lunedì 20 giugno 2016

Metti una sera a Ponte Albano

PONTE ALBANO C'E'! Con questo motto, venerdì 17 giugno, si è tenuta una bellissima festa di strada presso la storica borgata di Sasso Marconi. L'iniziativa è stata promossa dagli abitanti del quartiere al fine di creare un'occasione per stare insieme, mangiare bene, ascoltare musica, incontrare tante persone e - ultimo ma non ultimo - fare solidarietà.
E' il quinto anno consecutivo che gli abitanti di Ponte Albano promuovono questo happening. Ed ogni hanno è un successo di partecipazione. Ma, come scritto sopra, è anche un momento per raccogliere fondi per il volontariato: Paolo Lolli, presentatore della serata, raccontava di come, grazie ai volontari, l'anno scorso sono stati raccolti 6.000 €. Questa cifra è stata conseguita tramite gli stand del mangiare allestiti lungo la via.

A metà pomeriggio di venerdì la strada è stata chiusa tra il ponte e il passaggio a livello, quindi sono stati allestiti i palchi e gli stand. Poco prima delle 19 è iniziato ad affluire il pubblico e sono stati aperti gli stand del cibo: dalle crescentine dell'Antico Mondo ai panini del bar Tamarindo arrivando alle prelibatezze locali - praticamente tutte a base di maiale (trippa, friggione, fagioli con le cotiche, panini con salsiccia) - preparate dai volontari di Ponte Albano.
Erano presenti bancarelle d'artigianato locale, stand di associazioni di volontariato (ANT e AGEOP) e associazioni sportive (gli arcieri della Rupe), mentre su un palco a metà della via i deejay di Radio Venere facevano la diretta della serata.
Cassa dello stand gestito dagli abitanti di Ponte Albano

Preparazione dei borlenghi a cura dei 'borlengari' dla Funtena (frazione di Sasso Marconi)

La simpaticissima spiaggia, meta molto apprezzata dai più piccoli, realizzata dai tipi del Tamarindo Cafè 
L'immancabile stand delle crescentine gestito dall'Associazione Antico Mondo Contadino
Uno scorcio della via

Una nota molto bella, per ricordare la vecchia borgata di Ponte Albano, è la mostra che ogni anno allestisce il fotografo amatoriale (ma non per questo meno bravo di tanti suoi colleghi professionisti) Sergio Marchioni, anch'egli storico abitante del quartiere. Vecchie foto e cartoline degli abitanti e dei luoghi. Un flashback che aiutare a ricordare ma anche a prendere visione di come sono cambiati il territorio e le sue genti.

L'ingresso allo spazio dedicato alla mostra fotografica su Ponte Albano curata da Sergio Marchioni
Un particolare della mostra fotografica: vecchie immagini (foto e cartoline) del ponte sul Reno
Con l'imbrunire sono iniziati gli spettacoli. Prima, però, il sindaco di Ponte Albano (Paolo Lolli) ha ringraziato i volontari della borgata e le attività commerciali che hanno contribuito alla buona riuscita dell'evento.  Subito dopo sono arrivati i bravissimi musici del folklore toscano che hanno cantano e suonato musiche popolari. Successivamente è stato il momento dell'associazione dei ballerini di tango. Infine è salita sul palco la band: "I tutta colpa di Alfredo".
Paolo Lolli, sindaco di Ponte Albano, sul palco a presentare la serata

Gruppo folkloristico toscano. Una bellissima presenza che ha animato la prima parte della serata: sia sul palco che sfilando lungo la via

Tango
Un altro momento di tango
La stada di Ponte Albano come si presentava alle 22:30 di venerdì

domenica 19 giugno 2016

Per una politica che guardi al futuro della città di Sasso Marconi

Dopo le Elezioni Amministrative di giugno molti dovrebbero porsi delle domande. E provare a darsi qualche risposta, magari iniziando a modificare il proprio atteggiamento.
Partiamo da quanto accaduto a Bologna (ma anche la sconfitta a San Giovanni in Persiceto, giusto per restare nella nostra provincia) con la faticosa riconferma di Virginio Merola che non può lasciare indifferenti, nè deve essere considerato un incidente di percorso per il centrosinistra. 
Dall'altra parte l'affermazione del Movimento 5 Stelle e, in parte, della Lega Nord (almeno in Emilia) sono un segnale di come molti temi - trasparenza e sicurezza in primis - non possono più essere derubricati solo come "una percezione" ma vanno affrontati in modo serio e, soprattutto, collegiale. Ad esempio, rimanendo nel territorio di Sasso Marconi, il comune aveva dato delle indicazioni interessanti durante alcuni incontri pubblici svolti con le forze dell'ordine tra febbraio e aprile, ma ad oggi non s'è visto nulla di concreto su questo versante, mentre la preoccupazione dei cittadini resta alta. Vi è un sentire comune d'insicurezza e talvolta lassismo, anche su aspetti che possono apparire marginali, pensiamo ad esempio alla mancanza di rispetto verso la cosa pubblica e le direttive comunali: basti osservare lo stato dei parchi pubblici e il non rispetto del divieto di portare cani senza guinzaglio nei parchi del paese.
Sebbene manchino quasi 3 anni alle elezioni per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale di Sasso Marconi non si può restare a guardare o limitarsi ad attendere che a livello provinciale o nazionale la politica evolva (anche perchè, in questo lasso di tempo, qualcuno potrebbe ritrovarsi spiazzato e senza 'poltrona'). I cittadini abbisognano di risposte e sono poco interessati - anzi, provano idiosincrasia - a tempi e rituali della politica. Le imprese e il mondo dell'associazionismo non possono permettersi le lungaggini, c'è bisogno di velocizzare - sia a livello nazionale che locale - per restare competitivi e non vedere vanificati i propri sforzi a causa di una politica e una burocrazia lente.  Quello che però non si capisce bene è quale visione della nostra comunità abbiano coloro che oggi siedono in Consiglio Comunale - sia in maggioranza che all'opposizione - e a cosa in concreto ambisca, oltre che legittimamente al potere in senso stretto, l'attuale classe dirigente. Sembra che le parti politiche (civiche o afferenti i partiti) che si muovono a Sasso Marconi siano ancora in cerca d'autore. 
Nonostante alcune perplessità, a mio avviso, il sindaco di Sasso Marconi e la sua maggioranza non governano male e penso stiano impegnandosi per offrire risposte alle istanze che provengono da più parti della comunità. E' altresì vero - questo lo capisce anche un ferrarese trapiantato - che il primo cittadino di Sasso Marconi, mentre amministra il suo comune, sta alacremente lavorando per il suo futuro politico-amministrativo dopo che non sarà più sindaco nel 2019. Questo slancio di Mazzetti verso altri palcoscenici è palese e in parte legittimo, date le sue sensibilità e azioni in merito i temi ambientali e della sostenibilità. Mi domando, però, se questo attivismo non rischi d'inficiare le sue risposte verso i problemi della comunità.
Mazzetti è attento a quanto si muove sul territorio e non è vero, come sostengono alcuni detrattori, che non sia presente tra i cittadini. Mazzetti #fralagente (come ama scrive nella sua pagina di Facebook) c'è e si vede. Ma è sufficiente esserci? L'attivismo del sindaco e le politiche che insieme alla sua giunta sta portando avanti sono sufficienti per Sasso Marconi?
Durante la campagna elettorale del 2014 Mazzetti e la lista a suo sostegno avevano alcuni significativi cavalli di battaglia: il casello autostradale di Borgonuovo, che sembra ormai in dirittura d'arrivo (giugno 2017); il nuovo polo scolastico che in realtà dovrebbe essere 'solo' lo spostamento della scuola media con tempi abbastanza lunghi; la nuova piscina che non si farà, a causa del disinteresse di privati a investire (l'ipotesi del project financing era impercorribile), per fortuna però il comune ha scelto d'investire di suo parecchie centinaia di migliaia d'euro per sistemare l'attuale struttura di via dello sport. 
Vi sono poi temi sui quali bisognerebbe chiedere ai cittadini cosa ne pensano - senza per forza fare dei referendum (se, ad esempio, si creasse un'App del comune il dialogo coi cittadini nei gioverebbe) - e valutare il gradimento sui servizi, anche quelli che sembrano consolidati e danno maggiori risposte positive, come ad esempio la raccolta differenziata nella quale Sasso Marconi è secondo nel territorio bolognese. 
Ci sono anche nodi irrisolti, questioni nuove e altre che - sebbene ancora in fieri - non possono essere tralasciate poichè non si può operare solo sul contingente o su temi di cui si discute da anni: bisogna ragionare su quello che sarà Sasso Marconi nei prossimi lustri e iniziare ad affrontare fin d'ora le problematiche e i bisogni della popolazione locale che cambia: tante famiglie con figli piccoli e un numero sempre più elevato di grandi anziani.
Mazzetti e la sua squadra hanno proposte per affrontare le necessità future di Sasso Marconi o su come impostare il lavoro che dovrà essere concretizzato dalle future amministrazioni? E' vero che fra meno di 3 anni il primo cittadino sarà lanciato su altri palcoscenici, forse nazionali, ma tutti gli altri (a partire dalla sua giunta e dai consiglieri comunali) resteranno qui e dovranno confrontarsi sui problemi della comunità locale: viabilità e infrastrutture, welfare, cultura, volontariato, politiche per le famiglie, sport, turismo, ecc.
Non mi pare sia sufficiente, anzi è un pò da furbetti, asserire che ormai il comune conta poco, che si deve ragionare in un'ottica di unione di comuni o d'area vasta o addirittura metropolitana. Perchè è acclarato che certi temi s'affrontano in altri luoghi (pensiamo alla questione della viabilità) ma prima di sedersi ai tavoli dell'Unione dei Comuni o di ASC Insieme, bisogna avere un'idea di ciò che serve a Sasso Marconi e di ciò che può offrire questa comunità. 
Ci sono questioni che sono prettamente di natura locale: se parliamo di sostegno al volontariato, concertazione d'azioni in campo culturale e sportivo, turismo e promozione del territorio, la partita si gioca principalmente qui. Ad esempio, se il terzo settore ha problemi di tenuta perchè mancano volontari, la questione va affrontata anche con il contributo dell'ente locale, consci che questo non può trovare volontari ma può aiutare alla riorganizzazione del variegato mondo dei volontari. Un altro esempio è quello relativo turismo e promozione del territorio: così com'è impostato va bene? Da' buoni frutti? Possono essere ricalibrate le azioni e le politiche volte a incentivare il turismo in un'ottica d'attrattiva sui temi dello sport e della sostenibilità: percorsi in mountain bike, via degli dei, turismo eco-compatibile, ecc.?
Un ultimo esempio riguarda le nuove tecnologie e l'accesso alla rete: ci si fa vanto di essere la culla delle telecomunicazioni grazie all'illustre concittadino Guglielmo Marconi, ma Sasso può essere considerata una smart city (ovvero una “città furba”), per quanto questo termine s'addica precipuamente a città più grandi. Sicuramente alcuni dei fattori identitari di città intelligente sono presenti nella comunità sassese. Alcuni sono molto accentuati, altri appena abbozzati, altri non presenti (anche per questioni di dimensioni del paese) e, infine, alcuni solo millantati.
In conclusione: i temi su cui confrontarsi, dibattere e trovare soluzioni sono numerosi. Ora c'è da augurarsi che la politica, in tutti i suoi gangli, abbia il coraggio di (ri)mettersi in gioco. Magari prendendo spunto da quanto sta facendo il nuovo parroco di Sasso Marconi - Don Paolo - il quale sta offrendo un ottimo esempio di apertura alla comunità, non solo quella che afferisce la sua parrocchia.

giovedì 16 giugno 2016

Spunti per una gita di due giorni a Bologna

Bologna oltre che essere "una regola", come sostiene Luca Carboni, è diventata ormai una delle città italiane più visitate.
L'interesse verso il capoluogo dell'Emilia-Romagna nasce per vari motivi, al di là dell'intrinseca bellezza della città: il cibo, siti storici e architettonici notevoli, mostre di pregio (la prima è stata quella su Vermeer e i fiamminghi ma ogni anno se ne tengono numerose), inoltre sono in corso sinergie con altre realtà del territorio emiliano-romagnolo che, nelle sue principali città, offre bellissimi spunti di viaggio: Ferrara, Ravenna, Parma, la riviera romagnola, ecc. Poi, ultimo ma non ultimo, l'aeroporto di Bologna che in questi anni è diventato una delle basi più importanti di compagnie low cost, in primis RyanAirQuesti aspetti hanno permesso di rendere bologna sempre più appetibile per i turisti, in particolare coloro che desiderano conoscere una città e i suoi dintorni nel corso di pochi giorni, ad esempio un weekend. E Bologna si presta benissimo a questo tipo di vacanze brevi.

VIAGGIO e ALLOGGIO
  • Bologna è lo snodo viario tra nord e sud Italia: da qui passano le principali arterie autostradali e ferroviarie del paese. E' presente il già citato aeroporto dedicato a Guglielmo Marconi dal quale ogni anno transitano milioni di passeggeri. Quindi, per arrivare a Bologna, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Ad esempio, se si viene in treno usando l'Alta Velocità, essa dista 30 minuti da Firenze, 60 da Milano e circa due ore da Roma. Ora, se si proviene dal centro e sud Italia è più facile percorrere l'autostrada A1, dopo l'apertura della variante di valico tra Barberino e Sassso Marconi, che collega più volocem
  • Per pernottare a Bologna non c'è che l'imbarazzo della scelta: hotel, bed & Breakfast, agriturismi se ci si sposta in provincia, pure il campeggio. Gli alberghi, va detto, sono un pò costosi, ma negli ultimi anni si stanno sviluppando - soprattutto grazie a piattaforme come Airbnb - opportunità di soggiorno a prezzi più contenuti ma comunque di pregio.
  • Il cibo a Bologna è un must! La gente viene a Bologna da tutto il mondo principalmente per guastare le sue prelibatezze. E i bolognesi (autoctoni e d'importazione) l'hanno ben compreso, così stanno fiorendo attività commerciali legate l'alimentazione ed il cibo in modo considerevole. Non tutte sono di pregio, ma sempre più si sta operando per offrire qualità e stile: dal mercato di mezzo al mercato delle erbe, passando per le storiche salumerie e gastronomie sparse per il centro città, fino ad arrivare ai laboratori di pasta fresca. Questi ultimi - per lo meno i migliori - situati in periferia della città e nell'hinterland: Casalecchio, San Lazzaro di Savena, Sasso Marconi, Castelmaggiore.
Di seguito alcuni suggerimenti su cosa vedere e fare a Bologna nel corso di un fine settimana. Tra l'altro il sabato e la domenica (oltre che nei festivi) la zona T - comprendente via Rizzoli, via Ugo Bassi e la parte terminale di via Indipendenza che sfocia tra le due strade sopraccitate - viene chiusa al traffico veicolare, rendendo così molto più vivibile il centro storico. Una scelta molto apprezzata dai turisti.

SABATO
  • Arrivati in città, prendendo come punto d'avvio del percorso la stazione dei treni, si percorre via Indipendenza (bella ma ormai una sorta di centro commerciale a cielo aperto) principale via d'accesso al centro storico. La si percorre tutta, fino a piazza Re Enzo, dove si trova la fontana sormontata dalla statua del Nettuno, quindi si entra in piazza maggiore dove si trova la basilica di San Petronio con i portali di Jacopo della Quercia e con il suo grande interno gotico: Cappella Bolognini (a pagamento) con affreschi di Giovanni da Modena (famoso il quadro con la rappresentazione di Maometto all'inferno). Passando sul retro della basilica, da piazza Galvani si può salire sul terrazzo (a pagamento) e godersi una splendida vista della città.
  • Uscendo dalla Basilica, e tenendo San Petronio di fronte a sè, si svolta a sinistra per un immancabile giro per le strade che compongono il quadrilatero dei mercati (via Pescherie vecchie, via Drapperie, via Clavature) col colore delle botteghe tipiche e il Mercato di Mezzo, 
    per mangiare in modo informale. Questo luogo ospita numerose eccelnenze del territorio: dal forno Calzolari di Monghidoro alla carne della macelleria Zivieri (presso il banco RoManzo) di Monzuno, arrivando alle paste di Gino Fabbri presso la pasticceria gestita dalla Granarolo. Attenzione all'orario in cui ci andate poichè dopo le 12:30 c'è spesso troppa gente per godersi questo spazio e fermarsi a pranzo nei tavoli al centro del grande salone.
  • Superata la zona del Quadrilatero e attraversata via Castiglione, si passa davanti al bellissimo palazzo della Mercanzia (sede della Camera di Commercio felsinea) e ci si immette in via Santo Stefano (la parte pedonale), si arriva di fronte al complesso di Santo Stefano (la Santa Gerusalemme bolognese): uno degli scorci più belli di Bologna, sia per la piazza omonima, sia per le 7 chiese, di epoche diverse, ospitate in questa poliedrica struttura.
  • Proseguendo nel giro, ci si può recare in via Oberdan per un caffè da Terzi quindi, riprendendo via Oberdan, proseguire verso via Righi, poi svoltare a destra ed entrare in via Piella (parallela via Indipendenza nella quale c'è una finestrella con affaccio sul canale delle Moline, esempio dell'intreccio dei torrenti appenninici che creavano energia per le manifatture tessili preindustriali.
piazza Santo Stefano e la basilica

  • Palazzo Pepoli in via Castiglione sede della fondazione Genius Bononiae. Attualmente, in questo palazzo, sono in corso due mostre: la prima sulla "Street art" denominata 'Bansky & Co' (aperta fino al 26 giugno), la seconda Barbie: la famosa bambola americana, icona di generazioni di bambine.
  • Proseguendo in un tour delle chiese, mi permetto di suggerire le seguenti: S. Maria della Vita (a pagamento) con Compianto di Nicolò dell'Arca e museo della medicina e dell'assistenza; Basilica di S. Domenico (arche dei glossatori all'esterno) all'interno tomba di S. Domenico di Nicolò dell'Arca e Michelangelo, affreschi di Guido Reni; Basilica di S. Francesco (esterno arche dei glossatori) imponente interno gotico. Notevole sul l'altar maggiore ancona marmorea dei fratelli Dalle Masegne.
  • Per quanto riguarda la sera, ed in particolare la cena, si consiglia un salto al rinnovato mercato delle erbe: di giorno un vivacissimo mercato, di sera luogo ideale per aperitivi, ristorazione e per stare in compagnia in modo informale. Il Mercato delle Erbe rappresenta il cuore originario del centro cittadino, un luogo dove, oltre che al commercio, si può scoprire la continuità della storia di Bologna strettamente legata alla gastronomia, al cibo e alla tradizione. Immersi in aromi di ogni genere si possono ammirare i commercianti indaffarati con clienti di tutte le generazioni e dalle più svariate provenienze. Signore e signori locali, universitari, e turisti sono gli avventori quotidiani di questo spazio che celebra la vita di Bologna.
DOMENICA

  • Di prima mattina si può salire alla Basilica di S. Luca: partendo dall'arco del Meloncello si percorre tutto il bellissimo portico fino in cima al colle di guardia dov'è situata la basilica. Si può salire anche in auto oppure con il trenino che si prende da piazza Maggiore e percorre tutte le vie del centro storico.
  • Tornati in centro, non può mancare una visita al Museo medievale in via Manzoni e Palazzo Fava sede della mostra sul pittore contemporaneo statunitense Edward Hopper aperta fino al prossimo 24 luglio. 
  • Si consiglia di tornare ancora nel quadrilatero dei mercati per pranzo in via Clavature: Ristorante Clive T (ottima cucina informale con vere specialità bolognesi, antipasto di mortadella e piadina, friggione, lasagne, tortellini e tagliatelle al ragù, cotoletta alla petroniana) oppure presso il ristorante di Eataly all'interno dell'ex cinema Ambasciatori (ingresso da via Orefici o via Drapperie). Nel caso, invece, si desideri qualcosa di più formale ci si può spostare presso l'osteria de Poeti, nell'omonima via, locale che un tempo fu gestito da Francesco Guccini (in quell'epoca si chiamava osteria delle dame).
  • Una passeggiata dopo pranzo in Via Zamboni: percorrendola si incrociano i principali palazzi universitari e la sede del rettorato. Ma vi sono anche importanti basiliche: S. Giacomo Maggiore per vedere la cappella Bentivoglio con bellissimi affreschi del Costa e del Francia. Difficile da vedere (bisogna chiedere) dietro altar maggiore a sinistra, ma bisogna andare da destra perché a sinistra c'è un cantiere di restauro.
  • Dopo alcune centinaia di metri via Zamboni si apre in una piazza dedicata a Verdi e qui si trova il Teatro Comunale (dei Bibbiena). 
  • Parallela a via Zamboni si trova via belle arti, dove ha sede la Pinacoteca Nazionale (pagamento) con la S. Cecilia di Raffaello, magnifico polittico di Giotto e Opere di Vitale da Bologna e tanto altro.
  • Spostandosi in un'altra zona del centro (in via don Giovanni Minzoni)  per completare una giornata dedicata all'arte, è consigliata una visita al MAMbo  museo arte moderna di Bologna con la collezione di Giorgio Morandi.
  • Infine, prima di partire, per i nostalgici della Bologna che fu di Guccini e Dalla,
    si consiglia una cena presso la Trattoria da Vito in via Musolesi nel cuore della Cirenaica ed a due passi da Via Paolo Fabbri 43, già residenza di Francesco Guccini.

Si ringrazia Diego Cavallina per le indicazioni riguardanti musei e siti storico-architettonici della città

Tutte le foto sono state scattate dall'estensore del post

venerdì 10 giugno 2016

Sostenere il commercio locale per far vivere il paese

Nell'ordinamento giuridico italiano risultano piccoli imprenditori: il coltivatore diretto del fondo; l'artigiano; il piccolo commerciante. In sostanza coloro che esercitano un'attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio (impresa individuale) e dei componenti della propria famiglia (impresa familiare). La figura è individuata dall'art. 2083 del codice civile.
In Italia nel 2015 quasi i due terzi delle imprese erano individuali (fonte ISTAT). Le imprese senza lavoratori dipendenti ammontano a quasi 3 milioni e rappresentano il 65,4% del totale delle imprese attive. Nella stragrande maggioranza, 2 milioni e 503 mila, si tratta di imprese che hanno un solo lavoratore indipendente.
Quando parliamo di commercio locale, pertanto, parliamo di piccole imprese, individuali o con pochi dipendenti. E quando parliamo di commercio locale non possiamo fare a meno di pensare a negozi e botteghe (sovente storiche) che hanno sede presso i centri abitati dove, in alcuni casi, divengono punti di rifermento.
Imprese a Sasso Marconi
Premesso che ognuno è libero di fare la spesa dove meglio crede, sia nel negozietto sotto casa che nei supermercati o nei centri commerciali, ritengo opportuno fare alcune considerazioni: se spendo nel negozio del mio paese (ove e quando possibile, intendiamoci), questo a suo tempo mi ridarà indietro parte di ciò che ho speso da lui, in quanto eseguirà lavori con imprese locali, li reinvestirà sul territorio e darà lavoro a persone della zona. Oltre al fatto che i negozianti, almeno qui a Sasso Marconi, cercano di vivacizzare il paese con svariate attività ludico-ricreative, culturali e anche solidali: dalla Notte Blu di metà giugno alla partecipazione ad attività teatrali, passando i mercoledì sera di luglio, la raccolta fondi per le luminarie natalizie e quella di prodotti per i cittadini bisognosi
Anche per quanto concernono i prezzi: è vero che nella Grande Distribuzione Organizzata si trovano spesso prodotti sottocosto che costano molto meno di quanto normalmente compra un piccolo negozietto, ma è altrettanto vero che molti altri prezzi sono maggiorati e non sempre la qualità che offrono è equiparabile a negozi e botteghe di paese.
Locandina della Notte Blu 2016
A Sasso Marconi vi sono attualmente 170 imprese commerciali, secondo quanto dichiarato dal Comune in un incontro pubblico promosso nell'aprile scorso a Colle Ameno, tra queste non sono presenti tutte le tipologie di prodotti (pensiamo ad esempio al settore deli elettrodomestici) che si trovano in città come Casalecchio o Bologna, però vi sono numerose opportunità d'acquisto per tutte le tasche e, molto spesso, ci sono negozi che offrono vere e proprie eccellenze che anche in comuni più grandi di Sasso Marconi non si trovano.
Parlando con alcuni esercenti si percepisce la fatica d'andare avanti. Ma, allo stesso tempo, è presente l'orgoglio e la voglia di fare.  Personalmente solo di rado, per lo più il sabato per questioni di lavoro e impegni familiari, mi reco a fare la spesa però come famiglia (moglie, genitori, suoceri) cerchiamo d'andare il più possibile presso attività commerciali di Sasso Marconi. Questo perchè, a nostro parere, i negozi - soprattutto le piccole botteghe - fanno parte del panorama e dell’identità dei nostri paesi. Senza le insegne illuminate, senza le vetrine che ci distraggono e ci accompagnano, si spengono le luci e anche la vita delle strade. Che diventano semplici luoghi di passaggio. Non solo: negozi, bar, botteghe, barbiere e parrucchiere, sono un presidio che assicura la cura e la pulizia delle vie. Sono soprattutto un fondamentale luogo d'incontro: per parlare, scambiare non solo merci, ma anche notizie sulla vita del territorio e dei suoi abitanti. Sono un conforto, una compagnia per chi vive in solitudine.

lunedì 6 giugno 2016

Una domenica sopra e sotto i ponti di Sasso Marconi


Domenica 5 giugno a Sasso Marconi si è la 39ª edizione della “Sopra e sotto i ponti”, la storica camminata non competitiva capace di richiamare atleti e gruppi sportivi locali, nonché di coinvolgere gran parte della cittadinanza.
La camminata, organizzata dal CSI Sasso Marconi con il patrocinio del Comune, è partita dal parco Marconi di viale Kennedy alle 8.30 di domenica.
Tre i percorsi: uno di 14 km, un percorso alternativo di 7 km e uno mini di 4 km, articolati lungo strade asfaltate, sterrati e sentieri, in un continuo saliscendi da e verso i ponti sul fiume Reno. 
In concomitanza con la ‘Sopra e sotto i ponti’, si è tenuta la 7ª edizione del Trofeo "Corri con la scuola". Il trofeo era rivolto alle scuole elementari e medie del territorio.



La partecipazione alla camminata è stata superiore alle più rosee aspettative: oltre 2.000 iscritti, dai runner più competitivi alle famiglie con bimbi di tutte le età.
Alcuni partecipanti, presso il parco Marconi, che si apprestano alla partenza
L'aspetto più bello dell'iniziativa ha riguardato la mobilitazione delle famiglie e delle scuole. Centinaia di bambini e giovanissimi, accompagnati da genitori e nonni, hanno attraversato strade e sentieri intorno a Sasso Marconi. Un fiume di persone, come si può notare nelle immagini sottostanti, che festoso si è snodato lungo i 14 km del percorso. Un momento importante di condivisione che ha unito generazioni e fatto riscoprire il territorio di Sasso Marconi.
La fiumana di partecipanti che attraversa il ponte sul Reno
La prima parte del percorso, poco meno di un chilometro, si è sviluppata sulla strada provinciale che porta verso monte Mario. Superato il ponte Leonardo Da Vinci sul fiume Reno i camminatori hanno svoltato a destra e superato una nota pasticceria del paese sono saliti su un ponte che passa sopra il vecchio tracciato autostradale, quindi si sono immessi nel bosco ai piedi del monte.
Famiglie e scolaresche che attraversano il ponte sul Reno
I circa 2.000 partecipanti - chi di corsa, chi a passo svelto e chi camminando un pò più lentamente - hanno iniziato a salire sulla montagna, addentrandosi nel bosco e lasciando sulla propria sinistra la valle del Reno e l'abitato di Sasso Marconi.


Sia durante il percorso, i volontari del CSI di Sasso Marconisia all'arrivo, hanno predisposto punti di ristoro dove i camminatori hanno potuto fermarsi per riprendere fiato, bere e mangiare un pò.
Il punto di ristoro a metà percorso
Lungo i 14 km di camminata sono state numerose le occasioni per osservare Sasso Marconi e i suoi dintorni dall'alto. Begli scorci di paese, delle colline bolognesi, ma anche uno sguardo all'interno del bosco, particolarmente gradito ai più piccoli.
La Rupe vista dall'inizio del percorso su Monte Mario
Scorci di paesaggio della valle del Reno che declina verso Casalecchio
La discesa che porta fuori dal bosco per dirigersi sulla strada delle Ganzole che porta verso ponte Albano


Uno dei 14 cartelli che indicano, a distanza di un km l'uno dall'altro, la lunghezza del percorso
Al termine della camminata, presso il parco Marconi, sono stati premiati i gruppi podistici più numerosi e successivamente le classi che hanno partecipato al trofeo "Corri con la scuola". A queste sono stati consegnati degli assegni per l'acquisto di beni da utilizzarsi per la didattica.
La classifica delle classi che hanno partecipato e il numero di iscritti per ogni classe
Si ringrazia Alfredo Marcoaldi per la concessione di alcune immagini a corredo di questo post.