLIONE, via Castiglione n. 44/d
Sorbetteria Castiglione (Immagine tratta da Tripadvisor)
Per molti questa è ritenuta la migliore gelateria di Bologna. Sicuramente è un'eccellenza e alcuni suoi gusti sono unici (con tanto di marchio registrato): nel senso che si trovano solo presso questa gelateria e presso la sue succursali in via Marzabotto n.10 (tra l'ospedale Maggiore e la Certosa di Bologna), via Murri n.81 e via Saragozza n.83. Anche qui i laboratori per la preparazione del gelato sono a vista. Per rendere il gelato più leggero sono stati sostituiti quasi del tutto lo zucchero comune e il glucosio.  Da alcuni anni la Sorbetteria fa consegne a domicilio di gelati e torte: per saperne di più seguite questo link: http://www.lasorbetteria.it/wp-content/uploads/2013/09/composizione_gelati1.pdfInfine, a fianco della Sorbetteria (che funge anche da bar per veloci colazioni) c'è un negozio di cioccolato, gestito sempre dagli stessi proprietari della gelateria dal simpatico nome: il Coccolato.


I gusti di gelato presso la Gelateria Gianni
4) GIANNI, sede storica in via Montegrappa 
(ed anche in: via San Vitale, 2 o nella nuovissima e originalissima sede in via Ugo Bassi). 
Quando a Bologna si dice gelato, il più delle volte lo si associa alle gelaterie di Gianni: un nome storico sulla piazza bolognese e non solo perchè sono decenni che ha aperto, bensì per la sua peculiarità d'offerta, la sua inventiva ed anche per il brand che ha saputo lanciare in questi nani. 
Non è un gelato per palati fini ma se volete qualcosa di veramente sfizioso, originale (sin dal nome) le gelaterie di Gianni sono quelle che fanno per voi. 
Anche questo gelataio, come gli altri citati nel post, usa prodotti biologici, latte fresco e per alcune tipologie di gelato prodotti dei presidi slow food.

5) CREMERIA FUNIVIA, piazza Cavour (sede storica in via Porrettana n.158)
La Funivia
(Immagine tratta da Tripadvisor)
Quando ci si reca presso le due sedi della gelateria Funivia, in particolare nei caldi mesi estivi, è facile imbattersi in lunghe file che escono dai negozi. I gelati alle creme, talvolta dai nomi originali, sono molto buoni, sebbene se un pò pesanti da digerire. I gelati alla frutta variano in base alla stagione, a riprova della freschezza degli ingredienti. Nelle vetrinette presenti in negozio è possibile scegliere anche gelati biscotto, stecco oppure torte gelato. 






Mi permetto infine di segnalare altre 2 gelaterie molto buone:
Gelateria Cremeria Mascarella in via Mascarella
- il Gelatauro in via San Vitale n.98/b
Il bancone della gelateria Gianni di via Montegrappa
*: ovviamente quella di Freak Antoni era un'allegoria. 

giovedì 26 maggio 2016

A Sasso Marconi le donne rappresentano l'ossatura portante della comunità

Quest'anno ricorre il 70esimo anniversario del riconoscimento del diritto al voto alle donne italiane. In tale occasione, presso la Sala Borsa in piazza Re Enzo a Bologna, è stata organizzata una mostra fotografica per far conoscere e dare maggiore rilievo alla presenza determinante e sostanziale delle donne nella costruzione di Bologna nella vita politica, economica, sociale e culturale, sia del passato che nel presente: "nel marzo del 1946 la città di Bologna incluse le donne al voto amministrativo, da allora sono passati 70 anni e le conquiste del gentil sesso non si sono mai arrestate". 
Le donne a Bologna, ma più in generale in Emilia-Romagna, sono le co-artefici della Liberazione, le mondine dal "riso amaro", le zdaure che reggono la casa e la famiglia, le operaie, le dade dei primi asili nido del mondo, le imprenditrici, le donne che manifestano per il lavoro ed i propri diritti.
Manifestazione operaie del settore tessile
(P.zza Maggiore di Bologna, 1980)
Alle lotte - viene ricordato nella mostra - si alternano i successi di coloro che con tenacia, sacrificio e determinazione hanno coronato i propri sogni. Nelle immagini e nelle storie sono citate, tra le altre, Mariele Ventre (guida del Piccolo Coro dell'Antoniano, purtroppo prematuramente scomparsa), la regista Enza Negroni (autrice del film tratto dal romanzo "Jack Frusciante è uscito dal gruppo") ma anche Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione vittime della strage di Ustica.
Operaia nella fabbrica Weber (Bologna, inizio anni 50)
Ostetriche organizzano un banchetto per la sensibilizzazione
sugli anticoncezionali (Bologna, inizio anni 80)
Al contempo, nelle scorse settimane, è uscito il quinto rapporto regionale sulle condizioni di vita al femminile: "Le donne in Emilia Romagna". Nel documento emerge preponderante che le donne emiliane lavorano più che nel resto d'Italia. Viene inoltre evidenziato che la popolazione femminile è più impegnata nello studio rispetto gli uomini (con il 25% delle donne tra i 25 e i 64 anni laureate in regione contro il 17,2% dei colleghi), ma che difficilmente raggiunge ruoli dirigenziali. Per quanto riguarda l'istruzione femminile - evidenzia l'indagine regionale - essa non si discosta dagli ambiti reputati tradizionali: le discipline umanistiche. L'89,5% delle ragazze è impegnato negli studi per l'insegnamento. Le universitarie rappresentano anche l'80,4% degli iscritti a lingue e il 64,2% degli immatricolati alle discipline letterarie. A seguire fra i settori più ambiti quelli politico-sociale (63,7% degli iscritti) e quello medico (63,4% degli immatricolati). Questo quadro si riflette, poi sul lavoro. Anche qui, infatti, i settori che registrano la maggiore presenza femminile sono l'istruzione, la sanità, i servizi sociali (in tutto 72,9%). A seguire troviamo il settore dei servizi (71,8%), poi quello impiegatizio (62%) e infine quello albeghiero (56,9%). 
Solo 13 imprenditori e 36 dirigenti su 100 sono donne. Il tasso d'occupazione femminile, tuttavia resta alto in tutta la regione con il 63% delle donne tra i 20 e i 64 anni che lavora contro il 50,3% delle connazionali. Merito anche dei servizi socio-educativi che secondo la ricerca della Regione funziona meglio che nel resto d'Italia (una copertura del 27,3% contro il 13,5% nazionale registrata nell'anno scolastico 2012/2013). 

E a Sasso Marconi com'è la situazione? Per quanto ho avuto modo d'osservare in questi anni, mi sembra che il ruolo delle donne sia preponderante e il loro impegno sia fondamentale per il progresso civile, politico, culturale ed economico della comunità.
Il paese è pieno di donne tostissime (qualcuna anche troppo, secondo il mio modesto parere), alcune autoctone altre provenienti da fuori comune, che quotidianamente danno lustro e si prendono cura della comunità in tutti i suoi ambiti.
Pensiamo, ad esempio, che dal 1990 al 2009 vi sono state sindaci donna: entrambe hanno retto il comune per due legislature e tutte e due hanno lasciato un ottimo ricordo nei loro cittadini, sia Renata Bortolotti che Marilena Fabbri, quest'ultima tra l'altro è oggi Deputata. Ma fino a poco più di un anno fa, sempre restando nell'ambito della politica, Sasso Marconi poteva vantare anche un'assessore regionale, Teresa Marzocchi, con delega alle politiche sociali. Attualmente nella giunta comunale vi sono due presenze femminili: la vicesindaco Marilena Lenzi,
Se volgiamo lo sguardo al volontariato vediamo come il ruolo delle donne sia fondamentale nel portare avanti (con funzioni di vertice: presidenti o coordinatrici) molti dei sodalizi presenti in paese: dall'Officina delle donne (centro culturale e artistico) a Donne di Sasso, passando per la Pro Loco con Mirca Risi.
Non si può non menzionare il ruolo di primo piano svolto dalle donne in Pubblica Assistenza, in AUSER, in AIDO, negli Scout di AGESCI, nelle parrocchie, nel canile Il Vagabondo, Istituto Ramazzini, le associazioni sportive. 
Restando nell'ambito dell'associazionismo troviamo anche: Le voci della luna che si occupa precipuamente di poesia e letteratura, la compagnia teatrale Voce e Scena, il coro Accanto al Sasso, la scuola di Musica "G. Torelli", l'Orchestra Onda Marconi composta da ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni la cui referente è Paola De Angelis già citata in un post "Incontro con chi vive bene a Sasso Marconi". 
Anche l'ANPI (Associazione Nazionale dei Partigiani) e il Gruppo 25 Aprile hanno come punti di riferimento delle donne, a partire da Carmela Gardini, storica guida dell'Aula della memoria di Colle Ameno e la segretaria Liliana Papandrea. Ed ancora: Mirca Negrini, presidente del Centro Tutela e Ricerca Faunistica di Monte Adone, la prof.ssa Bruna Todolini, professoressa di biochimica e promotrice nel nostro territorio del Darwin DayRaffaela Donati presidente regionale di Slow Food Emilia-Romagna; Sandra Federici, giornalista ed editore della rivista (con sede a Sasso Marconi) Africa Mediterraneo.
Nel mondo dell'impresa e del commercio abbiamo numerosi esempi virtuosi: la tostissima Zina Rovatti (presidente delegazione Confcommercio-Ascom) promotrice d'eventi per la valorizzazione e la tutela degli esercenti del paese; Simona Fabbri (originaria di Castiglione dei Pepoli) che ha rilanciato e declinato tutto al femminile (oltre a lei in bottega vi sono 3 ragazze) il negozio di barbiere della piazza, oggi denominato "La Barbiera", con tanto di marchio registrato. Altra eccellenza è il Ristorante Marconi della famiglia Mazzucchelli, locale tra i migliori dell'Emilia-Romagna, alla cui guida c'è Aurora "che nel ristorante di famiglia ormai da più da quindici anni propone una cucina puntuale, rigorosa e in continuo rinnovamento, ma soprattutto a cui lei stessa sente di appartenere".
Oltre alla barbiera e alla titolare del ristorante Marconi, risulta numerosa la presenza femminile nell'imprenditoria locale: veterinarie, negozianti, gestrici d'aziende agricole e agriturismi, cooperatrici sociali, responsabili d'asili nido e scuole materne private (scuola d'infanzia Grimaldi e asilo nido di Pontecchio), l'associazione "Senza il banco" che si occupa di progetti, iniziative di intrattenimento e idee per l'infanzia e i bambini, la neonata "Balena Bianca".
Ci sono poi donne che hanno ruoli apicali all'interno della Pubblica Amministrazione e nella scuola primaria: Cati La Monica, direttrice generale del Comune di Sasso Marconi e vero motore della macchina comunale; Raffaella Parisini (e prima di lei Mara Cini) coordinatrice della biblioteca comunale;  Eleonora, coordinatrice della scuola materna San Lorenzo che ha sostituito Vanna Vitali.
Non vanno poi dimenticate le rezdaure che si occupano della casa e della famiglia nonchè portatrici sane delle tradizioni locali.
Mi permetto infine d'aggiungere che, nei contesti dove non vi sono donne o ve ne sono poche, la loro assenza si fa sentire. I sodalizi in cui il genere femminile è poco presente non hanno la stessa verve e la stessa capacità di penetrazione nella comunità, sono più chiusi e meno efficaci nell'individuare i bisogni e le sensibilità dei cittadini.

Sicuramente nel lungo elenco mi sarà sfuggita qualcuna, e me ne scuso fin d'ora. Però, sebbene Sasso Marconi non sia comune di grandi dimensioni, coi suoi 15mila abitanti, vi sono talmente tante persone impegnate nei più svariati campi dell'agire umano che, per conoscerle tutte, ci vogliono anni. E io ho ancora molta strada da fare per conoscerle tutte.


giovedì 19 maggio 2016

Gita in via Gamberi: scorci di natura a due passi dal centro di Sasso Marconi

Per chi non è nato nel territorio in cui risiede ma ci è andato ad abitare in età adulta, quando va in giro nei dintorni del paese è sempre una scoperta. Ancora più piacevole quando si trova di fronte a siti e luoghi di grande bellezza o interesse che possono essere fruiti con la famiglia, come è capitato a me domenica scorsa, quando ho fatto un giro in bici con mio figlio più piccolo appena fuori Sasso Marconi.
Il ponte L. Da Vinci, la Rupe e l'alveo del fiume Reno visti da Ponte Albano
A poche centinaia di metri dal centro del paese è possibile trovare bellissime aree verdi per passeggiare, andare in bicicletta, fare pic-nic o semplicemente godersi la quiete dei campi alle pendici degli appennini. Uscendo dall'abitato di Sasso Marconi e superando la stazione ferroviaria in direzione Pianoro (verso le Ganzole) si trova il quartiere di Ponte Albano, questi prende il nome dall'omonimo ponte sul fiume Reno da cui si gode una bellissima vista sull'alveo del fiume e sulla rupe che sovrasta Sasso Marconi.
Orti all'interno dell'alveo del Reno
Dopo la ferrovia, svoltando a sinistra per via Gamberi, si estende una zona verde delimitata da alcune strade e sopra cui passa il viadotto dell'autostrada A 1. 
Nonostante l'area sia delimitata da importanti arterie stradali e nel primo tratto della strada vi siano discariche a cielo aperto, addentrandosi s'iniziano a scorgere paesaggi belli e a tratti maestosi: il fiume che in certi periodi dell'anno scorre impetuoso, le colline sullo sfondo coi loro calanchi, la folta vegetazione.
Il fiume Reno visto da via Gamberi
Andando avanti per la via a un certo punto la strada fa una curva a sinistra e, appena prima di svoltare, si notano filari di vigna di una nota azienda agricola locale, il che comporta un notevole cambio nel paesaggio poichè si passa dalla natura (quasi) incontaminata a una ben strutturata organizzazione agricola del territorio.
Vigneti di Pignoletto della cantina Floriano Cinti
Procedendo sulla strada, mentre sulla sinistra continuano a vedersi i vitigni dai quali si ricava il vino bianco frizzante Pignoletto DOCG dei colli bolognesi, sulla destra s'intravedono i laghetti di Porziola (che oggi sono un unico invaso): uno specchio d'acqua ricavato da un'ex cava che offre riparo a chi vuole fare picnic o pescare dato che la fauna ittica è varia, come mi ha detto un pescatore abituale: ci molti pescigatto nostrani e alcuni americani, cavedani, luccioperca, siluri di taglia anche notevole e le carpe. 
Infine, su un lato del lago, è stato realizzato un attracco per barche. Perchè è sorta una scuola di vela promossa da un gruppo di cittadini di Sasso Marconi che si sono costituiti in associazione denominata "I compagni di Ulisse" con l'obiettivo di tramandare la passione per la vela anche anche se il mare è distante da Sasso Marconi oltre 100 km.

Laghetti di Porziola
L'acqua del lago sembra pulita e la natura è rigogliosa, vi sono sponde con canneti e arbusti, peccato solo la maleducazione di alcuni frequentatori: ci sono poste per pescare ridotte a "letamai" e in giro pattume e lattine. Mi chiedo con quale coraggio si possa lasciare un tale schifo a contaminare uno dei pochi posti dove ancora si può portare la famiglia per passare una tranquilla domenica di relax in mezzo alla natura.  Per fortuna, come capitato di recente (giusto dopo la mia visita di domenica scorsa), ci sono alcuni cittadini che con grande senso civico che cercando di tenere pulita l'area intorno al lago così che possa essere sempre fruibile e sicura.

Indicazioni stradali per raggiungere l'area sopra descritta: venendo da Bologna stando sulla vecchia via Porettana, al primo semaforo che incontrate subito prima dell'abitato di Sasso Marconi, voltate a sinistra in via di Ponte Albano, superate i binari e girate immediatamente alla prima stradina a sinistra, ovvero via Gamberi, scendete giù ed alla vostra destra troverete il fiume Reno, passate sotto il grande ponte dell'autostrada, sempre dritto finchè non trovate un curvone a sinistra, avanti 50 metri e sulla destra vedete il parcheggino e la grande cava nascosta dietro gli alberi.

lunedì 16 maggio 2016

Il sindaco di Sasso Marconi si fa prende la mano e inventa la raccolta differenziata dei politici

Il problema dello smaltimento dei politici in esubero, dopo le vacche grasse della Prima Repubblica, sta diventando sempre più annoso. Al proposito è uscita un'intervista, sul famoso sito d'informazioni Lercio.it, al primo cittadino di Sasso Marconi, noto per le sue lotte contro lo spreco.
Mazzetti ha dichiarato che, dopo i grandiosi risultati nella raccolta dei rifiuti nel suo comune, con oltre il 150% differenziata, ora vuole passare al recupero delle persone e, nella fattispecie, dei politici: ex ministri, parlamentari, sindaci, presidenti di enti e partecipate pubbliche che, a seguito delle nuove leggi, faticano a trovare adeguata collocazione.
Mazzetti ha affermato che, dato la politica è piena di riciclati, è opportuno che questi trovino il loro posto in un'ottica di riuso, questo per esportare la filosofia del sindaco di Sasso Marconi, inventore del portale web Sprecozero.net (che si occupa di sensibilizzare sul tema del consumo consapevole) e di numerosi #hashtag di successo. 
Ormai tutti sanno che la coerenza in politica non paga, mentre è risaputo che i politici che si sanno riciclare hanno spesso lunga vita e riescono a superare anche le polemiche più aspre. Per cui è importante adottare azioni per sostenerli e valorizzarli dato che, anche se usati e con parecchi mandati sulle spalle, detengono un know-how che può tornare utile poiché in Italia la storia si ripete spesso e - come sosteneva Carlo Marx componente del famoso gruppo comico i fratelli Marx - lo fa in forma di farsa.
È per questo motivo che il sindaco di Sasso Marconi ha pensato che - dopo aver dato una sede all'associazione dei comuni che si occupano di riciclo ed economia circolare - si potrebbe fare altrettanto per un sodalizio in cui ospitare i politici che non vogliono abbandonare il potere dopo appena una o due legislature. Al proposito sono già stati presi contatti con alcuni importanti parlamentari che in questa legislatura hanno offerto prova di sapersi riciclare in modo ottimale. Hanno già risposto all'appello l'on. Razzi, l'on. Verdini e alcuni ex bersaniani, lusingati di poter offrire il proprio contributo. Ma si sta lavorando per coinvolgere rappresentanti di tutti i partiti che fanno parte dell'arco costituzionale, compreso il movimento capitanato da quel comico che fino poco tempo fa affermava che "uno vale uno".
Il sindaco di Sasso Marconi s'è detto certo che vi sarà unanimità anche in Consiglio Comunale, per quanto riguarda la sua proposta, poiché anche nelle file dell'opposizione non mancano politici, sia vecchi che giovani, che hanno saputo riciclarsi in modo egregio. E, nel caso alcuni consiglieri comunali neofiti che siedono tra i banchi del partito del  primo cittadino dovessero avere perplessità non ci sarà problema ad emarginarli, questo per offrire un esempio di come si gestiscono i dissidenti nella politica odierna. 
Sono, infine, previsti incontri formativi tenuti da autorevoli docenti (giornalisti delle principali testate nazionali e manager di stato di lungo corso) che spiegheranno le tecniche più efficaci per riciclarsi e galleggiare in qualsiasi contesto. Al momento si prevedono i seguenti corsi
- salto della quaglia
- tutto cambi affinché nulla cambi
- per un nuovo miracolo italiano
- tutti busoni col culo degli altri
- indignazione e paraculaggine 
- instillare la paura porta sempre consensi
- partecipazione efficace ad eventi mondani, inaugurazioni e commemorazioni 

lunedì 9 maggio 2016

L'albero dei libri

Nel settembre 2015, a seguito della risistemazione di alcuni alberi nella piazza principale di Sasso Marconi, l'Amministrazione comunale ha deciso di non espiantarli tutti, ma uno lo ha riusato per alloggiare uno scaffale per il bookcrossing. Questa pratica riguarda la scambio gratuito di libri, che solitamente avviene in forma anonima: le pubblicazioni si lasciano in qualche punto più o meno condiviso affinchè altri lettori possano prendere in prestito il libro e, una volta letto, lasciarlo ad altri.
Raffaella, responsabile della biblioteca di Sasso Marconi, ha proposito di realizzare una bacheca per la raccolta e lo scambio di libri dentro il tronco d'un albero destinato ad essere abbattuto. Sono così state realizzare due nicchie: in una è ospitata una statua della Madonna, nell'altra sono raccolti i libri. 
Nonostante l'interessante e innovativa idea non v'è stata un'adeguata pubblicizzazione a questa bella iniziativa che, nel suo piccolo, stimola la lettura e invoglia alla condivisione. 
Speriamo che con l'arrivo della bella stagione, che porta più cittadini a vivere il centro e la piazza di Sasso Marconi, sia fatto qualcosa, ad esempio una targa, che aiuti a comprendere cosa ci sta a fare, e cosa serva, quell'albero con dentro dei libri.