mercoledì 27 aprile 2016

Considerazioni sui parchi pubblici a Sasso Marconi

Nel capoluogo di Sasso Marconi sono presenti 7 parchi pubblici in cui ci sono giochi per bambini, panchine e tavoli in legno, campi per praticare attività sportive (calcio, basket, pattinaggio, skateboard), fontanelle che erogano acqua e, nel caso del Parco Marconi, un bar-gelateria gestito da privati. 
I parchi sono dislocati un pò su tutto il territorio:
- parco Marconi il più grande, ecclettico ma anche il più trasandato, posto a sud del capoluogo nei pressi della stazione delle corriere e non distante dalla rotonda che porta al ponte sul Reno;
- parco Grimaldi (detto della farmacia) dietro la piazza principale del paese, a ridosso della Galleria Marconi, lambito da una bellissima ed antica ghiacciaia;
- parco "dei caduti", tra via Porrettana e a fianco dell'asilo Grimaldi, al suo interno vi sono le steli che ricordano le vittime sassesi dei conflitti mondiali;
- parco nei pressi della Coop di via Amedani;
- parco tra via Helston e via Achillini, il meno conosciuto e utilizzato;
- parco tra viale Europa e via Nuova dei campi, il più grande insieme al parco Marconi, ospita campi per pratica sport;
- parco Sassenange, inaugurato nel 2014 è posto tra viale Kennedy e via del mercato.
Ogni parco ha la propria utenza e ospita diverse tipologie di giochi e attività: il parco nei pressi della Farmacia Grimaldi è frequentato da famiglie con bimbi piccoli, quello tra via nuova dei campi e Ponte Albano usualmente accoglie sia da bimbi che adolescenti, poichè oltre ai giochi ospita un campo da basket e uno da calcio. Il parco Marconi ha l'utenza più trasversale, avendo un campo da basket, lo skate park, le giostre per i bimbi e la gelateria, inoltre qui si tengono numerose iniziative durante l'anno: festa della birra, luna park, eventi per gli amici dei cani, ecc. 
Sicuramente i due luoghi verdi più frequentati sono quelli che offrono maggiori e differenziate opportunità di svaghi e servizi: parco Marconi e parco in zona ponte Albano. Questi sono quelli che, insieme al parco dei caduti in via Porrettana, hanno subito maggiormente l'usura del tempo (dovuta anche a scarsa manutenzione) e il maggio numero di atti di vandalismo.
Parco dei caduti
Manutere sette parchi non è sicuramente facile e, forse, per un comune piccolo come Sasso Marconi, non è conveniente avere così tanti luoghi da gestire. E' altresì vero che, nonostante quando sopra affermato, il comune (appena due anni fa a ridosso delle elezioni amministrative) ha realizzato il settimo parco, dedicato a Sassenange città francese gemellata con Sasso, in cui ha posto un monumento a ricordo di quest'amicizia e, tra le altre cose, un tavolo da ping pong in cemento. Va altresì dato atto che in quell'occasione l'Amministrazione Comunale ha restituito alla popolazione un rettangolo di verde, un luogo che non si riusciva usare, sia a causa di questioni economiche, sia a per contenziosi con la parrocchia che è proprietaria di 3/4 dell'area con cui confina il parco.
Spesso, quando il sindaco viene interpellato riguardo questioni relative le manutenzioni (di qualsiasi tipo) tende a trincerarsi dietro il fatto che "non ci sono soldi", che è sicuramente vero, ma la risposta di per sè non lascia certo soddisfatti. 
Parco Sassenange tra via del mercato e viale Kennedy
Recentemente il primo cittadino di Sasso Marconi ha sostenuto che nei prossimi mesi si interverrà per sistemare le situazioni più annose, come ad esempio il parco dei caduti in via Porrettana, che ormai da più di un anno vede i giochi transennati perchè praticamente distrutti: una situazione pericolosa ma anche triste da vedere.
Parco tra via Helston e via Achillini
Resta ora da capire cosa farà (e quando) l'ente locale ma anche con chi lo farà. Se, come sarebbe opportuno, si vuole lavorare per una cogestione di questi spazi pubblici. In passato qualche proposta era stata avanzata ma, al di là dei buoni propositi, non si è neppure iniziato a progettare affinchè dalle intenzioni si passasse ai fatti.
Mi domando, poi, se c'è qualcosa che i cittadini possono fare. Poichè vi sono delle lacune da parte dell'ente locale - non parlo di eventuali negligenze ma proprio dell'impossibilità ad intervenire - è plausibile che la popolazione, organizzata, possa offrire un contributo per rendere la situazione dei parchi migliore e più vivibile? Sono possibili interventi di manutenzione, abbellimenti, arricchimento dei prati e delle strutture in essi contenute? 
A Sasso Marconi vi sono numerose associazioni di volontariato e promozione sociale, vi sono scuole di vario ordine e grado, c'è infine una spiccata sensibilità a ciò che è pubblico e al decoro urbano. 
Preso atto dei vari soggetti che potrebbero contribuire a restituire dignità e usabilità ai parchi, mi domando se - con o senza un ruolo attivo dell'ente locale - si possa intervenire per renderli più vivibili. Ad esempio, presso il parco Marconi si potrebbero realizzare orti didattici, come già si fa in altre realtà della provincia di Bologna,  con la collaborazione di scuole e Centro Sociale, dove anziani e bambini/ragazzi potrebbero diventare protagonisti. Si potrebbe altresì organizzare, in collaborazione con Legambiente o altre associazioni, una giornata per la raccolta dei rifiuti, come avviene - sempre promossa dall'associazione sopraccitata - per quanto riguarda la pulizia delle sponde del fiume Reno.
Parco Marconi
Una raccolta fondi per l'acquisto di nuovi giochi che vadano a sostituire quelli distrutti, in particolare nel martoriato parco dei caduti. Così come - ma qui sta precipuamente al Comune intervenire - bisogna aumentare il numero di bidoni dei rifiuti quando al parco Marconi si tengono eventi come il luna park ospitato nell'ultima decade d'aprile. 
Andrebbero altresì attivate forme di controllo, magari con il coinvolgimento dei cittadini, poichè gli atti di vandalismo sono all'ordine del giorno (e non penso si tratti di gente che viene da fuori paese) eseguendo anche un'azione educativa verso le generazioni più giovani affinchè abbiano cura del contesto in cui vivono. 
In definitiva, le azioni da fare - al di là degli esempi sopraccitati - potrebbero essere numerose. Spero che, a partire dai soggetti più autorevoli (vi sono rappresentanti nel mondo dell'associazioni e della società civile molto ascoltati e seguiti), si crei la possibilità di prendersi carico di questa situazione poichè vedere languire le aree verdi destinate ai più piccoli è veramente triste. Sono altresì convinto che tanti semplici cittadini, come il sottoscritto, aderirebbero entusiasti e offrirebbero il proprio contributo.

martedì 26 aprile 2016

Festa Unità al Parco del Chiù

Venerdì 29 aprile inizia la Festa dell’Unità al Parco del Chiù in località Pontecchio Marconi. Come ogni anno, nei mesi scorsi, i vari settori della Festa hanno fatto numerosi incontri per prepararla, grazie alle zdaure e agli umarell sono stati realizzati tortellini e tortelloni, poi è stato pulito e congelato il pesce, allestiti gli spazi e infine pubblicizzato l'evento. Il tutto per cercare di accogliere al meglio i cittadini che andranno a vivere la Festa dal 29 aprile al 30 maggio 2016.
Da queste parti, nonostante la crisi della politica e dei partiti, le Feste dell'Unità restano una tradizione. Una kermesse (come si diceva un volta) antica che risale ai primissimi anni del secondo dopoguerra e che ancora oggi va avanti quasi immutabile, refrattaria sia alla perdita di credibilità dei partiti che all'affievolirsi della passione politica. 
A Sasso Marconi fino agli anni 80 del secolo scorso le feste erano numerose, praticamente ce n'era una in ogni frazione, anche se la più importante si svolgeva nel capoluogo, nell'area dove ora sorge la casa della salute. 

Da circa una decina d'anni la kermesse è stata spostata in un'area ad hoc in località Borghetti non distante dalla frazione di Pontecchio Marconi. Qui è stato realizzato un parco, denominato 'del Chiù' (nome che deriva dall'omonima via in cui è situato), urbanizzato per ospitare la Festa che usualmente si tiene dall'ultimo fine settimana d'aprile per tutti i weekend di maggio.
Da sempre, e ancor più in questi anni, la Festa dell'Unità ha avuto l’ambizione di non essere una “semplice” festa di partito ma molto di più. Certamente ci sono tanti volontari che sono iscritti al PD, ma ci sono anche molti volontari che danno il proprio contributo di tempo, fatica e voglia di esserci senza avere in tasca nessuna tessera di partito. Persone splendide per il tempo e per la voglia di offrire le loro energie per una causa comune. Li riconoscerete dall’impegno, dal sorriso, da quella serenità che viene dallo stare insieme facendo qualcosa che si ritiene utile per sé e per gli altri. 
All'interno dell'area della Festa si trovano il ristorante (tradizionale e di pesce), lo stand delle crescentine, quello dei borlenghi, la tradizionale balera, alcuni spazi espositivi, le bancarelle e alcuni giochi per i bambini. 
La Festa è vocata al divertimento e allo stare insieme con spensieratezza, sebbene vi siano alcuni momenti di confronto e discussione, di riflessione ed elaborazione politica e culturale. Un altro obiettivo importante che si prefigge la festa è quello del finanziamento trasparente della politica, essenziale per fare vivere il partito cui fa riferimento e organizzare l’azione di uomini e donne che vi aderiscono, mettendo a loro disposizione mezzi per agire, per comunicare, per essere presenti nella società e nelle istituzioni.
I volontari della Festa, nel territorio di Sasso Marconi, sono impegnati anche in altri due eventi che si svolgono nel corso dell'estate: la Festa campagnola a Tignano, che si tiene dal secondo al quarto weekend di luglio in una location unica tra le colline marconiane, e la Festa sotto le stelle nel weekend di ferragosto, sempre all'interno del parco del Chiù. 
Infine molti volontari contribuiscono alla gestione del ristorante tipico bolognese "I Castelli" all'interno della Festa provinciale dell'Unità, che da 30 anni a questa parte si svolge al Parco Nord di Bologna dalla fine di agosto alla terza settimana di settembre.

Tutte le immagini (tranne il volantino che è tratto da La Repubblica ed. Bologna) sono tratte dalla mostra fotografica realizzata nel 2012 da Gianni Pellegrini per ricordare le Feste dell'Unità di Sasso Marconi e l'impegno dei volontari che in esse hanno prestato servizio dal 1946 ad oggi.

giovedì 21 aprile 2016

Radici

Quanti tempi e quante vite sono scivolate via da te, come il fiume che ti passa attorno, 
tu che hai visto nascere e morire gli antenati miei, lentamente, giorno dopo giorno 
ed io, l'ultimo, ti chiedo se conosci in me qualche segno, qualche traccia di ogni vita 
o se solamente io ricerco in te risposta ad ogni cosa non capita
Radici, Francesco Guccini


La memoria storica e le esperienze di vita dei nostri anziani sono un patrimonio inestimabile. Gli anziani, insieme ai bambini (anche se per motivi diversi), sono un bene preziosissimo. Nei giovani abbiamo il futuro, nei vecchi rivive la storia: soprattutto dai loro racconti tratti dalle esperienze vissute in prima persona. Gli anziani ci aiutano a capire da dove siamo venuti e comprendere come si è evoluta (talvolta involuta) la nostra società. Ascoltandoli, soprattutto quelli con più di 80 anni, possiamo meglio capire cosa abbiano rappresentato eventi come la guerra, la fame, la fatica fisica, le famiglie numerose (qui in appennino erano usuali quelle di tipo patriarcale*), il cibo come legame sociale, i tempi dilatati del vivere quotidiano.
Sono pertanto contento che i miei figli - qui a Sasso Marconi - abbiano la disponibilità di nonni e bisnonni che possono raccontare loro, e ricordare a noi adulti, storie ed esperienze del passato. 
Proprio in questi giorni, ad esempio, ricorre il settantaquattresimo anniversario di matrimonio di Baldo e Rina. Tale ricorrenza è stata quindi occasione per condividere coi bimbi un pò della storia dei bisnonni. 
La famiglia di Rina è originaria di Montorio (vicino Rioveggio) da cui si è trasferita nei primi anni 30 a Sasso Marconi, dopo che il padrone presso cui facevano i braccianti era deceduto. A quel tempo per i lavoratori agricoli c'era molta precarietà e non erano riconosciuti diritti, così - dopo la scomparsa del proprietario terriero - la famiglia fu mandata via e i genitori, insieme ai figli, scelsero di trasferiti ai prati di Mugnano, in un territorio che, sebbene ancora povero, offriva comunque maggiori oppurtunità di lavoro.
Rina, all'epoca in cui la famiglia si trasferisce nel comune di Sasso Marconi, era poco più che una bambina, come si può vedere nella foto a fianco. L'immagine fu realizzata a metà degli anni 20 del secolo scorso, pochi mesi prima che la sua famiglia si trasferisse a Praduro e Sasso (nome antico dell'attuale Sasso Marconi). Nella foto oltre a lei c'è il fratello Oreste, il primogenito, arriveranno poi altri 10 tra fratelli e sorelle, quasi tutti nati a Sasso Marconi. I figli all'epoca erano l'unica ricchezza che famiglie proletarie possedevano. 
Come ricordato sopra, quando la numerosa famiglia si trasferisce verso Bologna s'insedia ai prati di Mugnano. Poi, nel secondo dopoguerra, dato l'elevato numero di persone,  si sposta verso la vallata e acquisisce la casa del bosco, oggi sede di una cooperativa agricola. Rina, poco prima che la famiglia si trasferisse giù in valle, esce di casa e si sposa con Baldo. La famiglia di quest'ultimo era originaria di Castelmaggiore ma si trasferisce anch'essa in zona Sasso quando Baldo è ancora piccolo. Trova così lavoro nel caseificio alle Ganzole e questo gli permette di sostenere e aiutare la famiglia, in particolare dopo la perdita del padre, quando Baldo è appena adolescente. Nel suo lavoro al caseificio ha il compito di pulire il formaggio da stagionare, pertanto in quel periodo ne mangia parecchio e così non soffre la fame come tanti suoi coetanei, inoltre - a differenza di molti in quell'epoca - non viene pagato in natura, ma riceve settimanalmente un piccolo compenso che gli permette d'acquistare una bicicletta. Un mezzo che pochi potevano permettersi a quei tempi. Così accadeva sovente che parenti e amici gliela chiedessero in prestito per recarsi in paese a Sasso Marconi. Ciò gli permise anche di farsi conoscere e benvolere nella borgata.
Baldo e Rina si conoscono nel maggio del 1938: lei ha il compito di portare il latte delle mucche, che erano state affidate dal padrone alla sua famiglia, al caseificio/latteria delle Ganzole. A fianco c'era il bar dove nel tempo libero andava Baldo a vedere giocare a bocce. In una domenica di maggio Baldo avvicina Rina e le chiede se può accompagnarla a casa. Da quel momento hanno iniziato a "filare" e nel 1939 si fidanzano ufficialmente. L'anno successivo, però, Baldo viene chiamato alla leva poichè l'Italia si stava preparando ad entrare in guerra. Essendo primogenito di una famiglia numerosa e orfano di padre dall'età di 14 anni, alla fine del 1942 viene congedato e può tornare a casa per seguire la madre e i fratelli più piccoli, al suo posto viene chiamato alla leva il fratello minore, appena diciottenne. Sempre in quell'anno Rina resta incinta di Romana, così ad aprile si sposano presso la chiesa di Vizzano (una località di Sasso Marconi) con una cerimonia molto spartana e, non potendosi permettere i confetti, offrono ai 20 invitati (una ristretta selezione dei parenti d'entrambi) degli zuccherini montanari preparati dalla madre di Rina. Dopo Romana, in pochi anni, seguono altri due figli: Gianni e Gianna (allora non c'era molta fantasia nella scelta dei nomi) nati nel 1945 e 1946. 
A seguito del matrimonio Rina e Baldo vivono alle Ganzole, anche se Baldo per alcuni mesi si deve rifugiare in mezzo ai boschi per sfuggire ai rastrellamenti dei nazi-fascisti: alcuni giorni dopo l'8 settembre del 1943 il datore di lavoro chiede a Baldo come mai sia aggregato ai militari della Repubblica Sociale. Baldo risponde che circa un anno è in congedo per motivi familiari. Il padrone, che era una militante del Partito Nazionale Fascista, gli chiede di mostrare la documentazione che attesta il suo status. Quando Baldo, in buona fede, gliela porta il padrone gliela requisisce, cosicchè Baldo non ha più alcuna pezza d'appoggio per dimostrare che non è renitente alla leva. Perciò, per evitare d'essere arrestato, si nasconde per circa un anno nei boschi, dormendo in buche che lui e molti come lui, adattano a giacigli. Una situazione precaria e pericolosa anche a causa degli smottamenti che provocano cadute di terreno, che in in un paio di casi seppelliscono e uccidono gli ospiti di quei ripari di fortuna. 
Solo nell'ottobre del 1944, quando i cittadini di Sasso Marconi vengono sfollati a Bologna a causa del progredire del fronte di battaglia, Baldo riesce a ricongiungersi stabilmente coi propri cari. Da quel periodo fino alla fine del secondo conflitto mondiale, lui e la famiglia occupano una casa diroccata, a seguito dei bombardamenti, in via Azzo Gardino a Bologna
Terminata la guerra la famiglia torna a vivere alle Ganzole e riparte letteralmente da zero: non c'era più niente, nè attrezzi  per lavorare la terra (che saranno ricostruiti utilizzando pezzi di bombe e altro materiale bellico), nè bestie da allevare con cui sostentarsi. Solo miseria. In più c'era il pericolo degli ordigni inesplosi, essendo state le colline sopra Sasso Marconi oggetto di massicci bombardamenti.
Baldo, alla fine degli anni 40, trova lavoro come guardiacaccia presso la riserva di Ermete Giordani (fondatore della omonima fabbrica di giocattoli di San Biagio di Casalecchio), mentre Rina accudisce i figli e saltuariamente, in base alle stagioni, lavora nei campi.
Verso la fine degli anni 60 il patriarca della famiglia Giordani decide di chiudere la riserva ma, al contempo, chiede a Baldo se vuole gestire i laghetti per la pesca sportiva presso il Piccolo Paradiso, a fianco dell'omonimo parco giochi realizzato dalla famiglia GiordaniRina aiuta il marito a gestire il laghetto e, in particolare, si occupa della parte alimentare, rifocillando i pescatori con i panini preparati da lei. In quel periodo i coniugi conoscono molti giocatori del Bologna F.C. (ad esempio: Haller, Cervellati, Cresci) e Rina inizia la sua passione per la squadra rossoblu che coltiva ancora oggi. 
A metà anni 80, dopo la pensione, Baldo e Rina decidono di trasferirsi in centro a Sasso Marconi: sia per essere più vicini ai figli, sia per comodità ai servizi. In tutti questi anni ci sono state alcune costanti nella loro vita, prima tra tutte il legame con i parenti, soprattutto quelli - numerosissimi - di Rina, residenti quasi tutti a Sasso e dintorni. Così come non è venuto meno l'interesse di Rina per il Bologna calcio e la Ferrari: quando ci si reca a casa sua, le domeniche in cui c'è campionato del mondo di Formula Uno, lei è seduta in cucina a seguire le corse. Perchè, se c'è un aspetto che ha avuto rilevanza nel rendere così longeva questa coppia, è proprio la capacità di non isolarsi: stare insieme, avere i propri cari vicini, tenersi aggiornati, vivere in un contesto fecondo sono aspetti fondamentali che aiutano a vivere a lungo e in condizioni dignitose.

*:M. Barbagli, Sotto lo stesso tetto. Mutamenti della famiglia in Italia dal XV al XX secolo, Il Mulino, Bologna, 1988-

giovedì 14 aprile 2016

Incontro con chi vive bene a Sasso Marconi

Mercoledì 13 aprile dalle 18:00 alle 20:30, presso la sala delle decorazioni a Colle Ameno, si è tenuto un incontro promosso dall'Amministrazione Comunale di Sasso Marconi. Un'iniziativa fortemente voluta dal primo cittadino, Stefano Mazzetti, il quale invitava tutti coloro che sono "soddisfatti della qualità della vita a Sasso Marconi ad un incontro con cittadini, imprenditori e amministratori orgogliosi di vivere nella comunità, e impegnati a fare in modo che si possa anche stare meglio, concentrati sul presente ma con uno sguardo attento alle sfide e alle opportunità di domani". E in effetti di detrattori - forse anche perchè non inviati - non se ne sono visti. Era comunque presente un folto e attento pubblico, nonostante l'orario e il contesto non fossero dei più comodi per chi lavora fuori Sasso Marconi o tiene famiglia e non ha nessuno cui affidare i figli.
Ad aprire i lavori è stata la giornalista Martina Mari che ha spiegato le motivazioni che hanno spinto a realizzare l'incontro: offrire una sferzata di positività e rilanciare il confronto con cittadini e imprese per una comunità che guarda al futuro. Ma l'iniziativa aveva anche funzioni di rispondere a voci e articoli, in particolare da parte del Carlino Bologna che circa un mese fa, attraverso una serie di servizi sulle pagine dedicate a Sasso Marconi, ha dipinto il paese come poco ospitale. Un paese poco accogliente verso le generazioni più giovani. La giornalista ha contestato i servizi del foglio rossoblu asserendo che gli intervistati fossero tutti anziani e che nei 3 approfondimenti non fossero state interpellat le associazioni, i portatori d'interesse, nè tanto meno l'Amministrazione Comunale. Per cui l'articolista si era limitato a parlare con alcuni anziani e pensionati. Quindi, sempre secondo chi ha introdotto l'incontro, i soggetti intervistati offrivano una visione parziale e non rappresentavano quelli che, secondo loro, sarebbero penalizzati, ovvero i più giovani.

A seguito dell'introduzione, vi è stato il one man show del sindaco Mazzetti. Un profluvio di dati, slide, informazioni per dare una visione più ampia possibile su Sasso Marconi. Informazioni in grado di mettere in luce i vari aspetti che contraddistinguono la comunità di Sasso Marconi, parlare di ciò che sta facendo l'Amministrazione locale e cosa verrà fatto nei prossimi anni.
Prima di tutto Mazzetti ha presentato i dati sulla città: estensione territoriale, km di strade (tantissimi e molti in zone collinari che sono le più a rischio idrogeologico), popolazione residente (tendenzialmente stabile), popolazione straniera (una delle più basse della provincia di Bologna).
Il sindaco ha quindi fornito dati su imprese e lavoro: 170 esercizi commerciali, 1.279 imprese attive, il tasso di disoccupazione generale al 5,2% (più basso di un punto rispetto la media provinciale), mentre la disoccupazione giovanile si attesta al 16,8%. Il reddito pro-capite è elevatissimo: terzo in provincia di Bologna e quinto in regione con 28.999 €.
Successivamente il sindaco ha presentato alcune diapositive con il quadro economico di riferimento.
Mazzetti ha ribadito come in questi anni vi siano state minori risorse a disposizione del comune causa tagli dei trasferimenti statali (2.300.000 € in meno in sei anni), diminuzione delle entrate tributarie e degli oneri di urbanizzazione. Al contempo è diminuito il personale dipendente dell'ente locale: in 7 anni si è passati da 117 a 88 dipendenti. Riduzione del numero di assessori ( attualmente 4).
Il comune, per mantenere un'alta qualità dei servizi, ha adottato la spending review interna abbassando il più possibile i costi di gestione dell'ente locale. 
Si è fatta molta leva sul recupero dell'evasione fiscale, sono così stati recuperati 3.500.000 €, una cifra record, che pone Sasso Marconi ai vertici dei comuni virtuosi che s'impegnano a combattere l'elusione fiscale, piaga italiana tra le più diffuse. 
Infine l'ente locale ha mantenuto un basso livello d'indebitamento.
Proseguendo, il sindaco ha fornito altri dati, ad esempio: 2.125.000 del bilancio comunale sono spesi per le scuole. Facendo altresì leva, in ambito di giovani, scuola e collaborazioni sul Volontariato diffuso: sia quello degli adulti ma anche quello dei giovani, pensiamo ad esempio al volontariato estivo ragazzi che ogni hanno coinvolge mediamente 90 ragazzi e 16 associazioni.
Si è poi passati alla sanità: l'attivazione della guardia medica a Tignano, l'apertura della Casa della Salute (prima nella provincia di Bologna) doe lo stabile - a differenza delle altre strutture sorte nel bolognese - è di proprietà comunale.
E' poi stato fatto un lunghissimo elenco delle principali azioni portate avanti dal comune o da esso agevolate:
Corsi di alfabetizzazione digitale: a cura di Fedeanziani che ha coinvolto circa 100 over 55
Politiche sociali in gestione con ASC per una più efficace gestione dei Servizi Sociali
'Pollice verde per l'integrazione': progetto di integrazione per gli immigrati ospitati a villa Angeli. Con un servizio svolto a titolo gratuito da 3-4 soggetti che sono accolti presso la struttura della Curia in zona Vizzano.
Rilancio della consulta del sociale.
Creazione di un gruppo di confronto permanente con l'imprenditori locale denominato Gruppo Lavoro Impresa con prossima attivazione di una newsletter.
Rilancio del progetto sui tirocini formativi.
Partecipazione ai tavoli di crisi per la discussione sui Piani di riorganizzazione aziendale predisposti da alcune aziende locali.
Riorganizzazione Suap (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune.
Attività a supporto e sostegno alla produttività dei distritti industriali ed artigianali.

Mazzetti ha poi toccato altre questioni afferenti le infrastrutture locali:
Piscina comunale: stanziati 250.000 euro per la ristrutturazione e ammodernamento della piscina comunale. Lavori fatti in estate per ridurre i disagi
Polo scolastico presso area ex metalplast. Progetto esecutivo affidato entro la fine di quest'anno, mentre il progetto preliminare del primo stralci funzionale è stato approvato dalla giunta comunale in questi giorni.
Art Science Center: polo espositivo con centro servizi e commercio dedicate
Successivamente il primo cittadino ha rimarcato il fatto che Sasso Marconi è una città che vive, dove si fanno ogni anno, promosse sia dal pubblico, da associazioni di categoria, commercianti e volontariato di vario tipo, centinaia di iniziative grandi e piccole. Ha quindi rivendicato la crescita della Tartufesta, ha enunciato che si farà una nuova iniziativa denominata Wine Trekking. Ha poi ribadito su come si voglia incentivare la filiera corta per favorire l'acquisto di prodotti a Km0. 
Mazzetti ha ricordato il grande successo dell'estate scorsa: Piazza sotto le stelle, la rassegna estiva di spettacoli e concerti in piazza il mercoledì sera, col coinvolgimento dei bar e delle attività commerciali del centro di Sasso Marconi.
Mazzetti ha anche accennato che è stata attivata la progettazione per la concessione in gestione a terzi della farmacia comunale.
Subito dopo è passato ad un altro grande e delicato tema, quello della viabilità: Porrettana, Rio verde, sotto passo di Vizzano, Casello autostradale di Borgonuovo. Rispetto quest'ultimo ha spiegato che è in fasei di ultimazione di bonifica degli ordigni bellici, 
vi sarà cantierizzazione dei lavori entro il 30 giugno 2016, quindi l'avvio dei lavori entro la fine di luglio di quest'anno, mentre l'apertura è prevista entro la fine di giugno 2017.
Il sindaco, nel suo lungo intervento, non poteva mancare di citare i temi ambientali, suo cavallo di battaglia da sempre, questi ha snocciolato altri dati e informazioni: raccolta differenziata dei rifiuti all'80%, secondi in provincia di Bologna dopo Monte San Pietro. Adesione alla comunità solare locale. Quindi nuove idee che si stanno vagliando: raccolta domiciliare del vetro, da far partire entro l'anno o al massimo all'inizio del 2017; inoltre interventi sugli abbandoni nei pressi delle campane del vetro; infine officina delle biciclette, di cui ne ha parlato Ubaldo Radicchi (responsabile locale di Legambiente) nel suo intervento.
Proseguendo con le slide, il primo cittadino ha fornito altri numeri, ad esempio sulle attività culturali e sulle presenze al cinema/teatro comunale di Sasso Marconi:
- Cinema ha avuto 16.000 spettatori l'anno scorso;
- Teatro ha avuto 300 abbonati nelle varie rassegne promosse dall'ente locale e 6000 spettatori.
Non poteva mancare il tema della sicurezza, molto sentito nella comunità sassese: 
- due impianti di video sorveglianza (costo 80.000 euro) progetto biennale, 
- la costituzione di un bando a sostegno di progetti di sicurezza di comunità insieme a imprese, associazioni e gruppi di cittadini organizzati.

Roberto Piazzi, presidente della consulta di Pontecchio e Borgonuovo
Il commercialista di Borgonuovo è partito affermando che, nella serie di articoli apparsi circa un mese fa sul Carlino, il più positivo era quello su Borgonuovo, il cui unico vero problema avidenziato è la strada Porrettana che taglia in due la frazione. Ma per il resto, a detta di tutti, a Borgonuovo si vive bene e c'è una buona qualità di vita.
Il presidente della consulta frazionale si è soffermato sul valore aggiunto che porterebbe la creazione dell'Art Science Center: questi rappresenterebbe sarebbe un grande successo per la comunità, anche dal punto di vista del rilancio del nome e del ruolo di Marconi.
Infine, in qualità di coordinatore delle consulte frazionali, Piazzi ha asserito come ognuna abbia le proprie peculiarità e che queste rappresntano un importate e capillare presidio del territorio ancorchè di controllo su bisogni e problemi dei cittadini. Ma non sempre sono sfruttate al meglio e andrebbero maggiormente valorizzate. Inoltre, rispetto le richieste che vengono fatte dalle Consulte bisogna sapere dire dei no e non tergiversare come talvolta viene fatto.

Ilenia Biagi, consulta dello sport
Ha parlato del ruolo e delle funzioni della consulta dello sport, che ha funzione d'esprimersi sulla gestione degli impianti sportivi, sui progetti che sono portati avanti e, tra la collaborazione tra le varie società, si creano progetti, ad esempio sull'ora di attività motoria a scuola per fare provare ai bambini varie attività sportive.
Nel territorio di Sasso Marconi c'è la possibilità di praticare numerose e differenziate attività e discipline sportive: dall'infanzia alla terza età. Premiazione delle eccellenze sportive verso gli atleti che si sono distinti a livello provinciale, regionale e nazionale.
Il territorio di sasso Marconi si presta molto anche per attività all'aria aperta, l'ultimo esempio sono i laghetti di Porziola dove si eseguono corsi di canoa e vela.

Ubaldo Radicchi, legambiente
Ritiene che a Sasso Marconi, in merito le tematiche ambientali, il bilancio sia positivo. Ha quindi proseguito che non bisogna sedersi sugli allori. Bisogna invece restare attenti e avere  attenzione rispetto quello che potrebbe succedere sul territorio.
Ritiene che sulla raccolta differenziata si sono fatti passi importanti verso una scelta di  sostenibilità sempre più marcata. Vi sono però anche altre eccellenze nel nostro territorio, come ad esempio l'acqua del sindaco, ovvero la fontana situata in via  del mercato. Radicchi apprezza e partecipa con convinzione al  tavolo ambiente: una luogo in cui cittadini, associazioni, amministratori si confrontano per condividere idee e soluzioni. 
Infine il responsabile di Legambiente parla della Ciclofficina: un luogo multifunzionale che, partendo  dall'idea di spreco zero e recupero, che possa allargarsi all'idea di  cultura, tecnologia. dal semplice recupero di una bicicletta fini alla  condivisine di libri ma anche cucina che oggi è così formente di moda. sasso Marconi, dal mio punto di vista, non è una città morta ma molti ci  invidiano e, andando in giro per i comuni limitrofi senti parlare bene  di noi.

Eros Tommasi, medico di famiglia
Bellissimo l'intervento del dott. Tomassi che è partito dalla sua esperienza personale in cui ha rccontanto che "sono cittadini di Sasso Marconi dal 1972, seguendo mio padre che venne a  lavorare all'Arcotronics. è una città tranquilla, in mezzo al verde, ci  sono ottimi posti per fare sport ma anche solo per fare camminate".
Tommasi ho anche aderito al volontariato che ho iniziato a Borgonuovo  con un gruppo di giovani. il volontariato si è sviluppato ed anche il  mio impegno è cresciuto nel tempo, in particolare con la Pubblica  Assistenza di cui dalla fondazione sono direttore sanitario dalla sua  fondazione nel 1982. un'attività di volontariato molto importante,  radicata, riconosciuta nella comunità sassese. ricordiamo che, quando è  nata la pubblica assistenza di sasso Marconi le ambulanze arrivavano da  fuori paese, poi siamo cresciuti, abbiamo acquistato mezzi, abbiamo una  bella ed accogliente sede. facciamo anche attività di carattere sociale,  come il traporti ai dializzati, alle persone in difficoltà, ma anche 
aiuto in momenti di crisi, come ad esempio a seguito dei terremoti oppure di collaborazione internazionale, come ad esempio, verso i bambini nati negli anni successiva all'esplosione della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina.
Da tre anni a questa parte è stata realizzata la Casa della salute che  accoglie al suo interno non solo la medicina di base ma anche i pediatri  e la specialistica. sta quindi crescendo la possibilità di integrare i  vari servizi in essa accolti. sasso Marconi per tutti gli elementi citati sopra è un paese in cui vivo bene.

Zina Rovatti, presidente Ascom Confcommerciio
La grintosa presidente dell'associazione dei Commercianti sassesi è partita con una considerazione personale: "vorrei sapere come si può dire che  sasso Marconi è un paese morto. C'è sempre qualcosa. C'è di tutto. Certo, bisogna scegliere e saper scegliere. Purtroppo ci sono eventi di spessore che vedono un affluenza scarsa:  come mai? Secondo me perché alcune iniziative riportano nell'invito entrata libera, quindi la gente si convince che l'iniziativa non sia di valore. Pensiamo invece al cinema di sasso Marconi in cui i film costano sempre  tra i 3 ed i 5 euro. Una cosa che non succede da nessuna altra parte ma di cui molti non si rendono conto perchè sono abituati bene. Molto bene". 
Zina ha quindi proseguito elencando le numerose attività che, come Ascom Confcommercio in collaborazione con le realtà locali (Pro Loco, infoSasso, ovviamente singoli commercianti), si promuovono nella comunità sassese: Notte Blu, Feste di vario tipo, eventi durante tutta l'estate, ecc.
Zina ha poi parlato di 400.000 € distribuiti in questi anni ai commercianti. Soldi a fondo perduto arrivati grazie ad Ascom e Comune. Anche se, ha aggiunto Rovatti, la provincia deve ancora versarne la metà, ma l'ente locale ed Ascom stanno lavorando affinchè questi contributi pervengano il prima possibile.
La presidente Ascom ha proseguito parlando dell'impegno preso dal comune di Sasso Marconi affinchè nel nostro territorio non si costruiscano mai attività commerciali di grandi superfici (sopra i 250 mq). 
Infine la presidente Ascom ha voluto citare un'iniziativa molto bella, a suo parere, denominata uno scontrino per la scuola in cui  Ascom ha incentivato le famiglie a raccogliere gli scontrini delle  attività commerciali comunali e, in collaborazione con il comune, e  grazie agli scontrini raccolti, Ascom ha donato 8.000 euro agli istituti scolastici del territorio sassese.

Gianni Righi, presidente CNA Sasso Marconi
Il presidente degli artigiani sassesi inizia parlando della sua esperienza di vita e professionale. Afferma d'essere un'immagrato da Bologna che è venuto 'in montagna' perchè era consapevole della buona qualità di vita e perchè vi erano - e vi sono ancora - possibilità di fare impresa. Righi ha raccontato d'aver creato molti anni orsono una piccola azienda a Sasso Marconi che opera come indotto  per l'Arcotronics. Ritiene quindi importante che le grandi aziende  restino sul nostro territorio e si favoriscano sinergie, la creazione e la manutenzione delle infrastrutture infrastrutture, si valorizzino le filiere perchè - abbiamo visto in regione - sono queste che offrono valore aggiunto e qualità. In tutto questo il ruolo del comune dev'essere quello di facilitatore ma anche di vigilanza affinché le aziende rispettino gli  accordi.
Infine Righi ha parlato del Gruppo Lavoro Impresa: un'iniziativa per favorire la comunicazione tra le imprese, i  bisogni delle imprese e favoriscano il dialogo con le istituzioni. 

Paola De Angelis, orchestra onda Marconi
La responsabile del sodalizio, con grande entusiasmo, ha iniziato asserendo: "a Sasso Marconi manca qualcosa, è normale. Ma impegnandosi si può  fareIl progetto Onda Marconi e un progetto che all'inizio sembrava fantascienza ma grazie ad interlocutori sensibili siamo riusciti a  realizzarlo".
Il progetto ‘Onda Marconi’ è partito nell’autunno 2012, quando - grazie all’entusiasmo dei professori di strumento musicale dell’Istituto comprensivo di Sasso Marconi, al sostegno delle autorità scolastiche e del Comune di Sasso Marconi - 16 ragazzi hanno cominciato a suonare insieme nelle aule di musica della scuola, debuttando durante le celebrazioni per la Festa della Donna 2013 per presentarsi poi alla comunità di Sasso Marconi con un grande concerto nel giugno dello stesso anno.
La stagione 2013/14 ha visto crescere il gruppo: ai ‘fondatori’ si sono infatti uniti alcuni studenti usciti dalle scuole medie, e l’orchestra conta oggi su un organico di una trentina di ragazzi tra i 12 e i 18 anni.

Sono seguiti altri due interventi ed è stato premiato, tra gli intervenuti, lo scrittore Roberto Carboni, come persona che porta eccellenza al territorio di Sasso Marconi.

venerdì 8 aprile 2016

Ferrarizzeremo Sasso Marconi!

Metteremo al bando l'esclamazione socmel e la sostituiremo con: maial!

Sostituiremo la Tartufesta con la Sagra della salama da sugo

Si potranno tifare solamente squadre che abbiano i colori biancoazzurri: Spal, Napoli, Fortitudo

Vieteremo i tortellini e imporremo i cappelletti

Sostituiremo i tortelloni ricotta ed erbette coi cappellacci di zucca

Faremo allestire un aeroporto per le zanzare

Porteremo le pecore che stazionano nel sottomura di Ferrara a pascolare sui prati di Mugnano

Il parco Marconi sarà rinominato e dedicato al trasvolatore atlantico Italo Balbo

Incentiveremo l'allevamento delle nutrie

Quando a dicembre si disferà il maiale, nell'impasto dei salami ci si dovrà mettere l'aglio

D'estate niente più vacanze in Romagna, Salento o Sardegna ma solo ai lidi di Volano, Pomposa e Scacchi

La festa della birra sarà sostituita con la festa dell'anguilla

Saranno vietate tutte le auto euro 3, 4 e 5. Potranno circolare solo Fiat Duna, Fiat Regata e Printz

Sarà obbligatorio girare con il braccio fuori dal finestrino dell'auto. Anche d'inverno 

Sradicheremo le piante di vite che producono Pignoletto per sostituirle con Fortana del Bosco Eliceo

Immetteremo pesci siluro nei laghetti del Maglio

Dalle 8 alle 18 saranno bandite le auto e si potrà girare solo in bicicletta

Nei forni si venderà solo buon pane e la crocetta si chiamerà finalmente col suo vero nome: coppia

Renderemo navigabile il Reno e l'idrovia diverrà la strada alternativa alla Porrettana per recarsi a Bologna

Promuoveremo corsi di batane comacchiesi presso i laghetti di Porziola

La piazza principale del paese sarà dedicata ai duchi d'Este e sarà allestita una statua equestre in onore di Ercole I d'Este

Manderemo in esilio a Baricella, Altedo, San Matteo della Decima e Castel d'Argile tutti coloro che continuano a utilizzare il termine 'nella bassa'

Il dolce tipico di natale non sarà più la pinza bolognese ma la più nobile tenerina

Sarà offerta la cittadinanza onoraria al Ministro della Cultura Dario Franceschini. E, per par condicio, ai leader del PD e della Lega Nord dell'Emilia-Romagna: anch'essi ferraresi

Abbatteremo il mausoleo Marconi e con le macerie ne faremo uno dedicato a Vittorio Sgarbi

Nella rassegna del cinema estivo si proietteranno solo film di Michelangelo Antonioni e Florestano Vancini, più qualche documentario di Folco Quilici

Insedieremo una fabbrica per la produzione di nebbia della Val Padana 

Spianeremo le colline intorno a Sasso Marconi per fare un'immensa 'spiaza larga' che parta da Mongardino e arrivi al Delta del Po

Imporremo alle maestre delle scuole primarie d'insegnare a parlare con la L ferrarese

Impediremo al sindaco di continuare ad usare gli hashtag. Ferraresi si ma rispettosi della lingua italiana

giovedì 7 aprile 2016

Nonno Baldo: esempio di civismo e voglia di vivere

Il signore ritratto nelle immagini sottostanti è Baldo. Bolognese doc, compirà 95 anni ad agosto e nonostante l'età dimostra ancora tanta voglia di vivere e fare. Domenica scorsa, vista la giornata mite e asciutta, è uscito di casa alle 8:30, è sceso in garage, ha preso gli attrezzi e ha ripulito dalle erbacce il marciapiede di via del lavoro, in centro a Sasso Marconi.
Baldo non sta sui social network a pontificare - come ad esempio il sottoscritto - anzi non sa proprio cosa siano le reti sociali online. E' però a conoscenza che se non si tolgono le piante infestanti tra il muretto di cemento (o il marciapiede) e l'asfalto, queste possono creare danni. Così si arma di pazienza e strumenti adatti e, quando la salute glielo consente, si mette a fare pulizia di fronte a casa, sia la sua, sia quella dei dirimpettai.
Baldo è quello che, in gergo bolognese, viene definito umarell o umarein: una persona anziana che, nella vulgata popolare, sta con le mani dietro la schiena a guardare i cantieri. Ma nella realtà gli umarell sono molto attivi e attenti. Hanno cura del territorio in cui vivono e non si perdono in chiacchiere ma sono abituati a fare, dato che sono nati e cresciuti in epoche non facili. Quelli della generazione di Baldo, ad esempio, hanno vissuto la seconda guerra mondiale, spesso si sono rifugiati sui monti per scappare alla leva obbligatoria imposta dai fascisti dopo l'armistizio. In molti casi si sono uniti alle bande partigiane. Poi, terminato il secondo conflitto mondiale, hanno partecipato attivamente alla ricostruzione del paese e, nel caso bolognese, al rilancio dell'economia che ha fatto sì che questa terra diventasse tra le più ricce e vivibili d'Italia ed Europa.
Baldo ha numerosi acciacchi dovuti all'età, però ha una famiglia accanto che gli vuole bene e lo supporta. Così, nonostante gli anni, vive ancora nella propria casa - insieme alla moglie Rina di un anno più giovane - ed è ancora in grado di fare e rendersi utile. 
Baldo, senza tante chiacchiere, anzi con grande discrezione, si prodiga - come si vede dalle foto - ancora in piccole attività, sia per sè che per il vicinato. Quando domenica mi sono affacciato sul balcone e l'ho visto lavorare, mi ha salutato e m'ha fatto cenno di non dir nulla alle figlie poichè queste non vogliono che s'affatichi. Ovviamente, dato che il paese è piccolo e le figlie abitano poco distanti, lo sono venute a sapere in breve tempo. Ma gente con Baldo non la si può fermare. Ed è giusto così.


P.s: Baldo ci ha lasciati nella serata del 2 luglio 2016.