lunedì 29 febbraio 2016

Diamo i numeri su Sasso Marconi/3

Economia e Lavoro
Il reddito pro capite è utilizzato per misurare il grado di benessere di una determinata popolazione comparandolo con altri paesi o città. E' altresì vero che numerosi studiosi ritengono che il indicatore non sia esaustivo per calcolare il grado di benessere di un determinato territorio. Nuove teorie stanno lentamente progredendo a partire dal concetto di economia relazionale: una branca delle scienze economiche che studia un territorio non solo dal punto di vista del PIL prodotto ma anche dallo scambio di valore umano, dalla solidarietà e dalla condivisione. Aspetti non di poco conto, soprattutto se vogliamo vedere qual è la qualità di vita in comunità medio-piccole.
Se ci limitiamo a osservare Sasso Marconi con gli strumenti economici classici, vediamo che è il terzo comune della Provincia di Bologna con Reddito Medio pro capite più alto (€ 17.976). Lo precedono San Lazzaro e Bologna.
Da un’indagine de Il Sole24ore scopriamo inoltre che nel 2015 Sasso Marconi è risultato essere il 108° comune più ricco d’Italia, con un Reddito Imponibile Medio (questi viene calcolato tramite la suddivisione del reddito dei dichiaranti e non di tutta la popolazione residente in un determinato contesto) pari a 24.252 €, con un incremento dell’1,8% rispetto il 2014. 

A Sasso Marconi, al primo Gennaio 2015, erano presenti 396 aziende. Le sottocategorie principali afferiscono a: Alimentari (14), Agenti e Rappresentanti di Commercio (13), Bar e Caffetterie (12), Abbigliamento (10), Imprese Edili (10), Ristoranti (10), Impianti Elettrici, Civili ed Industriali - Installazione (9), Studi Tecnici ed Industriali (9), Parrucchieri (8), Banche e Istituti di Credito (5), Autofficine e Centri Assistenza (5), Studi Medici Generici (5), Ingegneri (5) Autotrasporti (5), Agriturismi (6), Assicurazioni (5).

Lotta all’evasione
Il Comune di Sasso Marconi - ha tenuto spesso a sottolineare l'amministrazione locale - è da molti anni impegnato nella lotta all’evasione fiscale, sia attraverso il progetto di recupero evasione delle tasse locali, sia attraverso la collaborazione con l’Agenzia delle entrate. Oltre 3 milioni di Euro accertati (tra il 2009 e il 2013) di evasione Ici/Tarsu/Agenzia entrate. Al 1 primo gennaio 2014 erano stati accertati oltre 1 milione di Euro d'imposte recuperate, mettendo Sasso Marconi al terzo posto tra tutti i Comuni della provincia di Bologna (compreso il capoluogo) per capacità di recupero dell'evasione fiscale.

Associazionismo
Se guardiamo al capitale sociale (nell'accezione sociologica del termine) rappresentato dalle associazioni attive sul territorio, vediamo che le realtà censite (sebbene il dato non sia del tutto aggiornato) dal Comune di Sasso Marconi sono quasi cento, così suddivise:
-          Ambito sociale: 43
-          Ambito culturale: 25
-          Ambito sportivo: 23
-          Altro (non specificato): 12
Questo è un indicatore di una grande vitalità anche se, per certi aspetti, di una certa dispersione del capitale umano poichè vi sono realtà con un esiguo numero d'iscritti, in un momento storico in cui si sta palesando un calo del numero di associazioni e volontari.
Grazie alla collaborazione con Amministrazione Comunale, Pro Loco, InfoSasso e associazioni di categoria (ad esempio ASCOM) e parrocchie, sono numerose le attività svolte nel corso dell'anno per animare la città e le frazioni. Pensiamo, ad esempio a:
-          Carnevale a febbraio
-          Notte blu a metà giugno: fortemente voluta dai commercianti del centro
-          Serate estive nei mesi di giugno, luglio e settembre
-          Fira di sdaz il primo weekend di settembre
-          Tartufesta tra fine ottobre e il primo fine settimana di novembre
-          Natale in piazza: il secondo weekend di dicembre
-          Festa de L'Unità nel capoluogo e nella frazione di Tignano
-     Sagre e celebrazioni legate i patroni locali del capoluogo e delle frazioni
-          Rievocazione storica "Nicolosa va in sposa" presso la frazione di Fontana: fine giugno
-     Corsi di vario tipo promossi dalle realtà operanti sul territorio, a partire da quello sul primo soccorso da parte della Pubblica Assistenza fino all'ultimo nato (promossa da Pro Loco) per imparare a tirare la sfoglia e fare i tortellini
-          Mercatino dell'usato a Tignano e in via dell'Orologio
-          Raccolta alimenti e altri beni per i più bisognosi organizzate da commercianti e associazioni di volontariato

Mezzi a motore immatricolati nel comune di Sasso Marconi
Secondo i dati ACI, il parco veicolare nel comune di Sasso Marconi al 31 dicembre del 2013 (in base alle registrazioni nel PRA) constava di 9.500 automobili (praticamente 647 auto ogni mille abitanti) e quasi 1.900 motocicli. Elevato anche il numero di mezzi per il trasporto merci (1.082), anche se il dato, rispetto i due precedentemente citati, è rimasto stabile nel corso degli 10 anni. 

Conclusioni
Da una prima analisi dei dati s'evince che a Sasso Marconi c'è benessere economico: un territorio tra i più ricchi d'Emilia e d'Italia, dove però anche acquistare un garage è oneroso.
Gli indici presentati in un precedente post evidenziano alcuni aspetti preoccupanti, anche se in linea con i macro dati a livello regionale e nazionale. La comunità sassese sta significativamente invecchiando: il terzo comune con il più basso tasso di natalità nella realtà metropolitana bolognese, preceduto solo Val Samoggia e Malalbergo. Sebbene il numero di bambini e preadolescenti sia in costante aumento, progredisce più velocemente il numero di over 65enni. Ciò significa che le due fasce di popolazione più vulnerabili e bisognose di cura creeranno una crescente domanda di servizi. Non solo servizi dedicati all'assistenza, ma anche attività ludico-ricreative e culturali. Se osserviamo la nostra realtà possiamo effettivamente notare una crescita nell'offerta, in particolare di servizi (sia profit che non profit) verso l'infanzia, e in misura minore verso la popolazione anziana, basti pensare alla vivacità dei centri sociali e delle associazioni sportive.
Molte le attività promosse dai commercianti, anche con in collaborazione con ente locale, Pro Loco e associazioni di categoria. Eventi che coinvolgono centinaia, talvolta migliaia, di persone e vivacizzano il territorio. 
In definitiva Sasso Marconi dispone ancora di un elevato capitale sociale, dato dalla vivacità sia dei singoli che delle associazioni. L'istituzione locale, invece, sembra iniziare a risente dei tagli operati dallo Stato centrale che negli ultimi anni ha ridotto i finanziamenti (compresa la recente e poco efficace spending reviewagli enti locali e limitato moltissimo la possibilità d'investimenti (patto di stabilità che solo quest'anno, grazie al governo governo Renzi, è stato allentato). Va inoltre ricordato il problema del turn over dei dipendenti degli enti pubblici che, nel caso di Sasso Marconi, sono sono calati di oltre il 10% nel giro di pochissimi anni, con rischi per la tenuta dei servizi e l'efficienza della macchina comunale, da sempre uno dei fiori all'occhiello della comunità sassese. Attualmente sono al vaglio alcune ipotesi per superare quest'impasse, tra cui la fusione con altri comuni. 

giovedì 25 febbraio 2016

La qualità dei servizi la fanno le persone: il caso della biblioteca di Sasso Marconi

La differenza nel mondo del lavoro non è data solo dall'organizzazione e dalle tecnologie - anche se queste rivestono un ruolo sempre più significativo e importante - ma dalle persone, soprattutto in ambito di servizi pubblici e alla persona.
Un caso paradigmatico, a mio parere, è quello di Mara ex responsabile della biblioteca di Sasso Marconi.
Mara è stata una delle prime persone che ho conosciuto quando sono venuto a vivere a Sasso. All'inizio, come ho scritto nei primi post su questo blog, avevo pochi punti di riferimento, per cui ho cercato di crearmene partendo dal mio vissuto: la passione per il cibo e quella per la lettura. Vi sarebbe poi una terza passione ma non è il caso di enunciarla qui.
Il sabato mattina, non conoscendo ancora nessuno a Sasso Marconi, mi recavo da solo in biblioteca a leggere quotidiani, riviste, connettermi alla rete wi-fi locale e prendere visione di qualche libro nuovo che era stato acquistato dalla biblioteca.
Ho così avuto modo d'interloquire con le bibliotecarie: Mara e Raffaella. La prima, fino poche settimane fa quando è andata in pensione, era la responsabile della struttura.
Mara ha rappresentato in modo fedele l'archetipo della brava bibliotecaria: passione per il proprio lavoro, pacatezza, disponibilità, attenzione verso il pubblico e - soprattutto - verso gli utenti più piccini. Quest'ultimo aspetto l'ho scoperto in seguito quando, appena i figli sono cresciuti un pò, ho iniziato a portarli in biblioteca. Ed è stato in questo momento che ho avuto modo d'apprezzare ancora di più l'operato di Mara e, più in generale, il lavoro svolto dalle bibliotecarie di Sasso Marconi.

In un contesto così piccolo, soprattutto in un difficile momento storico come quello attuale, non è facile riuscire a garantire servizi pubblici di qualità. Ed è qui che, a mio parere, entrano in gioco le competenze personali e la passione per il proprio lavoro. E' in questo frangente che si possono apprezzare appieno i servizi al cittadino - gratuiti tra l'altro - e le persone che si impegnano a farli funzionare. Al contrario, è da qui che può partire il declino del servizi pubblici: la macchina comunale, soprattutto in realtà locali minori, è in grado di funzionare solo se c'è fidelizzazione e serietà da parte di tutti, o per lo meno della stragrande maggioranza di impiegati, funzionari e dirigenti. La politica ha sempre meno capacità d'incidere, anche a causa di amministratori non sempre adeguati: in alcuni casi  - non mi riferisco a Sasso Marconi  - è la burocrazia comunale che influenza in modo preponderante le scelte politico-amministrative, creando un cortocircuito che può portare a scelte errate o, peggio, a opacità nella gestione della cosa pubblica. Pensiamo, ad esempio, cos'è accaduto in alcuni comuni emiliani vittime del sistema del 2012 oppure a Roma. 


Per concludere, voglio ringraziare Mara per ciò che ha fatto, sia nei confronti del cittadino Lodi e dei suoi figli, sia nei riguardi della popolazione locale dato che, come si evince recandosi in biblioteca, è soprattutto grazie a lei che esiste e funziona bene la biblioteca di Sasso Marconi.

lunedì 22 febbraio 2016

Diamo i numeri su Sasso marconi/2

INDICI

Indice di vecchiaia
Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Nel 2015 l'indice di vecchiaia per il comune di Sasso Marconi dice che ci sono 193,6 anziani ogni 100 giovani. La media regionale è 171,4, quella nazionale si attesta su 154 anziani ogni 100. 

Indice di dipendenza strutturale
Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, a Sasso Marconi nel 2015 ci sono 67,4 individui a carico, ogni 100 che lavorano.

Indice di ricambio della popolazione attiva
Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, a Sasso Marconi nel 2015 l'indice di ricambio è 157,8 e significa che la popolazione in età lavorativa è molto anziana.

Indice di struttura della popolazione attiva
Rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni). Un valore contenuto dell’indice evidenzia una struttura per età più giovane della popolazione potenzialmente lavorativa e quindi maggiori possibilità di dinamismo e di adattamento al lavoro. Ad esempio, a Sasso Marconi questo valore è in costante aumento, significativamente superiore alla media regionale che s'attesta intorno a 137.

Indice di natalità
Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti. Per quanto riguarda Sasso Marconi è in costante calo da 12 anni a questa parte. L'ultimo dato disponibile è del 2014: l'indice s'attestava a 6,7 nascite ogni mille residenti. 

Indice di mortalità
Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti. Nel territorio di Sasso Marconi questo indicatore risulta abbastanza stabile nel corso degli anni 2000. L'ultima rilevazione, risalente ad inizio 2014, ci informa che nel 2013 si erano avuti 11,3 morti ogni 1000 abitanti. 



giovedì 18 febbraio 2016

Report incontro: Focus sicurezza a Sasso Marconi

Mercoledì 17 Febbraio, presso la Sala mostre “Renato Giorgi” di Sasso Marconi, si è tenuto il primo di due incontri dedicati alla sicurezza promossi dal comando dei Carabinieri di Borgo Panigale (cui la stazione di Sasso Marconi fa riferimento), dall’Amministrazione Comunale e dalla Polizia Municipale sassesi.

Il tema della sicurezza è molto sentito in Italia e Sasso Marconi non fa eccezione, anche a causa di numerosi furti occorsi nelle abitazioni e in particolare – come vedremo – in certe zone del paese.  
La partecipazione è stata molto elevata, così come l’età media era decisamente alta: un pubblico maturo – il più giovane presente era il noto animatore Federico Vargas – molta parte del quale residente nelle zone più colpite dai furti.
Il tavolo dei relatori era composto da due rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri (il Maggiore Walter Calvi e il Maresciallo Massimiliano Argento della locale stazione dei Carabinieri), dalla responsabile della Polizia Municipale di Sasso Marconi e da una rappresentante dell’Amministrazione Comunale, la vicesindaco Marilena Lenzi.


In apertura di serata, la vicesindaco ha portato il saluto della Giunta e del Comune. Subito dopo è intervenuto il Maggiore Walter Calvi del comando dei Carabinieri di Borgo Panigale, questi ha funzione di coordinamento in 8 comuni dell’hinterland bolognese e nella zona di Borgo Panigale, all’estrema periferia ovest di Bologna: un totale di 11 stazioni dei Carabinieri e 170mila abitanti.

Il Maggiore ha subito spiegato che la ragione per cui i carabinieri hanno sentito l’esigenza di un contatto coi cittadini è la sempre più significativa sensazione di un generale senso d’insicurezza che, talvolta, viene enfatizzato dai mass media. Il rappresentante dell’Arma ha inoltre premesso che, durante l’incontro, era suo desiderio concentrarsi su due ambiti: fornire dati oggettivi in merito sicurezza e criminalità, fornire suggerimenti per la prevenzione dei reati.


Il Maggiore Calvi, per prima cosa, ha chiesto  un confronto coi partecipanti - che a tratti è stato vivace ma sempre corretto - perché desiderava ascoltare e capire al fine di rendere migliore il sistema che si occupa di sicurezza.
Il Maggiore ha spiegato che, tra gli aspetti che maggiormente incidono in merito il senso d’insicurezza dei cittadini, ci sono i reati di natura predatoria. Sono quei crimini che fanno meno clamore ma incidono moltissimo sulla sensibilità d’ognuno di noi: furti in abitazione, furti d’auto, danneggiamenti, aggressioni. Il Maggiore ha ammesso che negli ultimi anni vi sono piccole sacche in cui la criminalità ha avuto maggior diffusione, ad esempio vi è stato un aumento dei furti, ma se si orienta l’analisi sui reati avvenuti nel territorio di Sasso Marconi, prendendo come base di riferimento gli ultimi due anni (2014 e 2015), è possibile notare che essi sono calo, mentre il problema relativo ai furti è stabile. Il Maggiore ha inoltre precisato di non poter fornire numeri e statistiche poiché, sebbene ne sia in possesso, non è autorizzato a diffonderle, dato che questo compito spetta specificatamente alla Prefettura.
Il rappresentante dei Carabinieri ha quindi asserito che l’aumento nella percezione d’insicurezza è dovuto anche al sistema dei mass media e ai social network. Ha quindi aggiunto che - a proposito di dati - se si visionano quelli relativi i primi 45 giorni di quest’anno, raffrontandoli col primo mese e mezzo del 2015, i reati in generale sono stabili, mentre i furti sono in sensibile calo. 
Il Maggiore ha poi spiegato da dove è nata l’idea di promuovere incontri nei comuni del territorio sotto il suo comando. Nel luglio 2015 sono stati realizzati incontri con l’associazione degli agricoltori della Val Samoggia, colpiti da numerosi furti nelle loro aziende. Questi incontri, come quello di mercoledì sera a Sasso Marconi, sono molto importanti poiché fanno emergere aspetti che talvolta non sono palesati durante le denunce oppure accade che alcuni reati non siamo affatto denunciati. Ciò non è affatto un bene poiché chi ha il compito di contrastare il fenomeno della criminalità non ha i dati che utili per effettuare un’analisi e successivamente una politica di contrasto. Pertanto - ha esortato il Maggiore dell'Arma - va denunciato tutto! Egli ha anche precisato che la realtà bolognese, e più in generale emiliano-romagnola, ha una propensione a denunciare, quindi a fare emergere i reati. 
Il maggiore Calvi ha insistito più volte, nel corso della serata, affinchè i cittadini denuncino i reati poichè questo è il primo passo per contrastare i fenomeni criminali, a partire dagli odiosi reati predatori.

Il primo intervento da parte del pubblico è venuto da un cittadino che ha contestato il fatto che non sia solo una sensazione quella relativa l'insicurezza. Egli ha quindi parlato dalla sua esperienza quando, durante l’estate 2015 nella zona di via Maranina, c’è stata una recrudescenza di furti in abitazioni. Ha raccontato la propria vicenda (furti e ladrocini vari nelle case e nei garage, anche quando vi erano presenti i residenti) e ha spiegato come la situazione sia migliorata solo dopo che è stato preso un ladro (fermato dai cittadini stessi) e di come, in quell'occasione, le forze dell'ordine siano arrivate dopo 50 minuti dalla chiamata al 112. In quel periodo i cittadini hanno iniziato a presidiare il territorio, così la situazione è iniziata a diventare più vivibile. Ciò si è potuto fare anche grazie alla collaborazione dei carabinieri della stazione di Sasso Marconi. E anche il comune ha offerto il proprio aiuto, supportando anche psicologicamente la popolazione colpita dai furti.
La sensazione, ha chiosato il cittadino, è che il territorio non sia sufficientemente presidiato. Nella conclusione dell'intervento ha ammesso la soddisfazione per come è stato gestito il problema dei furti nella zona di via Maranina e ora la situazione sembra sotto controllo.

Successivamente è intervenuta una signora che, innanzi tutto, si è complimentata con i carabinieri della locale caserma. Però anche lei ha lamentato che la notte, con la stazione dei carabinieri chiusa, si amplifica il senso d’insicurezza e c’è paura, soprattutto nelle zone più isolate del paese. Ha pertanto esortato una presenza non solo diurna ma anche notturna da parte delle forze dell’ordine. Il problema, secondo la cittadina, è che i vertici debbono comprendere il disagio della popolazione, in particolare nelle ore notturne. La signora ha concluso che d'avere la sensazione che, ‘dalle alte sfere’, i carabinieri della stazione di Sasso Marconi siano lasciati soli.
Il maggiore ha spiegato che lui, come gli altri militari dell’arma, ce la stanno mettendo tutta.

Una terza cittadina ha parlato d'un episodio che ha coinvolto suo figlio: a quest’ultimo è stata rubata la bicicletta. Due giorni, dopo vedendo un furgone sospetto pieno di biciclette, è andata dai carabinieri per effettuare una segnalazione riguardo il mezzo. I carabinieri le hanno detto che se avesse fatto denuncia e non si fossero riscontrati reati a carico dei proprietari di quel furgone, lei a sua volta avrebbe potuto avere problemi. 

E' poi intervenuta una quarta signora che ha spiegato come sia la criminalità comune quella che fa maggiore paura ai cittadini. C’è inoltre sfiducia nella giustizia poiché chi commettere certi reati non resta in prigione ma esce subito, sentendosi così impunito e potendo commettere nuovi crimini.

Una quinta cittadina ha chiesto una maggiore presenza di telecamere, ad esempio negli asili nido e nelle case di riposo. Questo è un tema ripreso sui social network a seguito dei recenti casi di cronaca nazionale portati alla ribalta dai mass media ma non vi sono riscontri di abusi nella nostra realtà locale.

A questo punto ha ripreso la parola il Maggiore Calvi il quale ha iniziato a rispondere ai numerosi interventi per fare chiarezza sulle questioni sollevate.
Il Maggiore ha spiegato che in merito le Telecamere all’interno dei posti di lavoro non può esprimersi poiché vi sono leggi attinenti la privacy e la normativa in ambito di luoghi di lavoro. Se, invece, si parla di telecamere nei luoghi pubblici, molte amministrazioni locali stanno implementando circuiti di video sorveglianza.
Il Maggiore ha affermato che se la qualità delle immagini è buona le telecamere possono essere un valido strumento, sia in ottica di prevenzione ma anche per aiutare a risolvere crimini fornendo elementi utili alle indagini.
Il maggiore ha chiosato che non è membro delle alte sfere per cui non è in grado di incidere riguardo alcuni aspetti di carattere generale sollevati dai cittadini: ad esempio avere maggiori carabinieri sul territorio.

A questo punto è nuovamente intervenuto il cittadino residente in via Maranina e ha asserito che la comunità di Sasso Marconi può offrire un contributo, se opportunamente stimolata. 
Ha pertanto chiesto cosa possono fare i cittadini per contribuire a creare sicurezza e a presidiare il territorio.
Ha quindi ripreso la parola il maggiore Calvi il quale, innanzi tutto, ha affermato d’essere a conoscenza di quanto successo in passato a Sasso Marconi, in particolare nella zona di via Maranina. Il carabinieri ha asserito che il presidio del territorio realizzato di via Maranina, per come è stato strutturato e gestito, potrebbe essere replicato, data l'efficacia e la buona volontà dei cittadini. Questo potrebbe essere un valido contributo al presidio del territorio poiché, oggi, le forze dell’ordine non possono militarizzare le città o addirittura intere zone del paese. Serve altresì un’organizzazione del sistema di sicurezza che vada il più possibile a incontrare i bisogni dei cittadini. Serve quindi una partecipazione da parte di tutti, sotto vari aspetti e in base al ruolo che si riveste: si va da sistemi di telecamere e videosorveglianza fino ad un ruolo più attivo dei cittadini. Da questo punto di vista il Maggiore porta un esempio virtuoso che si sta realizzando a Bologna in queste settimane: i cittadini si sono coordinati in piccoli gruppi di Whatsapp per scambiare informazioni e fare segnalazioni alle istituzioni. Ovviamente, ha proseguito il Maggiore, bisogna lavorare tramite piccoli gruppi e in aree limitate, deve altresì esserci un referente per ogni gruppo che sia in contatto con l’Amministrazione Comunale, ad esempio l’assessore che detiene la delega alla sicurezza, oltre che con i carabinieri della stazione di Sasso Marconi. Questo è un esempio di come si possa creare la possibilità di contributo fattivo da parte di tutti. Ma, ha aggiunto il Maggiore dell’Arma, le informazioni possono arrivare nei modi più diversi: sia denunciando reati, sia fornendo informazioni sui sospetti. Il tutto sempre coordinato tramite le istituzioni e le forze dell’ordine.
Successivamente il Maggiore ha replicato anche alla signora che si era recata in caserma a segnalare il mezzo sospetto e si era sentita rispondere che rischiava una denuncia. Così non è poiché la segnalazione di una targa o di un soggetto non possono pretendere una risposta ma, al contempo, i carabinieri possono effettuare verifiche? Un’attività di polizia che aiuta a migliorare il presidio del territorio ma che non può  essere condivisa, come informazione, coi cittadini.
Il rappresentante dell'Arma ha risposto che i carabinieri non sono in servizio di notte, non perché debbono effettuare attività burocratiche di giorno.  La stazione di Sasso Marconi è aperta dalle 8 alle 22. La stazione serve per raccogliere le denunce, effettuare segnalazioni, segnalare smarrimenti. Il Maggiore ha aggiunto che in questo momento storico è preferibile avere un orario limitato per le attività amministrative, per cui sarà ridotto l’orario di apertura al pubblica e potenziare il presidio del territorio. Il Maggiore ha spiegato che, sebbene la caserma sia chiusa la notte, il territorio resta comunque presidiato: dagli uomini della stazione di Sasso Marconi e, nel caso non siano disponibili, dai militari della stazione di Borgo Panigale. Vi sono altresì uomini in borghese che svolgono attività di repressione e controllo.

A questo punto è intervenuto un cittadino che ha chiesto cos'altro si possa fare per aiutare il presidio del territorio, ad esempio tramite apposita formazione.
Il Maggiore dell'Arma ha risposto che se quello che il cittadino chiede sono le ronde - come in è già stato detto sia localmente che nazionalmente - queste sono sconsigliate.
Nel territorio bolognese le amministrazioni locali hanno invece organizzato corsi per assistenti civici per garantire qualche occhio in più per segnalare situazioni di interesse operativo che possono  essere veicolate all’intervento delle forze dell’ordine.
Il Maggiore ha raccontato anche di un’altra attività che sta portando avanti nel territorio sotto il so comando: il coinvolgimento dei soci dell’associazione nazionale Carabinieri. Questo per aiutare l’Amministrazione Comunale e la Polizia Municipale. Ad esempio, i soci della ANC possono contribuire alla gestione degli attraversamenti pedonali presso le scuole. Questo consentirebbe di sollevare la Polizia Municipale da alcune incombenze così che possa occuparsi, affiancando i militari dell’arma per quanto di sua competenza nel presidio del territorio.

A questo punto, sollecitata da una signora del pubblico, è intervenuta la vicesindaco Marilena Lenzi che ha spiegato che prima di dare risposte in merito le proposte del Maggiore Calvi è necessario approfondire e capire come funziona il sistema di comunicazione via Whatsapp, così anche per l’interessante proposta d’avvalersi dell’aiuto dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri: è fondamentle valutare se ci sono soggetti anche a Sasso Marconi in grado di collaborare.
La vicesindaco ha concordato pienamente sul fatto d’avere una maggiore integrazione e una collaborazione a rete con tutti i soggetti, istituzionali e non, che vivono e operano sul territorio.  Marilena Lenzi spiega anche che si sta operando per potenziare il sistema di videosorveglianza con videocamere (è stato messo a bilancio del Comune un investimento di 80mila euro): un sistema che monitorerà in particolare l’entrata e l’uscita del paese. 
Un altro tema a cui tiene molto l’Amministrazione Comunale è quello della prevenzione: investire oggi su questi aspetti anche se non danno frutti nell’immediato.
La vicesindaco ritiene anche fondamentale la fiducia reciproca per poter lavorare in rete. Lenzi capisce chi è esasperato e comprende che talvolta si possano avere reazioni ‘di pancia’ e anche la lamentela è comprensibile, ma quando si fanno ragionamenti su azioni per migliorare la sicurezza è assolutamente necessario utilizzare la testa ed essere lucidi.

Dopo la vicesindaco è intervenuta la responsabile della Polizia Municipale di Sasso Marconi, la dott.ssa Elisa Zucchini, che ha spiegato che le telecamere saranno poste sulla rotatoria di Borgonuovo e nel capoluogo sulla rotonda dedicata a Marconi nei pressi del ponte sul fiume Reno. Telecamere ad alta definizione che consentiranno di vedere in modo nitido i mezzi in ingresso ed in uscita dal paese.

Ma il dibattito è proseguito, con un’altra signora ha chiesto se sono veri i segni che vengono lasciati vicini gli ingressi delle abitazioni, come si legge sui social network, lasciano zingari o altri soggetti. Il maggiore ha risposto che anche lui ha letto la cosa su Facebook ma non ha mai avuto evidenza di casi del genere. Questo - spiega il Maggiore dell'Arma - significa che spesso sui social network sono creati post fasulli che creano un clima d'agitazione collettiva ma che nella realtà non trovano riscontri oggettivi. Il maggiore è poi tornato a citare la proposta di creazione di gruppi di Whatsapp chiedendo che, nel caso si realizzi quest'iniziativa, su di essi si parli solo di sicurezza e siano coerenti con gli obiettivi per cui sono stati creati.

Una signora, già intervenuta in precedenza, ha chiesto se i cittadini possono fare qualcosa per chiedere maggiore presenza di forze dell’ordine. Il maggiore ha risposto che, dato il momento storico e i tipi di reati, Sasso Marconi non è una priorità, pertanto ritiene sia impossibile avere un maggior numero di forze dell’ordine solo perché è presente tra i cittadini un sentimento d’insicurezza o una recrudescenza d’alcuni reati in un periodo limitato di tempo. Oggi, ha specificato il Maggiore, si sta operando per spostare gli uomini dell’Arma per una migliore gestione d'alcuni reati piuttosto che altri.
Il Maggiore ha esortato ancora una volta i cittadini a collaborare perché è in questo modo che si crea reciproca fiducia e sicurezza, e soprattutto si riescono a costruire percorsi virtuosi per fare prevenzione, reprimere in modo più efficace i crimini, gestire in modo condiviso il territorio.

Nelle sue conclusioni, il rappresentante dell’Arma ha spiegato che per aiutare a sburocratizzare, i Carabinieri hanno realizzato dei format, ovvero modelli da compilare e condividere nelle stazioni dei Carabinieri. Modelli che, una volta fatta la richiesta da parte dei cittadini, saranno attivati nel giro di un paio di giorni. Tra questi format c’è la possibilità d’attivare in modo gratuito il proprio allarme (già collegato alla linea telefonica privata) al numero di emergenza 112.
La seconda questione sollevata dal Maggiore Calvi era relativa a un nuovo tipo di truffa che, in un certo modo, vede coinvolti i Carabinieri. Ovvero la truffa del falso avvocato e del falso carabiniere. Il Maggiore Calvi ha spiegato che ci sono associazioni che chiamano a casa gli anziani: un sedicente avvocato comunica all’anziano che un congiunto ha fatto un incidente o è stato fermato per problemi relativi l’automobile. Il falso avvocato spiega che è necessario pagare per consentire al congiunto d’essere rilasciato, in quanto stato di fermo presso la locale stazione dei Carabinieri. Successivamente il falso avvocato informa che passerà un suo collaboratore a ritirare i soldi presso il domicilio dell’anziano. Nel mentre un complice si reca a casa dell’anziano. Il Maggiore specifica che nessun ente pubblico prende soldi in contanti. Pertanto il Maggiore ha chiesto che l’informazione afferente questa truffa sia diffusa in modo più capillare possibile poiché, solo nella giornata in cui s’è tenuto l’incontro sulla sicurezza a Sasso Marconi, ci sono stati 4 tentativi di questa truffa nel nostro comune.

lunedì 15 febbraio 2016

Diamo i numeri su Sasso Marconi/1

Per comprendere una luogo bisogna viverlo. Penso che su questo non ci siano dubbi. Ma anche studiare i dati su popolazione, reddito e altri aspetti socio-economici, ha una valenza per capire dove ci troviamo e quale evoluzione (o involuzione) può avere la comunità che si frequenta.
Ho cercato alcuni dati riguardanti Sasso Marconi e redatto una breve analisi. Di seguito riporto alcune informazioni e indici che possono essere utili per un approccio oggettivo al territorio sassese.

Sasso Marconi e il suo territorio
  • Popolazione residente al 31/12/2014: 14.612
  • Kmq di estensione: 97,20 
  • Altitudine: 128 m s.l.m. 
  • Densità demografica (abitanti a Kmq): 151,29 
  • Km di strade (pubbliche e private): 344 
  • Tonnellate di rifiuti trattati: 7.476 
  • Km di rete fognaria (collettori principali): 42 
  • Km di rete idrica: 229 
  • Km di rete gas: 77 
  • Km di illuminazione pubblica: 37 
  • Mq. di verde pubblico: 1.658.092 
  • Superficie verde pubblico: 113 mq. x abitante
  • Spazi attrezzati a parco 30 mq x abitante

Struttura della popolazione di Sasso Marconi dal 2002 al 2015
L'analisi della struttura per età della popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria, regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana.
Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario.
A Sasso Marconi, come si evince dai grafici riportati sotto, la struttura della popolazione è regressiva poichè, sebbene aumentino sensibilmente i giovani tra 0 e 14 anni (si è passati dall'11,7% del 2002 al 13,7% del 2015) aumentano molto di più gli over 65enni (passati dal 20,5% della popolazione al 26,5% attuale). Questo comporta un costante e progressivo aumento dell'età media della popolazione e in particolare dei grandi anziani, ovvero di coloro che hanno più di 75 anni d'età. Ciò, inevitabilmente, avrà un'impatto sia sui servizi alla persona che sulla struttura sociale ed economica di Sasso Marconi.



La popolazione di Sasso Marconi, nel corso degli ultimi 15 anni è aumentata di circa 1.000 unità. Anche se in questi due lustri si è avuto uno scostamento minimo: dal 2007 al 2014 vi è stata un'oscillazione di poche decine di residenti, in entrata ed uscita, che ha fatto si che il numero di abitanti restasse praticamente stabile.


Presenza stranieri
La percentuale di cittadini stranieri residenti nel comune di Sasso Marconi nel 2015 è pari al 6,7% della popolazione residente. E’ in lenta ma costante crescita, sebbene significativamente inferiore rispetto quasi tutti gli altri comuni della provincia di Bologna.


Tra gli stranieri maggiormente presenti nel territorio di Sasso Marconi ci sono (in ordine di numero di presenze): romeni, marocchini, albanesi, moldavi, ucraini, tunisini, polacchi, bengalesi, filippini, cingalesi, indiani, serbi, russi, cinesi, britannici, statunitensi, spagnoli, croati, macedoni, bielorussi.



[Continua...]

venerdì 12 febbraio 2016

Fatti questo slego! [In ricordo di Roberto Freak Antoni a 2 anni dalla scomparsa]


Oggi è il secondo anniversario della scomparsa di Freak Antoni, voce degli Skiantos e inventore, insieme al suo gruppo, del genere rock demenziale.
Mi piace ricordarlo con l'introduzione alla prima canzone del disco MONOtono: un dialogo accelerato in gergo giovanile bolognese dell'epoca.

Ehi sbarbo smolla la biga che slumiamo la tele...
Sei fatto duro, sei fatto come un copertone!
Ci facciamo?
Sbarbi sono in para dura!
Ok, ok nessun problema ragazzi, nessun problema!
Sbarbi sono in para dura!
Schiodiamoci! schiodiamoci!
C'hai della merda?
Ma che viaggio ti fai?
C'hai una banana gigantesca!
Oh c'hai della merda o no?
Un caccolo!
Ma che viaggio ti fai?
Intrippato!
Brutta storia ragazzi, brutta storia...
C'ho delle storie ragazzi, c'ho delle storie pese!
C'hai delle sbarbe a mano?
No c'ho delle storie!

Fatti questo slego: Uno Due Sei Nove!

Di seguito la clip di Largo all'avanguardia 




martedì 9 febbraio 2016

La cucina emiliana conta un nuovo prodotto Igp: i cappellacci di zucca

Quando leggi certe notizie non puoi che essere orgoglioso delle tue radici. E poi ti viene una gran voglia di avere sottomano un piatto di cappellacci di zucca al ragù.




Da La Repubblica edizione di Bologna:
Dopo la salama da sugo e il pampepato, un nuovo riconoscimento arriva dall'Europa per un prodotto culinario ferrarese: marchio Igp anche per i cappellacci di zucca, che diventano il 43esimo prodotto tipico della regione Emilia-Romagna a ricevere una certificazione di qualità.
Il nome deriva dalla somiglianza con il cappello di paglia dei contadini. Le prime tracce del cappellaccio, ricorda Coldiretti Emilia-Romagna "si trovano alla corte rinascimentale degli Este. Nei secoli la ricetta non è quasi cambiata: grano tenero e duro per la sfoglia e ripieno di zucca “violina” con aggiunta di parmigiano reggiano o grana padano, uova, pangrattato, sale, pepe e noce moscata. Gli Scalchi (cuochi) degli Este, come era uso nel Rinascimento, aggiungevano altre spezie come lo zenzero, oggi caduto in disuso". 
Il “Caplaz” può contare a Ferrara sulla celebrazione in tre sagre a Scortichino di Bondeno (luglio), a Coronella di Poggio Renatico e a San Carlo (agosto).

lunedì 8 febbraio 2016

Visioni dai prati di Mugnano

 La vallata del medio Reno che si apre verso la città di Bologna

Pieve del Pino: collina tra Sasso Marconi e Sabbiuno

Sasso Marconi vista dai prati di Mugnano

La collinetta che dai prati di Mugnano sovrasta l'abitato di Sasso Marconi

I dati socio-demografici mostrano la dura realtà italiana

Dove sta andando il nostro Paese? E' ben riposto l'ottimismo del premier Renzi? E lo scetticismo e la rabbia hanno senso oppure sono eccessive o magari indirizzate verso obiettivi errati?
Le considerazioni di seguito riportate sono suffragate da dati e link ad articoli (principalmente da Il Sole24Ore) e afferiscono precipuamente a indicatori socio-demografici. 
In queste settimane sono uscite alcune indagini che mostrano come nel 2015 in Italia siano decedute oltre 68.000 persone in più rispetto l'anno precedente. I ricercatori dell’Università di Milano Bicocca parlano di  un collasso demografico sempre più allarmante che si deve a 4 motivi:
- crollo della natalità
- aumento della mortalità
- drastico calo dell’immigrazione
- fuga all’estero dei giovani più qualificati
Innanzitutto c’è il crollo delle nascite, che già nel 2014 ci aveva fatto toccare il record negativo della peggior natalità dal 1861, anno dell’Unità d’Italia, anche se purtroppo è risaputo che il nostro Paese non ama i bambiniPoi c’è un ancora poco chiaro aumento dei decessi, sebbene l'ISTAT si sia affrettata a chiarire che è presto per affermare che sia così.Il nostro Paese non riesce più ad attrarre l’immigrazione, nemmeno quella poco qualificata, che pure aveva dato una mano al Paese sia sul fronte natalità che su quello lavoro (e quindi della tenuta del sistema previdenziale).Al contrario, l’Italia assiste impotente a una continua fuga all’estero di giovani qualificati. Nel 2014 vi sono stati oltre 100mila italiani emigrati oltreconfine, come risulta dai dati dell’Aire, l’Anagrafe italiana dei residenti all’estero.Tra i quattro nodi forse il peggiore è proprio quello della fuga di cervelli
Il demografo Gian Carlo Blangiardo, docente all’Università di Milano Bicocca ha calcolato che in media il compimento del percorso scolastico di uno studente italiano costa alle casse pubbliche (cioè a noi tutti) circa 100mila euro. Bene: questo studente, una volta laureato, non trovando soddisfazioni professionali in Italia se ne scappa in Germania, Gran Bretagna o Stati Uniti, e con le sue competenze crea valore in quelle economie (versando in quegli Stati esteri i suoi contributi previdenziali). Ecco che i 100mila euro italiani serviti a formare quel professionista italiano che non trova lavoro nel nostro Paese volano oltreconfine. Forse per sempre.Un capitolo a parte, inquietante, riguarda l’aumento dei decessi. «Obbedendo a logiche inattese e tuttora da approfondire, i decessi hanno subito una brusca impennata, tale da accreditare l’ipotesi di un altro record: quello della più alta crescita del numero di morti in un anno non perturbato da eventi bellici», spiegano i demografi dell'Università Bicocca. Dai bilanci demografici mensili forniti dall’Istat si rileva infatti come il totale dei morti in Italia nei primi otto mesi del 2015 sia aumentato di 45mila unità rispetto agli stessi primi otto mesi del 2014. «La cosa non è affatto marginale se si pensa che ciò corrisponde a un aumento dell’11,3% e che, se confermato su base annua, porterebbe a 666mila morti nel 2015 contro i 598mila dello scorso anno», sottolinea il demografo. Che aggiunge: «per trovare un’analoga impennata della mortalità, con ordini di grandezza comparabili, si deve tornare indietro sino al 1943 e, prima ancora, occorre risalire agli anni tra il 1915 e il 1918».
Se confermato, quello del 2015 sarebbe un triste primato in tempo di pace. Tali dati andrebbero sviscerati senza ricorrere alle solite categorie che siamo abituati a leggere sui social network, che non aiutano a identificare le cause e le possibili soluzioni, ma provando a comprendere, con l'aiuto della demografia, com'è possibile sia potuto accadere ciò e cosa si può fare per invertire una tendenza che, vista la situazione italiana, potrebbe protrarsi ancora a lungo, visti anche gli ultimi dati e le notizie di questi giorni.
Inoltre, nella situazione in cui ci troviamo, c'è il rischio di essere condannati a non invecchiare. O meglio a non diventare adulti. Una minaccia che, come hanno rammentato di recente Ezio Mauro (su La Repubblica) e Gustavo Zagrebelsky (in un saggio pubblicato da Einaudi), incombe sugli italiani. I due pensatori affermano che siamo abitanti di un Paese che non c'è. In un tempo che non c'è. Per questo dovremmo fare appello alla demografia. Leggerne le indicazioni e gli ammonimenti. Ma per non estinguerci, per non finire ai margini, dovremmo davvero chiudere le frontiere. Verso Nord. Per impedire ai nostri giovani di andarsene altrove. E di lasciarci "a casa nostra". Sempre più vecchi. Sempre più soli. Sempre più incazzati. Con gli altri. Ma, in realtà: con noi stessi.

venerdì 5 febbraio 2016

Don't mess with tortellini

A Bologna e un po' in tutta l'Emilia-Romagna il cibo è una religione laica. Pertanto va trattato con reverenza e rispetto.
A Sasso Marconi questo rispetto è tradotto anche in un brand ideato dal sindaco e denominato Sprecozero.net, una rete civica tra enti locali e istituzioni che si impegnano a operare per ridurre lo sperpero dei rifiuti (non solo di tipo alimentare) e incentivare il riciclo e il riuso. 
Ma anche i singoli cittadini hanno da sempre grande attenzione affinché non siano sprecati gli alimenti. Pensiamo, ad esempio, come viene trattato il maiale che qui come in tutta la regione, quando viene macellato tra dicembre e gennaio, è utilizzato in ogni parte del suo corpo: unghie, setole e denti compresi.
Ma anche per tanti altri alimenti si fa uso di riciclo, basti pensare al pane raffermo che viene utilizzato per l'impanatura delle cotolette e, soprattutto, nella preparazione dei prelibati passatelli.
Ma la religione laica del cibo ha anche aspetti possessivi. Ad esempio, non sono ammesse critiche, paragoni e osservazioni su certe pietanze e chi le muove viene malvisto o, peggio, biasimato. Anche se negli ultimi anni sta prendendo piede una sorta di setta, che miete proseliti ma resta sottotraccia, che rifiuta la carne e talvolta pure latte, uova e altri alimenti d'origine animale.
C'è poi l'aspetto riguardante l'alimentazione dei bambini. Essi non solo debbono avere un'alimentazione varia e variegata ma debbono essere svezzati anche con pietanze locali, dato che per gli indigeni la tradizione culinaria riveste ancora un ruolo importante. E guai a chi si cerca di mettersi in mezzo tra madri e prole. Ad esempio, circa quattro settimane fa ho avuto modo di testare cosa significa ciò. Una sera mi sono permesso di rubare un tortellino dal piatto del secondogenito. Lui si è arrabbiato moltissimo (ancora oggi me lo rinfaccia) e ha fatto presente alla madre che gliene avevo preso uno nonostante il suo diniego. Da allora, che è più o meno il periodo in cui ho aperto il blog, non ho più potuto mangiare tortellini in casa, riservati solo ai pasti della prole. E ogni volta che mia moglie li prepara sono sorvegliato speciale e mi viene chiesto di non scherzare col secondogenito riguardo il prendere i tortellini, sebbene gli vengano preparati piatti da adulto, che però mangia per intero. Forse per non lasciarmene neppure uno. 


martedì 2 febbraio 2016

Borlenghi, la riposta dell'appennino emiliano alle crêpes francesi

Sasso Marconi è una comunità anzinotta - oltre il 26% della popolazione ha più di 65 anni d'età - così si trovano ancora numerose zdaure che hanno la pazienza d'insegnare e trascrivere (come si può vedere nell'immagine sottostante) i trucchi per preparare i piatti della tradizione locale.


Lo scorso weekend, con il contributo di mia suocera Silvana (zdaura locale di tutto rispetto) abbiamo preparato i borlenghi, detti anche burlengi o zampanelle a seconda della zona dove sono realizzati. 
Il borlengo è una specie di crepe dalla sfoglia sottilissima e croccante che si riempie con la Cunza.


Sebbene assomigli al piatto tradizionale francese, il borlengo ha una sua storia e una ricetta molto diversa da quella della crepe. Anche il borlengo ha la sfoglia sottile, ma è più croccante e preparata a partire da un impasto liquido estremamente semplice (è un tipico cibo povero), a base d'acqua, farina, sale e uova: questo impasto è detto colla
Il ripieno tradizionale del borlengo, detto cunza, consiste in un battuto di lardo, salsiccia, aglio, con successivamente l'aggiunta di Parmigiano Reggiano anzi (come la chiamano nel bolognese) con la forma, tanta forma!  Il borlengo va servito molto caldo e ripiegato in quattro parti.


Per quanto riguardano le origini, “molti paesi della zona di produzione rivendicano la paternità di questo alimento, la cui origine è decisamente antica: i primi documenti certi risalgono al 1266, ma c'è chi ne situa la data di nascita addirittura nel Neolitico” (Wikipedia). 
Il territorio in cui è stato inventato questo piatto è una ristretta fascia d’Appennino emiliano che comprende i comuni a cavallo tra la provincia di Modena (a Zocca c’è il museo del borlengo) e la parte della provincia di Bologna più vicina a Modena (tra cui anche Sasso Marconi).


Come per tutti i prodotti tipici locali, è praticamente impossibile definire una ricetta e un modo di preparazione univoco per i borlenghi. Ogni famiglia ha la propria variante peculiare. Sotto presento la ricetta di mia suocera, che è possibile vedere anche nella versione pizzino nella prima foto di questo post.



La colla
1,2 kg di farina Tipo 0
3 uova
2 litri d'acqua
sale q.b.
cotenna di maiale per ungere la padella

La cunza
1 kg di salsiccia
150 g. di lardo
4 spicchi d'aglio
1 mazzetto di prezzemolo
olio d'oliva q.b.
100 g. parmigiano reggiano