giovedì 3 marzo 2016

Avanti tutta con le fusioni di comuni bolognesi ed emiliani sotto l'egida del fiume RENO

La Regione Emilia-Romagna, da circa un anno a questa parte, sta operando affinchè i comuni più piccoli si fondano tra loro per effettuare economie di scala e razionalizzare i servizi. Questa necessità nasce da numerosi fattori, in primis di tipo economico, visti anche i continui tagli che, dallo Stato centrale, ricadono sulle autonomie locali. E' inoltre anacronistico il mantenimento di municipalità che hanno poche migliaia o, addirittura, poche centinaia di cittadini. 
E' così stato avviato un percorso affinchè i comuni che hanno aspetti similari, e già condividono funzioni gestionali e organizzative, si fondano tra loro. Lo Stato e la Regione Emilia-Romagna incentivano la fusioni fornendo alle nuove municipalità un significativo allentamento del patto di stabilità e importanti finanziamenti.

Nel nostro territorio i primi comuni a fondersi sono stati quelli della Val Samoggia che da 5 sono passati ad 1. Ciò non è stato accettano in modo univoco dai cittadini e le minoranze, spesso in modo strumentale e con argomentazioni fallaci, hanno opposto resistenza, senza però spuntarla. Così, dall'anno scorso, nel comprensorio in cui è inserito anche il territorio di Sasso Marconi, vi è un nuovo comune denominato Val Samoggia che conta poco più di 30.000 abitanti.

Ma nella nostra provincia e nella nostra regione si sono realizzate e si stanno portando avanti altre fusioni. Una non distante da noi è quella che ha visto unirsi le municipalità di Granaglione e Porretta Terme che hanno preso il nome di Alto Reno Terme
Entro pochi anni, in provincia di Ferrara, si fonderanno anche i comuni di Sant'Agostino e Mirabello, che fino agli anni 50 del secolo scorso erano un'unica municipalità, poi divisa dai governi a guida democristiana per depotenziare il PCI che governava tutto quel territorio. Così, entro il 2019 avremo un altro comune che porterà il nome RENO al suo interno. Entro la fine del 2016 si farà un referendum e le proposte per il nuovo nome presentate dai Consigli dei 2 comuni ferraresi in procinto di fondersi sono: Reno, Terre del Reno, Reno Antico.

In questo periodo anche a Marzabotto si parla di fusione, alcuni sostengono con il limitrofo comune di Vergato, entrambi già condividono servizi all'interno dell'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese.

Ma pure nella nostra realtà locale si sta iniziando a discutere se non sia il caso di fondersi con altri comuni. Il rischio per Sasso Marconi è trovarsi a essere vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro poichè nel comprensorio in cui è inserito il nostro comune quasi tutte le municipalità (Casalecchio, Val Samoggia, Zola) sono più grandi di noi. Per cui, nel caso Monte San Pietro, che è il municipio più piccolo dell'Unione dei Comuni delle valli del Reno Lavino Samoggia, decidesse di fondersi con Zola, Sasso Marconi restasse solo, sarebbe molto problematico giacchè diverremmo il comune più piccolo dell'Unione e quello politicamente meno rilevante, cosa che - almeno in parte - è già così.

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