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lunedì 28 marzo 2016

Cittadini versus istituzioni

Vivere vuol dire essere partigiani. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.[...] Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti” 
(Antonio Gramsci da Indifferenti, La città futura, 11 febbraio 1917)


L’Italia è da tempo in ostaggio di un clima di scetticismo generale e di una crescente diffidenza verso lo Stato e le istituzioni. Così, a forza di delegittimare tutto si sta perdendo ogni fiducia verso il prossimo e ci si rinchiude sempre più in piccoli gruppi simili a tribù, complici anche i social network che spesso fungono da miccia nel creare casi e mistificare la realtà. 
In questo clima di rabbia e sospetti, ogni occasione è buona per recriminare e individuare un capro espiatorio cui addossare i problemi, singoli e collettivi: dagli immigrati ai politici, passando per dipendenti pubblici e sistema dei mass media. Al contempo prendono sempre più piede demagoghi e populisti che trovano spazio e fanno proseliti principalmente nel web 2.0.
La mancanza di profondità d'analisi e la rabbia verso tutto ciò che è istituzionale spesso offuscano la possibilità di vedere in modo più ampio ed empatico cosa sta succedendo intorno a noi. Questa incazzatura limita anche la possibilità d'offrire risposte che possano contribuire a cambiare in meglio il Paese e migliorare la nostra quotidianità
La sfiducia colpisce tutte le istituzioni, sia quelle politiche, sia quelle tecnico-professionali. Pensiamo ad esempio alle battaglie contro i vaccini portate avanti da molti genitori. Oppure la recente diatriba contro governo, regioni e pediatri in merito l'eliminazione del certificato medico per il rientro a scuola post malattia. 
Ma la sfiducia verso le istituzioni colpisce in particolare quelle più vicine al cittadino, a partire dalle amministrazioni locali. Spesso a queste si chiedono risposte che non sono di loro competenza, complici talvolta amministratori locali che caricano d'eccessivo significato il proprio ruolo. Abbiamo così modo di leggere e ascoltare richieste e recriminazioni di qualsiasi tipo verso le amministrazioni comunali. Si pretende che queste risolvano problemi d'ogni tipo: della sicurezza alla viabilità, della sanità al decoro urbano (termine abbastanza ambiguo), fino a preoccuparsi del tempo libero dei cittadini. 
Ovviamente i comuni possono contribuire, in modo più o meno importante, ad offrire risposte sui temi sopraccitati. In alcuni casi hanno risorse economiche, funzionali e normative che consentono loro d’intervenire. In altri casi una municipalità può fare ben poco (soprattutto quelle più piccole), se non sensibilizzare e rassicurare i propri concittadini - che sarebbe giù un buon risultato - contribuendo a creare coesione sociale.
Vi sono quindi aspetti che coinvolgono gli enti locali in collaborazione con altri comuni (le famose Unioni) ed enti/aziende (Aziende Servizi alla Persona, Azienda USL, multihutility, ecc.) cui sono delegate funzioni gestionali: rifiuti, manutenzioni di vario tipo (stradali, illuminazione pubblica, sfalcio dell'erba, ecc), servizi alla persona e così via. A Sasso Marconi, ad esempio, la gestione della raccolta differenziata è stata assegnata alla società HERA Spa, partecipata da buona parte degli enti locali emiliano-romagnoli ma, al contempo, quotata alla borsa di Milano. Una situazione che spesso crea ambiguità e conflitti poiché quest’azienda ha funzione di produrre rendite verso i soci ma allo stesso tempo deve offrire un servizio ai cittadini ed ai comuni, che hanno la funzione sia di socio che di commettinza. Inoltre HERA, come altre multi-utility del settore, si muove in regime quasi monopolistico.
Tornando al ragionamento iniziale si nota come stia crescendo la diffidenza verso le istituzioni, in primis verso l’ente locale. Quest’avversione sembra coinvolgere le generazioni più giovani, quelle in età lavorativa, ovvero quelle nate e/o cresciute durante e dopo il declino delle ideologie. La sfiducia coinvolge anche coloro che, per ruolo nella comunità e livello d’istruzione, dovrebbero comprendere dove risiedono le varie responsabilità per quanto concernono gli aspetti che afferiscono un comune. Perchè vi sono responsabilità delle istituzioni (sia pubbliche che private) e responsabilità individuali.
Il rischio, qui come altrove, è che si sovraccarichino le responsabilità delle prime, mentre si tendono a sfumare - se non addirittura annullare - quelle del singolo. In definitiva, si tende sempre più a individuare capri espiatori e non ci si chiede – parafrasando il ragionamento di Gramsci inserito nell’incipit a questo post – cosa si può fare per migliorare lo stato delle cose. Anche, ad esempio, limitandosi a muove critiche efficaci e costruttive verso le istituzioni, si contribuirebbe a influenzare l'azione di chi governa, soprattutto nel locale, poichè l'input arriva al diretto interessato in modo più semplice e diretto. Ci sono vari esempi virtuosi al proposito: dalle campagne di sensibilizzazione contro l'uso dell'olio di palma oppure in merito l'introduzione e la diffusione della raccolta differenziata. Azioni che partono dal basso e trovano espressione concreta nei policy maker
Al contempo, chi ha funzioni di governo deve essere ricettivo rispetto le osservazioni e le richieste che fanno i cittadini. L'amministratore locale deve altresì saper comunicare e, al bisogno, educare la popolazione. 
A Sasso Marconi, in merito quest’ultimo aspetto, ci sono esempi virtuosi come l’elevata percentuale di raccolta differenziata (sebbene una parte di cittadinanza risulti perplessa e riottosa) e varie iniziative di solidarietàciò dovuto a una sensibilità particolare su questi temi da parte di ente locale, popolazione ed esercenti.
Vi sono però delle carenze, palesatesi in particolare negli ultimi anni. Il Comune sembra sempre più distaccato e poco incline a costruire nuove forme di dialogo e ascolto verso i cittadini. La situazione sembra cristallizzata: l'organizzazione delle consulte frazionali non è stata rimodulata come promesso in campagna elettorale dal sindaco, le nuove tecnologie - che potrebbero offrire risposte interessanti dal punto di vista della comunicazione - non vengono sviluppate (anche se ci si vanta d'essere la culla delle moderne telecomunicazioni) e gli amministratori locali sono scarsamente visibili.
In definitiva, il rilancio della comunità non può che passare da una (ri)presa di coscienza civica sia del singolo che del gruppo, a partire da quello di pari, che consenta di riavvicinarsi alla comunità - partendo dal diritto ad essere informato e ascoltato - e al contempo renda consapevoli che per il mantenimento e il miglioramento della qualità di vita è imprescindibile l'impegno di tutti impegno, senza il quale la comunità non può crescere. Anzi, come si evince dai recenti dati, il rischio è il decadimento delle comunità - dato che il problema è a livello per lo meno nazionale - poichè da più parti si notano cedimenti: pensiamo, ad esempio, al mondo del volontariato che fatica a recuperare nuove forze oppure alla già citata sostenibilità che solo attraverso la convinta adesione dei cittadini e delle categorie imprenditoriali e sociali può funzionare.

lunedì 21 marzo 2016

Anche il premier Matteo Renzi loda il sindaco di Sasso Marconi

Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, nella sua newsletter di domenica 20 marzo, ha lodato il sindaco di Sasso Marconi, Stefano Mazzetti, per il suo impegno nella lotta allo spreco e per la sensibilizzazione di cittadini e istituzioni riguardo il tema del consumo consapevole. Renzi scrive: "C'è una politica che sa fare anche buone cose, anche nel silenzio pressoché totale di media e addetti ai lavori. Anzi, lasciatemi ringraziare - oltre ai parlamentari - chi lavora da tempo sul territorio in questo settore, a partire dai primi cittadini, specie dei piccoli comuni: il prode sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti lavora da tempo sulla rete dei sindaci antispreco, con la collaborazione del prof. Andrea Segrè che è un'autorità in materia. Non sprecare ciò che abbiamo è una assoluta priorità. E chi vuole saperne di più:www.sprecozero.net".
La lotta allo spreco, anche osservando i dati, non è di poco conto: la pattumiera è la nostra cattiva coscienza ma è anche una possibilità di riscatto. Racconta di noi, popolo di spreconi che compra troppo, consuma male e non sa riutilizzare il cibo cucinato. In quel bidone in cui ogni famiglia brucia 348 euro all'anno, gettando anche un chilo di pane o verdure a settimana, è nascosto un tesoro che vale 13 miliardi di euro. Cui ne vanno aggiunti altri cinque: è il valore degli alimenti persi lungo la filiera, nel viaggio dai campi alla nostra tavola.
Diciotto miliardi di euro: tanto valgono i 15 milioni di tonnellate di cibo perduto ogni anno. E sotto accusa sono soprattutto i privati cittadini: il 43% del cibo viene buttato via nelle nostre cucine. Secondo un'indagine del Politecnico di Milano, in Italia lo spreco di alimenti avviene infatti per il 21% nella ristorazione; seguono la distribuzione commerciale (15%), l'agricoltura (8%), la trasformazione (2%).
Quasi la metà dunque si "perde" e va a male nelle nostre case. E i distratti sono soprattutto i giovani, dicono i dati di Waste Watcher, l'osservatorio sugli sprechi dell'Università di Bologna che da 15 anni monitora il problema tra iniziative e progetti che hanno portato anche alla legge per facilitare le donazioni di aziende e industrie, appena approvata alla Camera.
Il lavoro di Waste Watcher racconta un Paese diviso. Il record negativo va infatti alle Isole, dove ogni famiglia getta nella spazzatura alimenti per 7,4 euro a settimana. Seguono il Centro con 7,2 euro e il Sud con 6,8 euro. Nel Nord Ovest, ogni nucleo butta via in media cibo per 6,3 euro, e il Nord Est è il più virtuoso con "solo" 6,1 euro.
Perché si getta il cibo? I motivi cambiano a seconda della latitudine, stando a un'indagine Lmm-Swg. Abruzzesi, pugliesi, calabresi e campani ammettono di aver cucinato troppo e calcolato male gli acquisti. Le confezioni troppo grandi che invitano a esagerare sono la giustificazione invocata da veneti e umbri. Sardi ed emiliani imputano gli sprechi ad abitudini alimentari e acquisti sbagliati mentre in Liguria a far riempire troppo il carrello è "la paura" di non avere scorte sufficienti.
"I dati in questo campo vanno presi con giudizio: sono spesso frutto di questionari che risentono di un margine di soggettività", spiega Andrea Segrè, professore all'università di Bologna, fondatore di Last Minute Market e Waste Watcher, consulente anti-sprechi del ministero dell'Ambiente. "Abbiamo scoperto - aggiunge - che molte cifre vanno riviste. Facendo tenere diari puntuali alle famiglie, è venuto fuori che si getta via il 50% in più di quello che si pensa. Ecco perché gli 8,4 miliardi di euro stimati nella pattumiera domestica diventano almeno 13".
Siamo un Paese a due velocità, dentro e fuori casa: lasciamo marcire gli alimenti in frigo perché non guardiamo la scadenza, ma allo stesso tempo siamo capaci di organizzare una lotta agli sprechi che coniuga volontariato e solidarietà.

giovedì 18 febbraio 2016

Report incontro: Focus sicurezza a Sasso Marconi

Mercoledì 17 Febbraio, presso la Sala mostre “Renato Giorgi” di Sasso Marconi, si è tenuto il primo di due incontri dedicati alla sicurezza promossi dal comando dei Carabinieri di Borgo Panigale (cui la stazione di Sasso Marconi fa riferimento), dall’Amministrazione Comunale e dalla Polizia Municipale sassesi.

Il tema della sicurezza è molto sentito in Italia e Sasso Marconi non fa eccezione, anche a causa di numerosi furti occorsi nelle abitazioni e in particolare – come vedremo – in certe zone del paese.  
La partecipazione è stata molto elevata, così come l’età media era decisamente alta: un pubblico maturo – il più giovane presente era il noto animatore Federico Vargas – molta parte del quale residente nelle zone più colpite dai furti.
Il tavolo dei relatori era composto da due rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri (il Maggiore Walter Calvi e il Maresciallo Massimiliano Argento della locale stazione dei Carabinieri), dalla responsabile della Polizia Municipale di Sasso Marconi e da una rappresentante dell’Amministrazione Comunale, la vicesindaco Marilena Lenzi.


In apertura di serata, la vicesindaco ha portato il saluto della Giunta e del Comune. Subito dopo è intervenuto il Maggiore Walter Calvi del comando dei Carabinieri di Borgo Panigale, questi ha funzione di coordinamento in 8 comuni dell’hinterland bolognese e nella zona di Borgo Panigale, all’estrema periferia ovest di Bologna: un totale di 11 stazioni dei Carabinieri e 170mila abitanti.

Il Maggiore ha subito spiegato che la ragione per cui i carabinieri hanno sentito l’esigenza di un contatto coi cittadini è la sempre più significativa sensazione di un generale senso d’insicurezza che, talvolta, viene enfatizzato dai mass media. Il rappresentante dell’Arma ha inoltre premesso che, durante l’incontro, era suo desiderio concentrarsi su due ambiti: fornire dati oggettivi in merito sicurezza e criminalità, fornire suggerimenti per la prevenzione dei reati.


Il Maggiore Calvi, per prima cosa, ha chiesto  un confronto coi partecipanti - che a tratti è stato vivace ma sempre corretto - perché desiderava ascoltare e capire al fine di rendere migliore il sistema che si occupa di sicurezza.
Il Maggiore ha spiegato che, tra gli aspetti che maggiormente incidono in merito il senso d’insicurezza dei cittadini, ci sono i reati di natura predatoria. Sono quei crimini che fanno meno clamore ma incidono moltissimo sulla sensibilità d’ognuno di noi: furti in abitazione, furti d’auto, danneggiamenti, aggressioni. Il Maggiore ha ammesso che negli ultimi anni vi sono piccole sacche in cui la criminalità ha avuto maggior diffusione, ad esempio vi è stato un aumento dei furti, ma se si orienta l’analisi sui reati avvenuti nel territorio di Sasso Marconi, prendendo come base di riferimento gli ultimi due anni (2014 e 2015), è possibile notare che essi sono calo, mentre il problema relativo ai furti è stabile. Il Maggiore ha inoltre precisato di non poter fornire numeri e statistiche poiché, sebbene ne sia in possesso, non è autorizzato a diffonderle, dato che questo compito spetta specificatamente alla Prefettura.
Il rappresentante dei Carabinieri ha quindi asserito che l’aumento nella percezione d’insicurezza è dovuto anche al sistema dei mass media e ai social network. Ha quindi aggiunto che - a proposito di dati - se si visionano quelli relativi i primi 45 giorni di quest’anno, raffrontandoli col primo mese e mezzo del 2015, i reati in generale sono stabili, mentre i furti sono in sensibile calo. 
Il Maggiore ha poi spiegato da dove è nata l’idea di promuovere incontri nei comuni del territorio sotto il suo comando. Nel luglio 2015 sono stati realizzati incontri con l’associazione degli agricoltori della Val Samoggia, colpiti da numerosi furti nelle loro aziende. Questi incontri, come quello di mercoledì sera a Sasso Marconi, sono molto importanti poiché fanno emergere aspetti che talvolta non sono palesati durante le denunce oppure accade che alcuni reati non siamo affatto denunciati. Ciò non è affatto un bene poiché chi ha il compito di contrastare il fenomeno della criminalità non ha i dati che utili per effettuare un’analisi e successivamente una politica di contrasto. Pertanto - ha esortato il Maggiore dell'Arma - va denunciato tutto! Egli ha anche precisato che la realtà bolognese, e più in generale emiliano-romagnola, ha una propensione a denunciare, quindi a fare emergere i reati. 
Il maggiore Calvi ha insistito più volte, nel corso della serata, affinchè i cittadini denuncino i reati poichè questo è il primo passo per contrastare i fenomeni criminali, a partire dagli odiosi reati predatori.

Il primo intervento da parte del pubblico è venuto da un cittadino che ha contestato il fatto che non sia solo una sensazione quella relativa l'insicurezza. Egli ha quindi parlato dalla sua esperienza quando, durante l’estate 2015 nella zona di via Maranina, c’è stata una recrudescenza di furti in abitazioni. Ha raccontato la propria vicenda (furti e ladrocini vari nelle case e nei garage, anche quando vi erano presenti i residenti) e ha spiegato come la situazione sia migliorata solo dopo che è stato preso un ladro (fermato dai cittadini stessi) e di come, in quell'occasione, le forze dell'ordine siano arrivate dopo 50 minuti dalla chiamata al 112. In quel periodo i cittadini hanno iniziato a presidiare il territorio, così la situazione è iniziata a diventare più vivibile. Ciò si è potuto fare anche grazie alla collaborazione dei carabinieri della stazione di Sasso Marconi. E anche il comune ha offerto il proprio aiuto, supportando anche psicologicamente la popolazione colpita dai furti.
La sensazione, ha chiosato il cittadino, è che il territorio non sia sufficientemente presidiato. Nella conclusione dell'intervento ha ammesso la soddisfazione per come è stato gestito il problema dei furti nella zona di via Maranina e ora la situazione sembra sotto controllo.

Successivamente è intervenuta una signora che, innanzi tutto, si è complimentata con i carabinieri della locale caserma. Però anche lei ha lamentato che la notte, con la stazione dei carabinieri chiusa, si amplifica il senso d’insicurezza e c’è paura, soprattutto nelle zone più isolate del paese. Ha pertanto esortato una presenza non solo diurna ma anche notturna da parte delle forze dell’ordine. Il problema, secondo la cittadina, è che i vertici debbono comprendere il disagio della popolazione, in particolare nelle ore notturne. La signora ha concluso che d'avere la sensazione che, ‘dalle alte sfere’, i carabinieri della stazione di Sasso Marconi siano lasciati soli.
Il maggiore ha spiegato che lui, come gli altri militari dell’arma, ce la stanno mettendo tutta.

Una terza cittadina ha parlato d'un episodio che ha coinvolto suo figlio: a quest’ultimo è stata rubata la bicicletta. Due giorni, dopo vedendo un furgone sospetto pieno di biciclette, è andata dai carabinieri per effettuare una segnalazione riguardo il mezzo. I carabinieri le hanno detto che se avesse fatto denuncia e non si fossero riscontrati reati a carico dei proprietari di quel furgone, lei a sua volta avrebbe potuto avere problemi. 

E' poi intervenuta una quarta signora che ha spiegato come sia la criminalità comune quella che fa maggiore paura ai cittadini. C’è inoltre sfiducia nella giustizia poiché chi commettere certi reati non resta in prigione ma esce subito, sentendosi così impunito e potendo commettere nuovi crimini.

Una quinta cittadina ha chiesto una maggiore presenza di telecamere, ad esempio negli asili nido e nelle case di riposo. Questo è un tema ripreso sui social network a seguito dei recenti casi di cronaca nazionale portati alla ribalta dai mass media ma non vi sono riscontri di abusi nella nostra realtà locale.

A questo punto ha ripreso la parola il Maggiore Calvi il quale ha iniziato a rispondere ai numerosi interventi per fare chiarezza sulle questioni sollevate.
Il Maggiore ha spiegato che in merito le Telecamere all’interno dei posti di lavoro non può esprimersi poiché vi sono leggi attinenti la privacy e la normativa in ambito di luoghi di lavoro. Se, invece, si parla di telecamere nei luoghi pubblici, molte amministrazioni locali stanno implementando circuiti di video sorveglianza.
Il Maggiore ha affermato che se la qualità delle immagini è buona le telecamere possono essere un valido strumento, sia in ottica di prevenzione ma anche per aiutare a risolvere crimini fornendo elementi utili alle indagini.
Il maggiore ha chiosato che non è membro delle alte sfere per cui non è in grado di incidere riguardo alcuni aspetti di carattere generale sollevati dai cittadini: ad esempio avere maggiori carabinieri sul territorio.

A questo punto è nuovamente intervenuto il cittadino residente in via Maranina e ha asserito che la comunità di Sasso Marconi può offrire un contributo, se opportunamente stimolata. 
Ha pertanto chiesto cosa possono fare i cittadini per contribuire a creare sicurezza e a presidiare il territorio.
Ha quindi ripreso la parola il maggiore Calvi il quale, innanzi tutto, ha affermato d’essere a conoscenza di quanto successo in passato a Sasso Marconi, in particolare nella zona di via Maranina. Il carabinieri ha asserito che il presidio del territorio realizzato di via Maranina, per come è stato strutturato e gestito, potrebbe essere replicato, data l'efficacia e la buona volontà dei cittadini. Questo potrebbe essere un valido contributo al presidio del territorio poiché, oggi, le forze dell’ordine non possono militarizzare le città o addirittura intere zone del paese. Serve altresì un’organizzazione del sistema di sicurezza che vada il più possibile a incontrare i bisogni dei cittadini. Serve quindi una partecipazione da parte di tutti, sotto vari aspetti e in base al ruolo che si riveste: si va da sistemi di telecamere e videosorveglianza fino ad un ruolo più attivo dei cittadini. Da questo punto di vista il Maggiore porta un esempio virtuoso che si sta realizzando a Bologna in queste settimane: i cittadini si sono coordinati in piccoli gruppi di Whatsapp per scambiare informazioni e fare segnalazioni alle istituzioni. Ovviamente, ha proseguito il Maggiore, bisogna lavorare tramite piccoli gruppi e in aree limitate, deve altresì esserci un referente per ogni gruppo che sia in contatto con l’Amministrazione Comunale, ad esempio l’assessore che detiene la delega alla sicurezza, oltre che con i carabinieri della stazione di Sasso Marconi. Questo è un esempio di come si possa creare la possibilità di contributo fattivo da parte di tutti. Ma, ha aggiunto il Maggiore dell’Arma, le informazioni possono arrivare nei modi più diversi: sia denunciando reati, sia fornendo informazioni sui sospetti. Il tutto sempre coordinato tramite le istituzioni e le forze dell’ordine.
Successivamente il Maggiore ha replicato anche alla signora che si era recata in caserma a segnalare il mezzo sospetto e si era sentita rispondere che rischiava una denuncia. Così non è poiché la segnalazione di una targa o di un soggetto non possono pretendere una risposta ma, al contempo, i carabinieri possono effettuare verifiche? Un’attività di polizia che aiuta a migliorare il presidio del territorio ma che non può  essere condivisa, come informazione, coi cittadini.
Il rappresentante dell'Arma ha risposto che i carabinieri non sono in servizio di notte, non perché debbono effettuare attività burocratiche di giorno.  La stazione di Sasso Marconi è aperta dalle 8 alle 22. La stazione serve per raccogliere le denunce, effettuare segnalazioni, segnalare smarrimenti. Il Maggiore ha aggiunto che in questo momento storico è preferibile avere un orario limitato per le attività amministrative, per cui sarà ridotto l’orario di apertura al pubblica e potenziare il presidio del territorio. Il Maggiore ha spiegato che, sebbene la caserma sia chiusa la notte, il territorio resta comunque presidiato: dagli uomini della stazione di Sasso Marconi e, nel caso non siano disponibili, dai militari della stazione di Borgo Panigale. Vi sono altresì uomini in borghese che svolgono attività di repressione e controllo.

A questo punto è intervenuto un cittadino che ha chiesto cos'altro si possa fare per aiutare il presidio del territorio, ad esempio tramite apposita formazione.
Il Maggiore dell'Arma ha risposto che se quello che il cittadino chiede sono le ronde - come in è già stato detto sia localmente che nazionalmente - queste sono sconsigliate.
Nel territorio bolognese le amministrazioni locali hanno invece organizzato corsi per assistenti civici per garantire qualche occhio in più per segnalare situazioni di interesse operativo che possono  essere veicolate all’intervento delle forze dell’ordine.
Il Maggiore ha raccontato anche di un’altra attività che sta portando avanti nel territorio sotto il so comando: il coinvolgimento dei soci dell’associazione nazionale Carabinieri. Questo per aiutare l’Amministrazione Comunale e la Polizia Municipale. Ad esempio, i soci della ANC possono contribuire alla gestione degli attraversamenti pedonali presso le scuole. Questo consentirebbe di sollevare la Polizia Municipale da alcune incombenze così che possa occuparsi, affiancando i militari dell’arma per quanto di sua competenza nel presidio del territorio.

A questo punto, sollecitata da una signora del pubblico, è intervenuta la vicesindaco Marilena Lenzi che ha spiegato che prima di dare risposte in merito le proposte del Maggiore Calvi è necessario approfondire e capire come funziona il sistema di comunicazione via Whatsapp, così anche per l’interessante proposta d’avvalersi dell’aiuto dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri: è fondamentle valutare se ci sono soggetti anche a Sasso Marconi in grado di collaborare.
La vicesindaco ha concordato pienamente sul fatto d’avere una maggiore integrazione e una collaborazione a rete con tutti i soggetti, istituzionali e non, che vivono e operano sul territorio.  Marilena Lenzi spiega anche che si sta operando per potenziare il sistema di videosorveglianza con videocamere (è stato messo a bilancio del Comune un investimento di 80mila euro): un sistema che monitorerà in particolare l’entrata e l’uscita del paese. 
Un altro tema a cui tiene molto l’Amministrazione Comunale è quello della prevenzione: investire oggi su questi aspetti anche se non danno frutti nell’immediato.
La vicesindaco ritiene anche fondamentale la fiducia reciproca per poter lavorare in rete. Lenzi capisce chi è esasperato e comprende che talvolta si possano avere reazioni ‘di pancia’ e anche la lamentela è comprensibile, ma quando si fanno ragionamenti su azioni per migliorare la sicurezza è assolutamente necessario utilizzare la testa ed essere lucidi.

Dopo la vicesindaco è intervenuta la responsabile della Polizia Municipale di Sasso Marconi, la dott.ssa Elisa Zucchini, che ha spiegato che le telecamere saranno poste sulla rotatoria di Borgonuovo e nel capoluogo sulla rotonda dedicata a Marconi nei pressi del ponte sul fiume Reno. Telecamere ad alta definizione che consentiranno di vedere in modo nitido i mezzi in ingresso ed in uscita dal paese.

Ma il dibattito è proseguito, con un’altra signora ha chiesto se sono veri i segni che vengono lasciati vicini gli ingressi delle abitazioni, come si legge sui social network, lasciano zingari o altri soggetti. Il maggiore ha risposto che anche lui ha letto la cosa su Facebook ma non ha mai avuto evidenza di casi del genere. Questo - spiega il Maggiore dell'Arma - significa che spesso sui social network sono creati post fasulli che creano un clima d'agitazione collettiva ma che nella realtà non trovano riscontri oggettivi. Il maggiore è poi tornato a citare la proposta di creazione di gruppi di Whatsapp chiedendo che, nel caso si realizzi quest'iniziativa, su di essi si parli solo di sicurezza e siano coerenti con gli obiettivi per cui sono stati creati.

Una signora, già intervenuta in precedenza, ha chiesto se i cittadini possono fare qualcosa per chiedere maggiore presenza di forze dell’ordine. Il maggiore ha risposto che, dato il momento storico e i tipi di reati, Sasso Marconi non è una priorità, pertanto ritiene sia impossibile avere un maggior numero di forze dell’ordine solo perché è presente tra i cittadini un sentimento d’insicurezza o una recrudescenza d’alcuni reati in un periodo limitato di tempo. Oggi, ha specificato il Maggiore, si sta operando per spostare gli uomini dell’Arma per una migliore gestione d'alcuni reati piuttosto che altri.
Il Maggiore ha esortato ancora una volta i cittadini a collaborare perché è in questo modo che si crea reciproca fiducia e sicurezza, e soprattutto si riescono a costruire percorsi virtuosi per fare prevenzione, reprimere in modo più efficace i crimini, gestire in modo condiviso il territorio.

Nelle sue conclusioni, il rappresentante dell’Arma ha spiegato che per aiutare a sburocratizzare, i Carabinieri hanno realizzato dei format, ovvero modelli da compilare e condividere nelle stazioni dei Carabinieri. Modelli che, una volta fatta la richiesta da parte dei cittadini, saranno attivati nel giro di un paio di giorni. Tra questi format c’è la possibilità d’attivare in modo gratuito il proprio allarme (già collegato alla linea telefonica privata) al numero di emergenza 112.
La seconda questione sollevata dal Maggiore Calvi era relativa a un nuovo tipo di truffa che, in un certo modo, vede coinvolti i Carabinieri. Ovvero la truffa del falso avvocato e del falso carabiniere. Il Maggiore Calvi ha spiegato che ci sono associazioni che chiamano a casa gli anziani: un sedicente avvocato comunica all’anziano che un congiunto ha fatto un incidente o è stato fermato per problemi relativi l’automobile. Il falso avvocato spiega che è necessario pagare per consentire al congiunto d’essere rilasciato, in quanto stato di fermo presso la locale stazione dei Carabinieri. Successivamente il falso avvocato informa che passerà un suo collaboratore a ritirare i soldi presso il domicilio dell’anziano. Nel mentre un complice si reca a casa dell’anziano. Il Maggiore specifica che nessun ente pubblico prende soldi in contanti. Pertanto il Maggiore ha chiesto che l’informazione afferente questa truffa sia diffusa in modo più capillare possibile poiché, solo nella giornata in cui s’è tenuto l’incontro sulla sicurezza a Sasso Marconi, ci sono stati 4 tentativi di questa truffa nel nostro comune.

giovedì 28 gennaio 2016

Comunità Solare di Sasso Marconi, quando i cittadini possono fare la differenza

Sasso Marconi è una realtà ricca, non solo dal punto di vista economico ma anche per quanto concerne il capitale umano: la sensibilità civica e culturale sono molto diffuse e si declinano in vari aspetti, tra cui molto spiccato quello della sostenibilità ambientale. 
Riporto di seguito un intervento di Stefano Montuori, in cui viene presentata a Comunità Solare di Sasso Marconi.


Scopo della Comunità Solare Locale è la riduzione dei consumi energetici da fonti fossili e la produzione di energia da fonti rinnovabili; non si tratta solo dei pannelli fotovoltaici, anzi, nei consumi delle nostre case l’elettricità incide molto meno del riscaldamento. Le linee guida sono:
Ø  CONOSCERE L’ENERGIA
Ø  RIDURRE I CONSUMI
Ø  PRODURRE ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE IN MODO CONVENIENTE E CONDIVISO
Ø  RIDUZIONE DEI COSTI IN BOLLETTA
Ø  RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA

Il cittadino di Comunità Solare è una persona consapevole che la nostra società è di fronte ad una sfida epocale, che ci porterà a rivedere la strategia per garantirci l’approvvigionamento di energia elettrica, termica e per garantire i trasporti.
Comunità Solare Locale è un network di associazioni locali.
Sono già 6 le associazioni formatesi, siamo partiti a Casalecchio, Medicina, Ozzano dell'Emilia, San Lazzaro di Savena, Zola Predosa e Sasso Marconi.

Il comune di Sasso Marconi aderisce al network e per sostenere la nostra associazione ha messo a disposizione dei cittadini che hanno costituito la Comunità Solare di Sasso Marconi, 42 kW della prima piattaforma fotovoltaica collettiva, realizzata sulle strutture comunali. Puoi avere così la possibilità di fruire dell’energia elettrica prodotta dalla piattaforma e questo si traduce in uno sconto sulla bolletta della luce.
Entrando nella Comunità Solare di Sasso Marconi come socio ordinario, riceverai, su appuntamento, la visita dell’Acchiappa Watt, una persona che ha il compito di aiutarti a individuare e ridurre gli sprechi. La visita a casa durerà un’oretta circa e potrai capire i consumi e gli eventuali sprechi grazie all’utilizzo di strumentazioni professionali. Risparmiare, ridurre le emissioni, non diventerà una privazione, ma una ricchezza in più per la famiglia, che può arrivare agevolmente a ridurre i consumi del 20% senza rinunciare al proprio stile di vita. Diventare socio ordinario costa 15€ l’anno, una cifra assolutamente sostenibile. Esiste poi la possibilità di diventare socio sostenitore e socio energetico
L’associazione non si limiterà solo alla conoscenza, ma metterà in campo azioni e incentivi per i propri associati che vorranno sostenere la Comunità.
Comunità Solare Locale nasce dalla logica che più partecipi e aiuti la tua Comunità a realizzare i suoi obiettivi, più riduci i tuoi consumi fossili, più risparmi.
Altre linee guida della filosofia della Comunità sono indirizzate alla creazione di lavoro locale favorendo le imprese del territorio ricevendone anche sconti grazie al fatto di non essere il singolo ma numerosi potenziali clienti.
Infine dobbiamo tener conto della direttiva 20-20-20 che stabilisce degli obblighi onerosi (in caso di non raggiungimento si paga) e riguardano ogni regione e ogni singolo comune. Se Sasso Marconi non riuscirà a rispettarli dovrà pagare le quote mancanti ad altri comuni più virtuosi, viceversa potrà vendere quote ai comuni non in regola. Questo vuol dire un aumento o una riduzione della tassazione comunale. Stesso discorso vale a livello regionale; se l’Emilia rispetterà gli obiettivi potrà vendere quote ad altre regioni incamerando risorse, altrimenti dovrà pagare, cioè noi dovremo pagare.



Se sei interessato ad approfondire e a scoprire i vantaggi, contattaci a cslsassomarconi@comunitasolare.eu, per i residenti nel comune di Sasso, altrimenti scrivi a info@comunitasolare.eu o parla direttamente con noi al 389 8955134.


Stefano Montuori – vice presidente Comunità Solare di Sasso Marconi