domenica 19 giugno 2016

Per una politica che guardi al futuro della città di Sasso Marconi

Dopo le Elezioni Amministrative di giugno molti dovrebbero porsi delle domande. E provare a darsi qualche risposta, magari iniziando a modificare il proprio atteggiamento.
Partiamo da quanto accaduto a Bologna (ma anche la sconfitta a San Giovanni in Persiceto, giusto per restare nella nostra provincia) con la faticosa riconferma di Virginio Merola che non può lasciare indifferenti, nè deve essere considerato un incidente di percorso per il centrosinistra. 
Dall'altra parte l'affermazione del Movimento 5 Stelle e, in parte, della Lega Nord (almeno in Emilia) sono un segnale di come molti temi - trasparenza e sicurezza in primis - non possono più essere derubricati solo come "una percezione" ma vanno affrontati in modo serio e, soprattutto, collegiale. Ad esempio, rimanendo nel territorio di Sasso Marconi, il comune aveva dato delle indicazioni interessanti durante alcuni incontri pubblici svolti con le forze dell'ordine tra febbraio e aprile, ma ad oggi non s'è visto nulla di concreto su questo versante, mentre la preoccupazione dei cittadini resta alta. Vi è un sentire comune d'insicurezza e talvolta lassismo, anche su aspetti che possono apparire marginali, pensiamo ad esempio alla mancanza di rispetto verso la cosa pubblica e le direttive comunali: basti osservare lo stato dei parchi pubblici e il non rispetto del divieto di portare cani senza guinzaglio nei parchi del paese.
Sebbene manchino quasi 3 anni alle elezioni per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale di Sasso Marconi non si può restare a guardare o limitarsi ad attendere che a livello provinciale o nazionale la politica evolva (anche perchè, in questo lasso di tempo, qualcuno potrebbe ritrovarsi spiazzato e senza 'poltrona'). I cittadini abbisognano di risposte e sono poco interessati - anzi, provano idiosincrasia - a tempi e rituali della politica. Le imprese e il mondo dell'associazionismo non possono permettersi le lungaggini, c'è bisogno di velocizzare - sia a livello nazionale che locale - per restare competitivi e non vedere vanificati i propri sforzi a causa di una politica e una burocrazia lente.  Quello che però non si capisce bene è quale visione della nostra comunità abbiano coloro che oggi siedono in Consiglio Comunale - sia in maggioranza che all'opposizione - e a cosa in concreto ambisca, oltre che legittimamente al potere in senso stretto, l'attuale classe dirigente. Sembra che le parti politiche (civiche o afferenti i partiti) che si muovono a Sasso Marconi siano ancora in cerca d'autore. 
Nonostante alcune perplessità, a mio avviso, il sindaco di Sasso Marconi e la sua maggioranza non governano male e penso stiano impegnandosi per offrire risposte alle istanze che provengono da più parti della comunità. E' altresì vero - questo lo capisce anche un ferrarese trapiantato - che il primo cittadino di Sasso Marconi, mentre amministra il suo comune, sta alacremente lavorando per il suo futuro politico-amministrativo dopo che non sarà più sindaco nel 2019. Questo slancio di Mazzetti verso altri palcoscenici è palese e in parte legittimo, date le sue sensibilità e azioni in merito i temi ambientali e della sostenibilità. Mi domando, però, se questo attivismo non rischi d'inficiare le sue risposte verso i problemi della comunità.
Mazzetti è attento a quanto si muove sul territorio e non è vero, come sostengono alcuni detrattori, che non sia presente tra i cittadini. Mazzetti #fralagente (come ama scrive nella sua pagina di Facebook) c'è e si vede. Ma è sufficiente esserci? L'attivismo del sindaco e le politiche che insieme alla sua giunta sta portando avanti sono sufficienti per Sasso Marconi?
Durante la campagna elettorale del 2014 Mazzetti e la lista a suo sostegno avevano alcuni significativi cavalli di battaglia: il casello autostradale di Borgonuovo, che sembra ormai in dirittura d'arrivo (giugno 2017); il nuovo polo scolastico che in realtà dovrebbe essere 'solo' lo spostamento della scuola media con tempi abbastanza lunghi; la nuova piscina che non si farà, a causa del disinteresse di privati a investire (l'ipotesi del project financing era impercorribile), per fortuna però il comune ha scelto d'investire di suo parecchie centinaia di migliaia d'euro per sistemare l'attuale struttura di via dello sport. 
Vi sono poi temi sui quali bisognerebbe chiedere ai cittadini cosa ne pensano - senza per forza fare dei referendum (se, ad esempio, si creasse un'App del comune il dialogo coi cittadini nei gioverebbe) - e valutare il gradimento sui servizi, anche quelli che sembrano consolidati e danno maggiori risposte positive, come ad esempio la raccolta differenziata nella quale Sasso Marconi è secondo nel territorio bolognese. 
Ci sono anche nodi irrisolti, questioni nuove e altre che - sebbene ancora in fieri - non possono essere tralasciate poichè non si può operare solo sul contingente o su temi di cui si discute da anni: bisogna ragionare su quello che sarà Sasso Marconi nei prossimi lustri e iniziare ad affrontare fin d'ora le problematiche e i bisogni della popolazione locale che cambia: tante famiglie con figli piccoli e un numero sempre più elevato di grandi anziani.
Mazzetti e la sua squadra hanno proposte per affrontare le necessità future di Sasso Marconi o su come impostare il lavoro che dovrà essere concretizzato dalle future amministrazioni? E' vero che fra meno di 3 anni il primo cittadino sarà lanciato su altri palcoscenici, forse nazionali, ma tutti gli altri (a partire dalla sua giunta e dai consiglieri comunali) resteranno qui e dovranno confrontarsi sui problemi della comunità locale: viabilità e infrastrutture, welfare, cultura, volontariato, politiche per le famiglie, sport, turismo, ecc.
Non mi pare sia sufficiente, anzi è un pò da furbetti, asserire che ormai il comune conta poco, che si deve ragionare in un'ottica di unione di comuni o d'area vasta o addirittura metropolitana. Perchè è acclarato che certi temi s'affrontano in altri luoghi (pensiamo alla questione della viabilità) ma prima di sedersi ai tavoli dell'Unione dei Comuni o di ASC Insieme, bisogna avere un'idea di ciò che serve a Sasso Marconi e di ciò che può offrire questa comunità. 
Ci sono questioni che sono prettamente di natura locale: se parliamo di sostegno al volontariato, concertazione d'azioni in campo culturale e sportivo, turismo e promozione del territorio, la partita si gioca principalmente qui. Ad esempio, se il terzo settore ha problemi di tenuta perchè mancano volontari, la questione va affrontata anche con il contributo dell'ente locale, consci che questo non può trovare volontari ma può aiutare alla riorganizzazione del variegato mondo dei volontari. Un altro esempio è quello relativo turismo e promozione del territorio: così com'è impostato va bene? Da' buoni frutti? Possono essere ricalibrate le azioni e le politiche volte a incentivare il turismo in un'ottica d'attrattiva sui temi dello sport e della sostenibilità: percorsi in mountain bike, via degli dei, turismo eco-compatibile, ecc.?
Un ultimo esempio riguarda le nuove tecnologie e l'accesso alla rete: ci si fa vanto di essere la culla delle telecomunicazioni grazie all'illustre concittadino Guglielmo Marconi, ma Sasso può essere considerata una smart city (ovvero una “città furba”), per quanto questo termine s'addica precipuamente a città più grandi. Sicuramente alcuni dei fattori identitari di città intelligente sono presenti nella comunità sassese. Alcuni sono molto accentuati, altri appena abbozzati, altri non presenti (anche per questioni di dimensioni del paese) e, infine, alcuni solo millantati.
In conclusione: i temi su cui confrontarsi, dibattere e trovare soluzioni sono numerosi. Ora c'è da augurarsi che la politica, in tutti i suoi gangli, abbia il coraggio di (ri)mettersi in gioco. Magari prendendo spunto da quanto sta facendo il nuovo parroco di Sasso Marconi - Don Paolo - il quale sta offrendo un ottimo esempio di apertura alla comunità, non solo quella che afferisce la sua parrocchia.

1 commento:

  1. Non posso che essere d'accordo con quanto scrivi. Personalmente sono molto preoccupata poiché ho la sensazione di un paese che si basa ancora su logiche di partito - vediamo che proposte vengono dai vari...se vengono... - e invece la società cambia, non è solo questione di voto, ma di comunità che guardano lontano lavorando insieme.
    Anch'io vengo da fuori, ma quando arrivo al cartello Sasso Marconi mi sento già a casa, vorrei continuare a vivere questa sensazione, di accoglienza e civismo.

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