Mercoledì 17 Febbraio, presso
la Sala mostre “Renato Giorgi” di Sasso Marconi, si è tenuto il primo di due
incontri dedicati alla sicurezza promossi dal comando dei Carabinieri di
Borgo Panigale (cui la stazione di Sasso Marconi fa riferimento), dall’Amministrazione
Comunale e dalla Polizia Municipale sassesi.
Il tema della sicurezza è
molto sentito in Italia e Sasso Marconi non fa eccezione, anche a causa di
numerosi furti occorsi nelle abitazioni e in particolare – come vedremo – in certe
zone del paese.
La partecipazione è
stata molto elevata, così come l’età media era decisamente alta: un pubblico maturo – il più giovane presente era il noto animatore Federico Vargas –
molta parte del quale residente nelle zone più colpite dai furti.
Il tavolo dei relatori era
composto da due rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri (il Maggiore Walter Calvi e il Maresciallo Massimiliano Argento della locale stazione dei Carabinieri), dalla responsabile della Polizia Municipale di Sasso Marconi e da una rappresentante dell’Amministrazione
Comunale, la vicesindaco Marilena Lenzi.
In apertura di serata, la
vicesindaco ha portato il saluto della Giunta e del Comune. Subito dopo è intervenuto il Maggiore Walter Calvi del comando dei Carabinieri di Borgo
Panigale, questi ha funzione di coordinamento in 8 comuni dell’hinterland
bolognese e nella zona di Borgo Panigale, all’estrema periferia ovest di
Bologna: un totale di 11 stazioni
dei Carabinieri e 170mila abitanti.
Il Maggiore ha subito spiegato
che la ragione per cui i carabinieri hanno sentito l’esigenza di un contatto coi
cittadini è la sempre più significativa sensazione di un generale senso d’insicurezza
che, talvolta, viene enfatizzato dai mass media. Il rappresentante dell’Arma ha inoltre premesso che, durante l’incontro, era suo desiderio concentrarsi su due ambiti:
fornire dati oggettivi in merito sicurezza e criminalità, fornire suggerimenti per la prevenzione
dei reati.
Il Maggiore Calvi, per prima cosa, ha chiesto un confronto coi partecipanti - che a tratti è stato vivace ma sempre corretto - perché desiderava ascoltare e capire al fine di rendere migliore il sistema che si occupa di sicurezza.
Il Maggiore ha spiegato che, tra gli aspetti che maggiormente incidono in merito il senso d’insicurezza dei cittadini, ci
sono i reati di natura predatoria. Sono quei crimini che fanno meno clamore ma
incidono moltissimo sulla sensibilità d’ognuno
di noi: furti in abitazione, furti d’auto, danneggiamenti, aggressioni. Il Maggiore
ha ammesso che negli ultimi anni vi sono piccole sacche in cui la criminalità ha
avuto maggior diffusione, ad esempio vi è stato un aumento dei furti, ma se si orienta l’analisi sui reati
avvenuti nel territorio di Sasso Marconi, prendendo come base di riferimento gli ultimi due anni (2014 e 2015), è possibile notare che essi sono calo, mentre il
problema relativo ai furti è stabile. Il Maggiore ha inoltre precisato di non poter fornire numeri e statistiche poiché, sebbene ne sia in possesso, non è
autorizzato a diffonderle, dato che questo compito spetta specificatamente alla Prefettura.
Il rappresentante dei
Carabinieri ha quindi asserito che l’aumento nella percezione d’insicurezza è dovuto anche al sistema dei mass media e ai social network. Ha quindi aggiunto che - a proposito di dati - se si visionano quelli relativi i primi 45 giorni di quest’anno, raffrontandoli col primo mese e mezzo del 2015, i reati in generale sono stabili, mentre i furti sono in sensibile calo.
Il Maggiore ha poi spiegato da dove è nata l’idea
di promuovere incontri nei comuni del territorio sotto il suo comando. Nel luglio 2015 sono stati realizzati incontri
con l’associazione degli agricoltori della Val Samoggia, colpiti da numerosi furti nelle
loro aziende. Questi incontri, come quello di mercoledì sera a Sasso Marconi, sono
molto importanti poiché fanno emergere aspetti che talvolta non sono palesati
durante le denunce oppure accade che alcuni reati non siamo affatto denunciati.
Ciò non è affatto un bene poiché chi ha il compito di contrastare il fenomeno della criminalità non ha i dati che utili per effettuare un’analisi e successivamente una politica di contrasto.
Pertanto - ha esortato il Maggiore dell'Arma - va denunciato tutto! Egli ha anche precisato che la realtà bolognese, e più in generale emiliano-romagnola, ha una propensione a denunciare, quindi a fare emergere
i reati.
Il maggiore Calvi ha insistito più volte, nel corso della serata, affinchè i cittadini denuncino i reati poichè questo è
il primo passo per contrastare i fenomeni criminali, a partire dagli odiosi
reati predatori.
Il primo intervento da parte del pubblico è venuto da un cittadino che ha contestato il fatto che
non sia solo una sensazione quella relativa l'insicurezza. Egli ha quindi parlato dalla sua esperienza quando, durante l’estate 2015 nella zona di via Maranina, c’è stata una recrudescenza di furti in abitazioni. Ha raccontato la propria vicenda (furti e ladrocini vari nelle case e nei garage, anche quando vi erano presenti i residenti) e ha spiegato come la
situazione sia migliorata solo dopo che è stato preso un ladro (fermato dai cittadini stessi) e di come, in quell'occasione, le forze dell'ordine siano arrivate dopo 50 minuti dalla chiamata al 112. In quel periodo i
cittadini hanno iniziato a presidiare il territorio, così la situazione è iniziata a diventare più vivibile. Ciò si è potuto fare anche grazie alla collaborazione dei carabinieri della stazione di
Sasso Marconi. E anche il
comune ha offerto il proprio aiuto, supportando anche psicologicamente la popolazione colpita dai furti.
La sensazione, ha chiosato il
cittadino, è che il territorio non sia sufficientemente presidiato. Nella
conclusione dell'intervento ha ammesso la soddisfazione per come è stato gestito il
problema dei furti nella zona di via Maranina e ora la situazione sembra sotto controllo.
Successivamente è intervenuta una signora
che, innanzi tutto, si è complimentata con i carabinieri della locale caserma. Però
anche lei ha lamentato che la notte, con la stazione dei carabinieri chiusa, si amplifica il senso d’insicurezza e c’è paura, soprattutto nelle zone più
isolate del paese. Ha pertanto esortato una presenza non solo diurna ma anche
notturna da parte delle forze dell’ordine. Il problema, secondo la cittadina, è
che i vertici debbono comprendere il disagio della popolazione, in particolare
nelle ore notturne. La
signora ha concluso che d'avere la sensazione che, ‘dalle alte sfere’, i carabinieri
della stazione di Sasso Marconi siano lasciati soli.
Il maggiore ha spiegato che lui,
come gli altri militari dell’arma, ce la stanno
mettendo tutta.
Una terza cittadina
ha parlato d'un episodio che ha coinvolto
suo figlio: a quest’ultimo è stata rubata la bicicletta. Due giorni, dopo
vedendo un furgone sospetto pieno di biciclette, è andata dai carabinieri per effettuare una
segnalazione riguardo il mezzo. I carabinieri le hanno detto che se avesse fatto denuncia e non si fossero riscontrati reati a carico dei proprietari di quel
furgone, lei a sua volta avrebbe potuto avere problemi.
E' poi intervenuta una quarta signora
che ha spiegato come sia la criminalità comune quella
che fa maggiore paura ai cittadini. C’è inoltre sfiducia nella giustizia poiché chi commettere
certi reati non resta in prigione ma esce subito, sentendosi così impunito e potendo
commettere nuovi crimini.
Una quinta cittadina ha chiesto una maggiore presenza di telecamere, ad esempio negli asili nido e nelle case
di riposo. Questo è un tema ripreso sui
social network a seguito dei recenti casi di cronaca nazionale portati alla
ribalta dai mass media ma non vi sono riscontri di abusi nella nostra realtà locale.
A questo punto ha ripreso la
parola il Maggiore Calvi il quale ha iniziato a rispondere ai numerosi interventi per
fare chiarezza sulle questioni sollevate.
Il Maggiore ha spiegato che in
merito le Telecamere all’interno dei posti di
lavoro non può esprimersi poiché vi sono leggi attinenti la
privacy e la normativa in ambito di luoghi di lavoro. Se, invece, si
parla di telecamere nei luoghi pubblici, molte amministrazioni locali stanno implementando
circuiti di video sorveglianza.
Il Maggiore ha affermato che se la qualità delle
immagini è buona le telecamere possono essere un valido strumento, sia in
ottica di prevenzione ma anche per aiutare a risolvere crimini fornendo
elementi utili alle indagini.
Il maggiore ha chiosato che non è membro delle alte sfere per cui non è in grado di incidere riguardo alcuni
aspetti di carattere generale sollevati dai cittadini: ad esempio avere
maggiori carabinieri sul territorio.
A questo punto è nuovamente intervenuto il cittadino residente
in via Maranina e ha asserito che la comunità di Sasso Marconi può offrire un
contributo, se opportunamente stimolata.
Ha pertanto chiesto cosa possono fare i cittadini per contribuire a creare sicurezza
e a presidiare il territorio.
Ha quindi ripreso la parola il maggiore
Calvi il quale, innanzi tutto, ha affermato d’essere a conoscenza di quanto successo
in passato a Sasso Marconi, in particolare
nella zona di via Maranina. Il carabinieri ha asserito che il presidio del
territorio realizzato di via Maranina, per come è stato
strutturato e gestito, potrebbe essere replicato, data l'efficacia e la buona volontà dei cittadini. Questo potrebbe essere un
valido contributo al presidio del territorio poiché, oggi, le forze dell’ordine
non possono militarizzare le città o addirittura intere zone del paese. Serve
altresì un’organizzazione del sistema di sicurezza che vada il più possibile a
incontrare i bisogni dei cittadini. Serve quindi una partecipazione da parte di
tutti, sotto vari aspetti
e in base al ruolo che si riveste: si va da sistemi di telecamere e
videosorveglianza fino ad un ruolo più attivo dei cittadini. Da questo punto di vista il
Maggiore porta un esempio virtuoso che si sta realizzando a Bologna in queste
settimane: i cittadini si sono coordinati in piccoli gruppi di Whatsapp per scambiare informazioni e fare segnalazioni alle
istituzioni. Ovviamente, ha proseguito il Maggiore, bisogna lavorare tramite
piccoli gruppi e in aree limitate, deve altresì esserci un referente per ogni
gruppo che sia in contatto con l’Amministrazione
Comunale, ad esempio l’assessore che detiene la delega alla sicurezza, oltre che con i carabinieri della stazione di Sasso Marconi. Questo è un esempio di come si possa creare la possibilità di contributo fattivo da parte di tutti. Ma, ha aggiunto il Maggiore dell’Arma, le informazioni possono arrivare nei modi più diversi: sia denunciando reati,
sia fornendo informazioni sui sospetti. Il tutto sempre coordinato tramite le istituzioni e le forze dell’ordine.
Successivamente il Maggiore ha replicato anche alla signora che si era recata in caserma a segnalare il mezzo
sospetto e si era sentita rispondere che rischiava una denuncia. Così non è
poiché la segnalazione di una targa o di un soggetto non possono pretendere una
risposta ma, al contempo, i carabinieri possono effettuare verifiche? Un’attività
di polizia che aiuta a
migliorare il presidio del territorio ma che non può essere condivisa, come
informazione, coi cittadini.
Il rappresentante dell'Arma ha risposto che i
carabinieri non sono in servizio di notte,
non perché debbono effettuare attività burocratiche di giorno. La stazione di Sasso Marconi è aperta dalle 8 alle 22. La stazione serve per raccogliere le denunce, effettuare segnalazioni, segnalare smarrimenti. Il Maggiore ha aggiunto che in questo momento storico è preferibile avere un orario limitato per le attività amministrative,
per cui sarà ridotto l’orario di apertura
al pubblica e potenziare il presidio del territorio. Il Maggiore ha spiegato che, sebbene la caserma sia chiusa la notte, il territorio resta comunque presidiato: dagli uomini della
stazione di Sasso Marconi e, nel caso non siano disponibili, dai militari della stazione di Borgo Panigale. Vi sono altresì uomini in borghese che
svolgono attività di repressione e controllo.
A questo punto è intervenuto un cittadino che ha chiesto cos'altro si possa fare per aiutare il presidio del
territorio, ad esempio tramite apposita formazione.
Il Maggiore dell'Arma ha risposto che se
quello che il cittadino chiede sono le ronde - come in è già stato detto sia localmente che nazionalmente - queste sono
sconsigliate.
Nel territorio bolognese le amministrazioni locali hanno invece organizzato
corsi per assistenti civici per garantire qualche occhio in più per segnalare
situazioni di interesse operativo che possono essere veicolate all’intervento delle forze dell’ordine.
Il Maggiore ha raccontato anche di un’altra
attività che sta portando avanti nel territorio sotto il so comando: il coinvolgimento
dei soci dell’associazione nazionale Carabinieri. Questo per aiutare l’Amministrazione
Comunale e la Polizia Municipale. Ad esempio, i soci della ANC possono contribuire alla gestione degli attraversamenti
pedonali presso le scuole. Questo consentirebbe di sollevare la Polizia Municipale da alcune incombenze così che
possa occuparsi, affiancando i militari dell’arma per quanto di sua competenza nel presidio del
territorio.
A questo punto, sollecitata da una signora del
pubblico, è intervenuta la vicesindaco Marilena Lenzi che ha spiegato che prima di dare risposte in merito le proposte del Maggiore Calvi è necessario approfondire e capire come funziona il
sistema di comunicazione via Whatsapp, così anche per l’interessante proposta d’avvalersi dell’aiuto
dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri: è fondamentle valutare se ci
sono soggetti anche a Sasso Marconi in grado di collaborare.
La vicesindaco ha concordato pienamente sul fatto d’avere una maggiore integrazione e una collaborazione a rete
con tutti i soggetti, istituzionali e non, che vivono e operano sul territorio. Marilena Lenzi spiega anche
che si sta operando per potenziare il sistema di videosorveglianza con
videocamere (è stato messo a bilancio del Comune un investimento di 80mila euro): un sistema che
monitorerà in particolare l’entrata e l’uscita del paese.
Un altro tema a cui tiene
molto l’Amministrazione Comunale è quello della prevenzione: investire oggi su
questi aspetti anche se non danno frutti nell’immediato.
La vicesindaco ritiene anche
fondamentale la fiducia reciproca per poter lavorare in rete. Lenzi capisce chi
è esasperato e comprende che talvolta si possano avere reazioni ‘di pancia’ e
anche la lamentela è comprensibile, ma quando
si fanno ragionamenti su azioni per migliorare la sicurezza è assolutamente necessario
utilizzare la testa ed essere lucidi.
Dopo la vicesindaco è intervenuta la responsabile della Polizia Municipale di Sasso Marconi, la dott.ssa Elisa
Zucchini, che ha spiegato che le
telecamere saranno poste sulla rotatoria di Borgonuovo e nel capoluogo sulla rotonda
dedicata a Marconi nei pressi del ponte sul fiume Reno. Telecamere ad alta
definizione che consentiranno di vedere in modo nitido i mezzi in ingresso ed
in uscita dal paese.
Ma il dibattito è proseguito, con un’altra signora ha chiesto se sono veri i segni che vengono lasciati vicini gli ingressi delle abitazioni,
come si legge sui social network, lasciano zingari o altri soggetti. Il
maggiore ha risposto che anche lui ha letto la cosa su Facebook ma non ha mai avuto evidenza di casi del genere. Questo
- spiega il Maggiore dell'Arma - significa che spesso sui social network sono creati post fasulli che creano un clima d'agitazione collettiva ma che nella realtà non trovano riscontri oggettivi. Il maggiore è poi tornato a citare la proposta di creazione di gruppi di Whatsapp chiedendo che, nel caso si realizzi quest'iniziativa, su di essi si parli solo di sicurezza e
siano coerenti con gli obiettivi per cui sono
stati creati.
Una signora, già intervenuta in precedenza, ha chiesto se i
cittadini possono fare qualcosa per chiedere maggiore
presenza di forze dell’ordine. Il maggiore ha risposto che, dato il momento
storico e i tipi di reati, Sasso Marconi non è una priorità, pertanto ritiene sia
impossibile avere un maggior numero di forze dell’ordine
solo perché è presente tra i cittadini un sentimento d’insicurezza o una recrudescenza d’alcuni reati in
un periodo limitato di tempo. Oggi, ha specificato il Maggiore, si sta operando per spostare
gli uomini dell’Arma per una migliore gestione d'alcuni reati piuttosto che altri.
Il Maggiore ha esortato ancora una
volta i cittadini a collaborare perché è in questo modo che si crea reciproca
fiducia e sicurezza, e soprattutto si riescono a costruire percorsi virtuosi per
fare prevenzione, reprimere in modo più efficace i crimini, gestire in modo
condiviso il territorio.
Nelle sue conclusioni, il
rappresentante dell’Arma ha spiegato che per aiutare a sburocratizzare, i
Carabinieri hanno realizzato dei format,
ovvero modelli da compilare e condividere
nelle stazioni dei Carabinieri. Modelli che, una volta fatta la richiesta da
parte dei cittadini, saranno attivati nel giro di un paio di giorni. Tra
questi format c’è la possibilità d’attivare in modo gratuito il proprio allarme
(già collegato alla linea telefonica privata) al numero di emergenza 112.
La seconda questione sollevata dal Maggiore Calvi era relativa
a un nuovo tipo di truffa che, in un certo modo, vede coinvolti i Carabinieri. Ovvero
la truffa del falso avvocato e del falso
carabiniere. Il Maggiore Calvi ha spiegato che ci sono associazioni che chiamano a
casa gli anziani: un
sedicente avvocato comunica all’anziano che un congiunto ha fatto un incidente
o è stato fermato per
problemi relativi l’automobile. Il falso avvocato spiega che è necessario
pagare per consentire al
congiunto d’essere rilasciato, in quanto stato di fermo presso la locale
stazione dei Carabinieri. Successivamente il falso avvocato informa che passerà
un suo collaboratore a ritirare i soldi presso il domicilio dell’anziano. Nel
mentre un complice si reca a casa dell’anziano.
Il Maggiore specifica che nessun ente pubblico prende soldi in contanti.
Pertanto il Maggiore ha chiesto che l’informazione afferente questa truffa sia diffusa
in modo più capillare
possibile poiché, solo nella giornata in cui s’è tenuto l’incontro sulla
sicurezza a Sasso Marconi, ci sono stati 4 tentativi di questa truffa nel
nostro comune.