giovedì 18 febbraio 2016

Report incontro: Focus sicurezza a Sasso Marconi

Mercoledì 17 Febbraio, presso la Sala mostre “Renato Giorgi” di Sasso Marconi, si è tenuto il primo di due incontri dedicati alla sicurezza promossi dal comando dei Carabinieri di Borgo Panigale (cui la stazione di Sasso Marconi fa riferimento), dall’Amministrazione Comunale e dalla Polizia Municipale sassesi.

Il tema della sicurezza è molto sentito in Italia e Sasso Marconi non fa eccezione, anche a causa di numerosi furti occorsi nelle abitazioni e in particolare – come vedremo – in certe zone del paese.  
La partecipazione è stata molto elevata, così come l’età media era decisamente alta: un pubblico maturo – il più giovane presente era il noto animatore Federico Vargas – molta parte del quale residente nelle zone più colpite dai furti.
Il tavolo dei relatori era composto da due rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri (il Maggiore Walter Calvi e il Maresciallo Massimiliano Argento della locale stazione dei Carabinieri), dalla responsabile della Polizia Municipale di Sasso Marconi e da una rappresentante dell’Amministrazione Comunale, la vicesindaco Marilena Lenzi.


In apertura di serata, la vicesindaco ha portato il saluto della Giunta e del Comune. Subito dopo è intervenuto il Maggiore Walter Calvi del comando dei Carabinieri di Borgo Panigale, questi ha funzione di coordinamento in 8 comuni dell’hinterland bolognese e nella zona di Borgo Panigale, all’estrema periferia ovest di Bologna: un totale di 11 stazioni dei Carabinieri e 170mila abitanti.

Il Maggiore ha subito spiegato che la ragione per cui i carabinieri hanno sentito l’esigenza di un contatto coi cittadini è la sempre più significativa sensazione di un generale senso d’insicurezza che, talvolta, viene enfatizzato dai mass media. Il rappresentante dell’Arma ha inoltre premesso che, durante l’incontro, era suo desiderio concentrarsi su due ambiti: fornire dati oggettivi in merito sicurezza e criminalità, fornire suggerimenti per la prevenzione dei reati.


Il Maggiore Calvi, per prima cosa, ha chiesto  un confronto coi partecipanti - che a tratti è stato vivace ma sempre corretto - perché desiderava ascoltare e capire al fine di rendere migliore il sistema che si occupa di sicurezza.
Il Maggiore ha spiegato che, tra gli aspetti che maggiormente incidono in merito il senso d’insicurezza dei cittadini, ci sono i reati di natura predatoria. Sono quei crimini che fanno meno clamore ma incidono moltissimo sulla sensibilità d’ognuno di noi: furti in abitazione, furti d’auto, danneggiamenti, aggressioni. Il Maggiore ha ammesso che negli ultimi anni vi sono piccole sacche in cui la criminalità ha avuto maggior diffusione, ad esempio vi è stato un aumento dei furti, ma se si orienta l’analisi sui reati avvenuti nel territorio di Sasso Marconi, prendendo come base di riferimento gli ultimi due anni (2014 e 2015), è possibile notare che essi sono calo, mentre il problema relativo ai furti è stabile. Il Maggiore ha inoltre precisato di non poter fornire numeri e statistiche poiché, sebbene ne sia in possesso, non è autorizzato a diffonderle, dato che questo compito spetta specificatamente alla Prefettura.
Il rappresentante dei Carabinieri ha quindi asserito che l’aumento nella percezione d’insicurezza è dovuto anche al sistema dei mass media e ai social network. Ha quindi aggiunto che - a proposito di dati - se si visionano quelli relativi i primi 45 giorni di quest’anno, raffrontandoli col primo mese e mezzo del 2015, i reati in generale sono stabili, mentre i furti sono in sensibile calo. 
Il Maggiore ha poi spiegato da dove è nata l’idea di promuovere incontri nei comuni del territorio sotto il suo comando. Nel luglio 2015 sono stati realizzati incontri con l’associazione degli agricoltori della Val Samoggia, colpiti da numerosi furti nelle loro aziende. Questi incontri, come quello di mercoledì sera a Sasso Marconi, sono molto importanti poiché fanno emergere aspetti che talvolta non sono palesati durante le denunce oppure accade che alcuni reati non siamo affatto denunciati. Ciò non è affatto un bene poiché chi ha il compito di contrastare il fenomeno della criminalità non ha i dati che utili per effettuare un’analisi e successivamente una politica di contrasto. Pertanto - ha esortato il Maggiore dell'Arma - va denunciato tutto! Egli ha anche precisato che la realtà bolognese, e più in generale emiliano-romagnola, ha una propensione a denunciare, quindi a fare emergere i reati. 
Il maggiore Calvi ha insistito più volte, nel corso della serata, affinchè i cittadini denuncino i reati poichè questo è il primo passo per contrastare i fenomeni criminali, a partire dagli odiosi reati predatori.

Il primo intervento da parte del pubblico è venuto da un cittadino che ha contestato il fatto che non sia solo una sensazione quella relativa l'insicurezza. Egli ha quindi parlato dalla sua esperienza quando, durante l’estate 2015 nella zona di via Maranina, c’è stata una recrudescenza di furti in abitazioni. Ha raccontato la propria vicenda (furti e ladrocini vari nelle case e nei garage, anche quando vi erano presenti i residenti) e ha spiegato come la situazione sia migliorata solo dopo che è stato preso un ladro (fermato dai cittadini stessi) e di come, in quell'occasione, le forze dell'ordine siano arrivate dopo 50 minuti dalla chiamata al 112. In quel periodo i cittadini hanno iniziato a presidiare il territorio, così la situazione è iniziata a diventare più vivibile. Ciò si è potuto fare anche grazie alla collaborazione dei carabinieri della stazione di Sasso Marconi. E anche il comune ha offerto il proprio aiuto, supportando anche psicologicamente la popolazione colpita dai furti.
La sensazione, ha chiosato il cittadino, è che il territorio non sia sufficientemente presidiato. Nella conclusione dell'intervento ha ammesso la soddisfazione per come è stato gestito il problema dei furti nella zona di via Maranina e ora la situazione sembra sotto controllo.

Successivamente è intervenuta una signora che, innanzi tutto, si è complimentata con i carabinieri della locale caserma. Però anche lei ha lamentato che la notte, con la stazione dei carabinieri chiusa, si amplifica il senso d’insicurezza e c’è paura, soprattutto nelle zone più isolate del paese. Ha pertanto esortato una presenza non solo diurna ma anche notturna da parte delle forze dell’ordine. Il problema, secondo la cittadina, è che i vertici debbono comprendere il disagio della popolazione, in particolare nelle ore notturne. La signora ha concluso che d'avere la sensazione che, ‘dalle alte sfere’, i carabinieri della stazione di Sasso Marconi siano lasciati soli.
Il maggiore ha spiegato che lui, come gli altri militari dell’arma, ce la stanno mettendo tutta.

Una terza cittadina ha parlato d'un episodio che ha coinvolto suo figlio: a quest’ultimo è stata rubata la bicicletta. Due giorni, dopo vedendo un furgone sospetto pieno di biciclette, è andata dai carabinieri per effettuare una segnalazione riguardo il mezzo. I carabinieri le hanno detto che se avesse fatto denuncia e non si fossero riscontrati reati a carico dei proprietari di quel furgone, lei a sua volta avrebbe potuto avere problemi. 

E' poi intervenuta una quarta signora che ha spiegato come sia la criminalità comune quella che fa maggiore paura ai cittadini. C’è inoltre sfiducia nella giustizia poiché chi commettere certi reati non resta in prigione ma esce subito, sentendosi così impunito e potendo commettere nuovi crimini.

Una quinta cittadina ha chiesto una maggiore presenza di telecamere, ad esempio negli asili nido e nelle case di riposo. Questo è un tema ripreso sui social network a seguito dei recenti casi di cronaca nazionale portati alla ribalta dai mass media ma non vi sono riscontri di abusi nella nostra realtà locale.

A questo punto ha ripreso la parola il Maggiore Calvi il quale ha iniziato a rispondere ai numerosi interventi per fare chiarezza sulle questioni sollevate.
Il Maggiore ha spiegato che in merito le Telecamere all’interno dei posti di lavoro non può esprimersi poiché vi sono leggi attinenti la privacy e la normativa in ambito di luoghi di lavoro. Se, invece, si parla di telecamere nei luoghi pubblici, molte amministrazioni locali stanno implementando circuiti di video sorveglianza.
Il Maggiore ha affermato che se la qualità delle immagini è buona le telecamere possono essere un valido strumento, sia in ottica di prevenzione ma anche per aiutare a risolvere crimini fornendo elementi utili alle indagini.
Il maggiore ha chiosato che non è membro delle alte sfere per cui non è in grado di incidere riguardo alcuni aspetti di carattere generale sollevati dai cittadini: ad esempio avere maggiori carabinieri sul territorio.

A questo punto è nuovamente intervenuto il cittadino residente in via Maranina e ha asserito che la comunità di Sasso Marconi può offrire un contributo, se opportunamente stimolata. 
Ha pertanto chiesto cosa possono fare i cittadini per contribuire a creare sicurezza e a presidiare il territorio.
Ha quindi ripreso la parola il maggiore Calvi il quale, innanzi tutto, ha affermato d’essere a conoscenza di quanto successo in passato a Sasso Marconi, in particolare nella zona di via Maranina. Il carabinieri ha asserito che il presidio del territorio realizzato di via Maranina, per come è stato strutturato e gestito, potrebbe essere replicato, data l'efficacia e la buona volontà dei cittadini. Questo potrebbe essere un valido contributo al presidio del territorio poiché, oggi, le forze dell’ordine non possono militarizzare le città o addirittura intere zone del paese. Serve altresì un’organizzazione del sistema di sicurezza che vada il più possibile a incontrare i bisogni dei cittadini. Serve quindi una partecipazione da parte di tutti, sotto vari aspetti e in base al ruolo che si riveste: si va da sistemi di telecamere e videosorveglianza fino ad un ruolo più attivo dei cittadini. Da questo punto di vista il Maggiore porta un esempio virtuoso che si sta realizzando a Bologna in queste settimane: i cittadini si sono coordinati in piccoli gruppi di Whatsapp per scambiare informazioni e fare segnalazioni alle istituzioni. Ovviamente, ha proseguito il Maggiore, bisogna lavorare tramite piccoli gruppi e in aree limitate, deve altresì esserci un referente per ogni gruppo che sia in contatto con l’Amministrazione Comunale, ad esempio l’assessore che detiene la delega alla sicurezza, oltre che con i carabinieri della stazione di Sasso Marconi. Questo è un esempio di come si possa creare la possibilità di contributo fattivo da parte di tutti. Ma, ha aggiunto il Maggiore dell’Arma, le informazioni possono arrivare nei modi più diversi: sia denunciando reati, sia fornendo informazioni sui sospetti. Il tutto sempre coordinato tramite le istituzioni e le forze dell’ordine.
Successivamente il Maggiore ha replicato anche alla signora che si era recata in caserma a segnalare il mezzo sospetto e si era sentita rispondere che rischiava una denuncia. Così non è poiché la segnalazione di una targa o di un soggetto non possono pretendere una risposta ma, al contempo, i carabinieri possono effettuare verifiche? Un’attività di polizia che aiuta a migliorare il presidio del territorio ma che non può  essere condivisa, come informazione, coi cittadini.
Il rappresentante dell'Arma ha risposto che i carabinieri non sono in servizio di notte, non perché debbono effettuare attività burocratiche di giorno.  La stazione di Sasso Marconi è aperta dalle 8 alle 22. La stazione serve per raccogliere le denunce, effettuare segnalazioni, segnalare smarrimenti. Il Maggiore ha aggiunto che in questo momento storico è preferibile avere un orario limitato per le attività amministrative, per cui sarà ridotto l’orario di apertura al pubblica e potenziare il presidio del territorio. Il Maggiore ha spiegato che, sebbene la caserma sia chiusa la notte, il territorio resta comunque presidiato: dagli uomini della stazione di Sasso Marconi e, nel caso non siano disponibili, dai militari della stazione di Borgo Panigale. Vi sono altresì uomini in borghese che svolgono attività di repressione e controllo.

A questo punto è intervenuto un cittadino che ha chiesto cos'altro si possa fare per aiutare il presidio del territorio, ad esempio tramite apposita formazione.
Il Maggiore dell'Arma ha risposto che se quello che il cittadino chiede sono le ronde - come in è già stato detto sia localmente che nazionalmente - queste sono sconsigliate.
Nel territorio bolognese le amministrazioni locali hanno invece organizzato corsi per assistenti civici per garantire qualche occhio in più per segnalare situazioni di interesse operativo che possono  essere veicolate all’intervento delle forze dell’ordine.
Il Maggiore ha raccontato anche di un’altra attività che sta portando avanti nel territorio sotto il so comando: il coinvolgimento dei soci dell’associazione nazionale Carabinieri. Questo per aiutare l’Amministrazione Comunale e la Polizia Municipale. Ad esempio, i soci della ANC possono contribuire alla gestione degli attraversamenti pedonali presso le scuole. Questo consentirebbe di sollevare la Polizia Municipale da alcune incombenze così che possa occuparsi, affiancando i militari dell’arma per quanto di sua competenza nel presidio del territorio.

A questo punto, sollecitata da una signora del pubblico, è intervenuta la vicesindaco Marilena Lenzi che ha spiegato che prima di dare risposte in merito le proposte del Maggiore Calvi è necessario approfondire e capire come funziona il sistema di comunicazione via Whatsapp, così anche per l’interessante proposta d’avvalersi dell’aiuto dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri: è fondamentle valutare se ci sono soggetti anche a Sasso Marconi in grado di collaborare.
La vicesindaco ha concordato pienamente sul fatto d’avere una maggiore integrazione e una collaborazione a rete con tutti i soggetti, istituzionali e non, che vivono e operano sul territorio.  Marilena Lenzi spiega anche che si sta operando per potenziare il sistema di videosorveglianza con videocamere (è stato messo a bilancio del Comune un investimento di 80mila euro): un sistema che monitorerà in particolare l’entrata e l’uscita del paese. 
Un altro tema a cui tiene molto l’Amministrazione Comunale è quello della prevenzione: investire oggi su questi aspetti anche se non danno frutti nell’immediato.
La vicesindaco ritiene anche fondamentale la fiducia reciproca per poter lavorare in rete. Lenzi capisce chi è esasperato e comprende che talvolta si possano avere reazioni ‘di pancia’ e anche la lamentela è comprensibile, ma quando si fanno ragionamenti su azioni per migliorare la sicurezza è assolutamente necessario utilizzare la testa ed essere lucidi.

Dopo la vicesindaco è intervenuta la responsabile della Polizia Municipale di Sasso Marconi, la dott.ssa Elisa Zucchini, che ha spiegato che le telecamere saranno poste sulla rotatoria di Borgonuovo e nel capoluogo sulla rotonda dedicata a Marconi nei pressi del ponte sul fiume Reno. Telecamere ad alta definizione che consentiranno di vedere in modo nitido i mezzi in ingresso ed in uscita dal paese.

Ma il dibattito è proseguito, con un’altra signora ha chiesto se sono veri i segni che vengono lasciati vicini gli ingressi delle abitazioni, come si legge sui social network, lasciano zingari o altri soggetti. Il maggiore ha risposto che anche lui ha letto la cosa su Facebook ma non ha mai avuto evidenza di casi del genere. Questo - spiega il Maggiore dell'Arma - significa che spesso sui social network sono creati post fasulli che creano un clima d'agitazione collettiva ma che nella realtà non trovano riscontri oggettivi. Il maggiore è poi tornato a citare la proposta di creazione di gruppi di Whatsapp chiedendo che, nel caso si realizzi quest'iniziativa, su di essi si parli solo di sicurezza e siano coerenti con gli obiettivi per cui sono stati creati.

Una signora, già intervenuta in precedenza, ha chiesto se i cittadini possono fare qualcosa per chiedere maggiore presenza di forze dell’ordine. Il maggiore ha risposto che, dato il momento storico e i tipi di reati, Sasso Marconi non è una priorità, pertanto ritiene sia impossibile avere un maggior numero di forze dell’ordine solo perché è presente tra i cittadini un sentimento d’insicurezza o una recrudescenza d’alcuni reati in un periodo limitato di tempo. Oggi, ha specificato il Maggiore, si sta operando per spostare gli uomini dell’Arma per una migliore gestione d'alcuni reati piuttosto che altri.
Il Maggiore ha esortato ancora una volta i cittadini a collaborare perché è in questo modo che si crea reciproca fiducia e sicurezza, e soprattutto si riescono a costruire percorsi virtuosi per fare prevenzione, reprimere in modo più efficace i crimini, gestire in modo condiviso il territorio.

Nelle sue conclusioni, il rappresentante dell’Arma ha spiegato che per aiutare a sburocratizzare, i Carabinieri hanno realizzato dei format, ovvero modelli da compilare e condividere nelle stazioni dei Carabinieri. Modelli che, una volta fatta la richiesta da parte dei cittadini, saranno attivati nel giro di un paio di giorni. Tra questi format c’è la possibilità d’attivare in modo gratuito il proprio allarme (già collegato alla linea telefonica privata) al numero di emergenza 112.
La seconda questione sollevata dal Maggiore Calvi era relativa a un nuovo tipo di truffa che, in un certo modo, vede coinvolti i Carabinieri. Ovvero la truffa del falso avvocato e del falso carabiniere. Il Maggiore Calvi ha spiegato che ci sono associazioni che chiamano a casa gli anziani: un sedicente avvocato comunica all’anziano che un congiunto ha fatto un incidente o è stato fermato per problemi relativi l’automobile. Il falso avvocato spiega che è necessario pagare per consentire al congiunto d’essere rilasciato, in quanto stato di fermo presso la locale stazione dei Carabinieri. Successivamente il falso avvocato informa che passerà un suo collaboratore a ritirare i soldi presso il domicilio dell’anziano. Nel mentre un complice si reca a casa dell’anziano. Il Maggiore specifica che nessun ente pubblico prende soldi in contanti. Pertanto il Maggiore ha chiesto che l’informazione afferente questa truffa sia diffusa in modo più capillare possibile poiché, solo nella giornata in cui s’è tenuto l’incontro sulla sicurezza a Sasso Marconi, ci sono stati 4 tentativi di questa truffa nel nostro comune.

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