martedì 9 febbraio 2016

La cucina emiliana conta un nuovo prodotto Igp: i cappellacci di zucca

Quando leggi certe notizie non puoi che essere orgoglioso delle tue radici. E poi ti viene una gran voglia di avere sottomano un piatto di cappellacci di zucca al ragù.




Da La Repubblica edizione di Bologna:
Dopo la salama da sugo e il pampepato, un nuovo riconoscimento arriva dall'Europa per un prodotto culinario ferrarese: marchio Igp anche per i cappellacci di zucca, che diventano il 43esimo prodotto tipico della regione Emilia-Romagna a ricevere una certificazione di qualità.
Il nome deriva dalla somiglianza con il cappello di paglia dei contadini. Le prime tracce del cappellaccio, ricorda Coldiretti Emilia-Romagna "si trovano alla corte rinascimentale degli Este. Nei secoli la ricetta non è quasi cambiata: grano tenero e duro per la sfoglia e ripieno di zucca “violina” con aggiunta di parmigiano reggiano o grana padano, uova, pangrattato, sale, pepe e noce moscata. Gli Scalchi (cuochi) degli Este, come era uso nel Rinascimento, aggiungevano altre spezie come lo zenzero, oggi caduto in disuso". 
Il “Caplaz” può contare a Ferrara sulla celebrazione in tre sagre a Scortichino di Bondeno (luglio), a Coronella di Poggio Renatico e a San Carlo (agosto).

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