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lunedì 14 marzo 2016

Cronaca dell'inaugurazione della Coop di Sasso Marconi dopo il restyling

Sabato mattina mia moglie m'ha svegliato presto e mi ha detto: "Guarda che oggi inaugurano la Coop. Dato che nelle scorse settimane eri tanto preoccupato e ne hai parlato molto (anche a sproposito) sul tuo blog e su Facebook, vaimo a vedere cos'hanno combinato e, già che ci sei, acquista il latte per i tuoi figli".
Così, alle 7:30, sono uscito di casa per andare in via Amedani. Arrivato nei pressi del supermercato ho subito avuto problemi a parcheggiare, addirittura c'era un pullman - messo di traverso sulla strada - che stava scaricando una sessantina di anziani provenienti da Gaggio Montano. Ho dovuto parcheggiare nel piazzale antistante la scuola materna San Lorenzo.
Sceso dall'auto ho percorso circa un km a piedi e, nel mentre, ho incrociato un buon numero di umarell e zdaure che come me si recavano all'inaugurazione. Uno di essi mi ha avvicinato e m'ha espresso tutta la sua emozione per l'evento, dicendo che una cosa del genere a Sasso Marconi non si vedeva dai tempi del concerto di Ivan Graziani nei primi anni 80. 
Arrivato nell'area del supermercato ho visto che vicino l'ingesso bivaccavano già alcune centinaia d'anziani, molti seduti per terra a riposare. Sembrava di stare alla preapertura dei cancelli di un concerto di Vasco Rossi, tranne per il fatto che non giravano canne ma molte scatole di farmaci, gente che spacciava Coumadin e metformina che neanche al Cocoricò ai tempi d'oro.
Alle 8:30, a circa un'ora dall'apertura delle porte del supermercato, la folla era già foltissima e molto agitata. A questo punto la security della Coop, preoccupata per l'enorme afflusso e l'insofferenza degli anziani, ha deciso di chiamare il reparto mobile della polizia di Bologna. Questi, per venire a garantire l'ordine pubblico a Sasso Marconi, ha dovuto lasciare sguarnita la zona universitaria del capoluogo felsineo che è stata poi presa d'assalto dai soliti centri sociali e dai magrebini dato che non avevano più nessuno a contrastarli.
Puntuali  come la morte, alle 9:30 hanno aperto i cancelli e in quel frangente si sono viste cose che voi umani non potete immaginare. Per fortuna i tipi di Coop Adriatica, per placare la fame e la sete delle migliaia di persone accorse, avevano allestito nel piazzale antistante il supermercato un ricchissimo buffet. Il tutto sotto alcuni gazebo, messi per timore della pioggia, affinché l'inaugurazione non si trasformasse in un'enorme Woodstock della terza età. In questo modo hanno anche ridotto il rischio di far ammalare i più cagionevoli, evitando l'intasamento degli ambulatori della Casa della Salute di Sasso che nei prossimi giorni si sarebbero riempiti d'anziani animosi di farsi prescrivere qualche farmaco. 
Dopo aver osservato l'assalto al rinfresco, con gente che si portava via casse di viveri come se non ci fosse domani, sono riuscito a entrare alla coop. Purtroppo c'era così tanta ressa che sembrava di stare sul treno da Porretta a Bologna alla mattina nell'ora di punta. Nel mentre mi sono trovato di fianco il signor Livore che mi ha confidato che, in previsione della riapertura della coop, aveva acquistato (ovviamente da Ventura a Casalecchio) un nuovo freezer a due ante per fare scorte di cibo.
Finalmente tra cucci e spintoni sono riuscito a vedere alcune delle numerose novità apportare al supermercato. Innanzi tutto hanno eliminato (tranne un piccolo scaffale) lo spazio dedicato a libri e cd: che con la cultura - come diceva quello - non si mangia ma, sopratutto, non si vende. Però, per cercare di avvicinare un'utenza più giovane, è stato allestito un piccolo palco con consolle in cui il resident dj, il famoso Francisco Sniaca, mette su musica. Tra gli scaffali è stata allestita una pista che, dalla prossima settimana, sarà utilizzata dai tipi del CSI di Sasso Marconi per i percorsi salute rivolti alla terza età. Sono poi stati sostituiti tutti i carrelli della spesa: ora sono in plastica e di colore rosso, inoltre hanno un rostro estraibile che, in caso di ressa, si può utilizzare per correre verso la cassa  sentendosi come Ben Hur nell'arena.
Avvilito per il caos che non mi permetteva d'acquistare nulla, dismettendo così l'impegno preso con mia moglie, mi sono diretto all'uscita dove ho incontrato il sindaco che stava armeggiando con lo smartphone. Così gli ho chiesto che faceva di bello. Lui mi ha risposto: "Nulla che un ferrarese possa capire. Sto creando un hashtag da mettere su Facebook per celebrare questo evento". Così me ne sono tornato verso casa, passando prima a ritirare il figlio più grande dalla barbiera. Nel mentre mia moglie m'ha chiamato e m'ha chiesto se avevo acquistato il latte. Preso dal panico ho cercato una scusa per il mio fallimento: "Non è colpa mia. Sono rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo portato i soldi. La barbiera era in ritardo nel tagliare i capelli al bimbo. È crollata la coop. C'è stato un terremoto. Una tremenda inondazione del Reno. Le cavallette. Non è colpa mia! Te lo Giuro!".
Purtroppo non l'ho convinta, così sono dovuto tornare in via Amedani - accompagnato da mio figlio - per acquistare il latte. Fuori, dove prima c'erano i gazebo non era rimasto più nulla, pare si siano portativi via pure quelli. Dentro regnava ancora il caos: zdaure piangenti che avevano perso il proprio umarell e non riuscivano a trovare l'uscita, intere famiglie in preda alla sindrome di Stendhal di fronte ai nuovi banchi frigo, turisti giapponesi che fotografavamo ovunque. A un certo punto mi sono voltato e non c'era più mio figlio, qualcuno me l'aveva portavo via! Mi sono guardato intorno pensando fosse stata la coppia di zingare che stazionavano all'esterno della coop prima della ristrutturazione. Guardando meglio ho notato che il bimbo era finito in un carrello di una coppia residente all'Altopiano. Li ho rincorsi e ho chiesto loro cosa stessero facendo. Questi, candidamente, hanno risposto che pensavano che il bambino fosse in vendita, dato che si trovava nell'area dei prodotti in offerta.
A questo punto, stanco e avvilito, ho ripreso mio figlio e sono uscito. Nel mentre ho visto una mano che m'allungava una borsa di tela rossa con scritto COOP - dove la C ricordava molto una falce intrecciata con un martello di staliniana memoria - e una signora mi ha detto: "Torni a trovarci anche domani, saremo aperti tutto il giorno". Al che le risposto: "La ringrazio, penso però che la domenica (tranne casi eccezionali) dovreste tenere chiuso, così anche gli altri supermercati e centri commerciali. Capisco il bisogno di fare cassa, ma voi della GdO dovreste avere maggiore attenzione per i lavoratori". Quindi ho salutato e me ne tornato a casa. Ovviamente senza avere comprato il latte.

lunedì 25 gennaio 2016

Mi piaci se ti muovi

Uno degli aspetti che maggiormente m'ha stupito quando mi sono trasferito a Sasso Marconi è che tutti, ma proprio tutti, sono in perpetuo movimento. Così fare attività fisica diventa un  must se si vuole socializzare e conoscere la comunità. 
Per movimento non mi riferisco solo alla corsa o al più morbido jogging, bensì a tutto ciò che riguarda l'attività fisica: dal sistemare l'orto fino agli sport più impegnativi. La laboriosità e l'incapacità di star fermi è uno dei tratti che più caratterizzano i sassesi. Aspetti che sicuramente si trovano anche in altre comunità ma che qui hanno picchi tra il sublime e il patologico. Così ci si può imbattere in podisti che in gruppo, alle 9 o 10 di sera, corrono per le strade del paese oppure incrociare decine di patiti della mountain bike, molto provenienti da fuori paese, che vanno su e giù per le colline marconiane, diventate ormai una delle mete più apprezzate d'Italia per gli MTB racers.
Ma quando parliamo di tenersi in attività non possiamo dimenticare l'operosità degli umarell e delle zdaure locali che continuamente rassettano casa (sovente in modo maniacale), preparano da mangiare, coltivano orti e fanno ciappini, offrendo un grande esempio di vitalità.
Data questa grande fisicità le associazioni sportive a Sasso Marconi sono numerose e molto frequentate. La più diffusa, sia per numero d'iscritti che per tipologia d'attività, è il CSI: una vera potenza in grado di soddisfare tutte le fasce d'età (dai bimbi di 3 anni del minibasket gli anziani che fanno ginnastica di mantenimento) e le categorie. C'è poi il calcio con 2 società sportive: il blasonato Sasso Marconi Calcio, che attualmente milita nel campionato d'eccellenza e ha colori sociali gialloblu, e la neonata CSP Pontecchio che promuove una forma meno competitivadi approccio al soccer. Abbiamo anche il baseball che ha trascorsi importanti e fino poco tempo fa aveva pure una compagine femminile che giocava a softball. Ci sono anche sport minori, che hanno un ottimo seguito, come ad esempio il ping pong. E pure uno skatepark per i più giovani presso il (martoriato) parco Marconi.
Ma non c'è solo lo sport per chi desidera fare attività fisica: c'è lo yoga, che viene promosso da ben tre diversi sodalizi, e ci sono scuole di ballo: dalla danza ai balli caraibici, passando per il ballo liscio, le danze popolari e l'hip hop.
Per concludere con le associazioni (CSI Escursionismo, CAI Medio Reno) che si occupano di gite ed escursioni che annualmente portano in giro per Alpi, Appennini e città d'arte appassionati di montagna e non solo.
Ovviamente gli spazi per fare sport e attività motorie non mancano, sebbene non tutti siano adeguati alla mole d'utenza e alcuni abbisognano d'essere ammodernati, ad esempio la piscina, sulla quale per fortuna sono previsti lavori di sistemazione che, speriamo, inizino a breve..

Alla fine anche un pigro uomo di pianura come me, abituato alle piste ciclabili senza dislivelli (fatto salvo quale argine qua e là) ha iniziato ad adeguarsi all'andazzo - è proprio il caso di dirlo - così ho ceduto alle insistenze dell'amico Andrea, seguendolo in alcuni sentieri nei dintorni di Sasso, a partire da quelli più vicini e accessibili sopra Monte Mario, la collina sotto cui passa la galleria dell'autostrada A1 che porta a Firenze.


Sono felice di questa scelta poiché ho avuto modo di apprezzare uno scorcio di natura e maestosi paesaggi a pochissimi km dal centro del paese: giunti in cima a Monte Mario lo spettacolo è assolutamente impagabile, si può ammirare una lunga sezione della valle del Reno e nelle giornate limpide anche il Corno alle Scale ed il Cimone.
Ho inoltre scoperto che alcune parti dei sentieri erano state antiche strade romane (ad esempio nell'immagine sottostante un antico ponte romano), prima tra tutte la via degli dei, un percorso che si snoda da Bologna a Firenze ed è diventato una delle principali attrattive turistiche dell'Appennino per chi ama il trekking e i percorsi in mountain bike.