venerdì 5 febbraio 2016

Don't mess with tortellini

A Bologna e un po' in tutta l'Emilia-Romagna il cibo è una religione laica. Pertanto va trattato con reverenza e rispetto.
A Sasso Marconi questo rispetto è tradotto anche in un brand ideato dal sindaco e denominato Sprecozero.net, una rete civica tra enti locali e istituzioni che si impegnano a operare per ridurre lo sperpero dei rifiuti (non solo di tipo alimentare) e incentivare il riciclo e il riuso. 
Ma anche i singoli cittadini hanno da sempre grande attenzione affinché non siano sprecati gli alimenti. Pensiamo, ad esempio, come viene trattato il maiale che qui come in tutta la regione, quando viene macellato tra dicembre e gennaio, è utilizzato in ogni parte del suo corpo: unghie, setole e denti compresi.
Ma anche per tanti altri alimenti si fa uso di riciclo, basti pensare al pane raffermo che viene utilizzato per l'impanatura delle cotolette e, soprattutto, nella preparazione dei prelibati passatelli.
Ma la religione laica del cibo ha anche aspetti possessivi. Ad esempio, non sono ammesse critiche, paragoni e osservazioni su certe pietanze e chi le muove viene malvisto o, peggio, biasimato. Anche se negli ultimi anni sta prendendo piede una sorta di setta, che miete proseliti ma resta sottotraccia, che rifiuta la carne e talvolta pure latte, uova e altri alimenti d'origine animale.
C'è poi l'aspetto riguardante l'alimentazione dei bambini. Essi non solo debbono avere un'alimentazione varia e variegata ma debbono essere svezzati anche con pietanze locali, dato che per gli indigeni la tradizione culinaria riveste ancora un ruolo importante. E guai a chi si cerca di mettersi in mezzo tra madri e prole. Ad esempio, circa quattro settimane fa ho avuto modo di testare cosa significa ciò. Una sera mi sono permesso di rubare un tortellino dal piatto del secondogenito. Lui si è arrabbiato moltissimo (ancora oggi me lo rinfaccia) e ha fatto presente alla madre che gliene avevo preso uno nonostante il suo diniego. Da allora, che è più o meno il periodo in cui ho aperto il blog, non ho più potuto mangiare tortellini in casa, riservati solo ai pasti della prole. E ogni volta che mia moglie li prepara sono sorvegliato speciale e mi viene chiesto di non scherzare col secondogenito riguardo il prendere i tortellini, sebbene gli vengano preparati piatti da adulto, che però mangia per intero. Forse per non lasciarmene neppure uno. 


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